Se dovessi fare una classifica dei parchi di Roma, metterei al primo posto Villa Celimontana, il gioiello (o ex-gioiello, visto lo stato di devastazione) del Celio.
Racchiusa da alte mura vecchie come l'Urbe stessa, costellata di fontane romantiche e misteriose, è stata il miraggio della mia infanzia, più dei parchi dell'EUR, e mi è cara anche un pochino di più di Villa Ada, dove sono cresciuti i miei pargoli e ho passato innumerevoli e lunghissime giornateo.
Ma Villa Celimontana ha un'altra caratteristica: quella di avere una piccola pista ciclabile, più o meno immutata da quando vi pedalai per la prima volta con la mia bicicletta a rotelle.
Stiamo parlando di circa 48 anni fa, ormai mezzo secolo... da allora la pista ha perso solo le strisce pedonali, per il resto il tracciato e la divisione in due corsie è rimasta immutata.
Purtroppo si sono consumati i giochi sui quali ho passato lunghissime ore. Il labirinto tridimensionale di tubi, gli scivoli altissimi (per la mia bassezza di allora), il coccodrillo di legno da cavalcare, le giostre a mano... vabbè.
Come passa il tempo!
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