martedì 8 aprile 2014

Parliamo un po’ di mobilità vecchia…

Uno dei temi che più appassionano i forum di ciclomobilisti è  quello della mobilità nuova che, come da nome, dovrebbe rimpiazzare quella attuale, che sembra antiquata e forse lo è. Ovviamente tutto si incentra sul superamento dell’automobile quale mezzo di trasporto individuale per andare verso soluzioni che, quali esse siano, risultino più efficienti, meno costose, occupino meno posto e siano più sicure.

Il problema di noi Romani è che qui non funziona nemmeno la mobilità vecchia.

Vedo di spiegarmi. Se prendiamo  una città europea a mobilità vecchia, ovvero  ancora ancorata ai vecchi schemi, vedremo che comunque una mobilità vecchia ben amministrata riesce meno molesta, e più efficiente e sicura del macello che abbiamo a Roma.

Pertanto il cittadino romano con la testa sulle spalle dovrebbe cominciare a figurarsi come sarebbe Roma se, invece di tanti voli pindarici, si applicasse anche alcuni schemi vecchi e tutto sommato ben sperimentati, tipo il codice della strada.

A Roma , infatti, la vera rivoluzione sarebbe l’applicazione sostanziale del Codice della Strada, a partire da una delle sue parti più semplici e meno innovative o rivoluzionarie: il divieto di sosta.

Se il nuovo sindaco (ormai nuovo non più di tanto) si limitasse a far applicare in maniera sostanziale le norme sul divieto di sosta, probabilmente risolverebbe di un colpo gran parte dei mali della città.

Allora, partiamo da una cosa molto semplice: la difesa delle strisce pedonali. Supponiamo che dal 15 aprile arrivi un ordine di servizio per i Vigili Urbani: Da adesso in poi ogni vigile in servizio deve considerare la  sosta sui passaggi pedonali come priorità assoluta, e quindi sanzionare ogni infrazione che trova qualunque altra cosa stia facendo… Poi passo a controllare.

Un atteggiamento così deciso, porterebbe in breve tempo una consistente riduzione del traffico e, probabilmente, molto più rispetto da parte di tutti verso l’uso delle strisce. Se poi parte anche qualche tirata d’orecchie ai pedoni quando non le usano…

Dopo tre mesi di raddrizzamento e punizione dei Romani Riottosi, si passa ad attaccare il cuore stesso della sosta, al centro… infatti la maggior parte dei permessi di accesso al centro storico non prevedono la possibilità di parcheggiare.

Se si comincia a controllare la sosta nel centro storico, allora effettivamente si comincia a colpire duro il traffico. Una gran parte di persone semplicemente perde la motivazione di prendere la macchina. Poi un attacco duro al resto della sosta vietata per aree concentriche, espandendosi dal centro storico. 

Diciamo due anni di tempo per sistemare il tutto.

Gradualmente sparisce il 20/30% del traffico, semplicemente perché è inutile che prendi  la macchina se non riesci a parcheggiarla. Diminuendo il traffico, i mezzi pubblici vanno molto più veloci, e anche i taxi lavorano di più, con la possibilità di calmierare le tariffe.

A quel punto è anche possibile fare le famose corsie ciclabili, anche perché molti si dirotterebbero sulla bici quale mezzo di trasporto individuale.


Quindi, per tornare a noi, parliamo pure di mobilità nuova. 

Però per stare meglio, molto meglio a Roma, basterebbe applicare sul serio la mobilità vecchia, basterebbe combattere la sosta irregolare. 

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