Oggi ho sorpreso un torpedone di nazionalità non identificata, con bici al seguito (vedi tetto), che manovrava per entrare in un campo attiguo alla ciclofficina ex-SNIA.
Nella migliore tradizione della Ciemmona, per consentire la manovra hanno bloccato il traffico...
:-)
Si avvantaggiano!
giovedì 29 maggio 2014
mercoledì 28 maggio 2014
Avvisi ai pedalanti
Cari pedalanti,
capisco che è primavera, che c'e' l'euforia, il senso di libertà della bicicletta, la stagione dell'amore, però quando è troppo è troppo e quindi vi invio i seguenti avvisi:
AVVISO 1 ai pedalanti contromano
Pedalanti contromano, perchè quando vi incontro che pedalo dalla parte giusta fate i vaghi e continuate dritto senza pensare di scansarvi? Abbiate coraggio e affrontate voi, a viso aperto, la macchina, il furgone o il bus che mi investirebbero se mi allargassi per lasciarvi passare. Non mi sposto più, preferisco il frontale piuttosto che darla vinta ai prepotenti, tanto porto sempre il casco ed essendo contromano i danni li pagate voi.
AVVISO 2 ai pedalanti fendenti la folla che attravera al semaforo o sulle strisce
Pedalanti che fendete la folla a velocità sostenuta al semaforo o sulle strisce pedonali, sappiate che la misura è colma e se provate un'altra volta a farmi il pelo vi stendo con una gomitata sui denti.
Embè, pedalante avvisato, mezzo salvato.
Ma vi pare che dobbiamo essere incivili più degli automobilisti?
capisco che è primavera, che c'e' l'euforia, il senso di libertà della bicicletta, la stagione dell'amore, però quando è troppo è troppo e quindi vi invio i seguenti avvisi:
AVVISO 1 ai pedalanti contromano
Pedalanti contromano, perchè quando vi incontro che pedalo dalla parte giusta fate i vaghi e continuate dritto senza pensare di scansarvi? Abbiate coraggio e affrontate voi, a viso aperto, la macchina, il furgone o il bus che mi investirebbero se mi allargassi per lasciarvi passare. Non mi sposto più, preferisco il frontale piuttosto che darla vinta ai prepotenti, tanto porto sempre il casco ed essendo contromano i danni li pagate voi.
AVVISO 2 ai pedalanti fendenti la folla che attravera al semaforo o sulle strisce
Pedalanti che fendete la folla a velocità sostenuta al semaforo o sulle strisce pedonali, sappiate che la misura è colma e se provate un'altra volta a farmi il pelo vi stendo con una gomitata sui denti.
Embè, pedalante avvisato, mezzo salvato.
Ma vi pare che dobbiamo essere incivili più degli automobilisti?
venerdì 23 maggio 2014
Ma dove finiscono i ladri di biciclette?
Sul CdS di ieri, cronaca romana, un articolo dava il resoconto di un furto sventato a Prati. Ricorda un post precedente!
Un cittadino XXX di nome CVVC di 59 anni ha rubato una bici tagliando la catena con una tronchese.
Nell'allontanarsi ha commesso un errore fatale, passando di fronte al padrone della bici, che ha riconosciuto la poverina e ha iniziato, aiutato da altri colleghi, l'inseguimento.
Inseguimento che si è concluso felicemente con il recupero della bici e la cattura di CVVC che è stato riconsegnato sano e salvo alle forze dell'ordine per l'arresto, "rinunciandi a farsi giustizia da soli" ovvero a dargli un po' di botte. Magari ci hanno pensato le forze dell'ordine.
Fin qui tutto bene.
Giornalismo più interessante sarebbe andare a vedere cosa è successo a CVVC, e dove si trovi in questo momento.
Infatti, non mi stupirei se si venisse a sapere che CVVC è un delinquentello abituale, con svariati precedenti penali, senza fissa dimora o in un campo xxxx (la cittadinanza è PROPRIO quella), e che è stato rimesso in libertà immediatamente "con l'obbligo di firma".
Il che significa che riprende a rubare le biciclette tra una firma e l'altra.
Vabbè, mi sarebbe proprio piaciuto saperlo.
Vero giornalismo, purtroppo non va tanto di moda.
Un cittadino XXX di nome CVVC di 59 anni ha rubato una bici tagliando la catena con una tronchese.
Nell'allontanarsi ha commesso un errore fatale, passando di fronte al padrone della bici, che ha riconosciuto la poverina e ha iniziato, aiutato da altri colleghi, l'inseguimento.
Inseguimento che si è concluso felicemente con il recupero della bici e la cattura di CVVC che è stato riconsegnato sano e salvo alle forze dell'ordine per l'arresto, "rinunciandi a farsi giustizia da soli" ovvero a dargli un po' di botte. Magari ci hanno pensato le forze dell'ordine.
Fin qui tutto bene.
Giornalismo più interessante sarebbe andare a vedere cosa è successo a CVVC, e dove si trovi in questo momento.
Infatti, non mi stupirei se si venisse a sapere che CVVC è un delinquentello abituale, con svariati precedenti penali, senza fissa dimora o in un campo xxxx (la cittadinanza è PROPRIO quella), e che è stato rimesso in libertà immediatamente "con l'obbligo di firma".
Il che significa che riprende a rubare le biciclette tra una firma e l'altra.
Vabbè, mi sarebbe proprio piaciuto saperlo.
Vero giornalismo, purtroppo non va tanto di moda.
martedì 20 maggio 2014
Ma a voi, la strada, la tagliano?
Una delle manovre più in voga in questo scorcio di maggio è il taglio della strada.
Sarà perchè ho la pieghevole, sarà per la pedalata tranquilla, ma pare che gli automobilisti proprio non mi si filino.
Insomma, mi è capitato varie volte, dico negli ultimi due giorni, che gli automobilisti facciano manovre strane e acrobatiche per andare a parcheggiare in seconda fila di fornte a me che sto pedalando per la mi strada, tutto tranquillo.
Non che, stando di fornte a me parcheggino in seconda fila (quello è normale), ma che mi superino a velocità moderata e accostino appena mi hanno superato, fermandosi in seconda fila e accendendo le quattro frecce.
Oppure che facciano inversioni ad U per parcheggiare esattamente dove tra 1,5 secodni debbo passare io.
Ovviamente, con la flemma marziana che mi contraddistingue, poi dico loro ciò che penso della manovra... ovviamente dal finestrino si sente tutto, non possono difendersi e, specie se stai in macchina con altre persone, non ci fai una bella figura...
Però è proprio il concetto che mi sta disturbando... e mi fa pensare quanto sarebbe bello avere le strisce ciclabili che delimitino una zona off-limits per i parcheggiatori in seconda fila.
Sarà perchè ho la pieghevole, sarà per la pedalata tranquilla, ma pare che gli automobilisti proprio non mi si filino.
Insomma, mi è capitato varie volte, dico negli ultimi due giorni, che gli automobilisti facciano manovre strane e acrobatiche per andare a parcheggiare in seconda fila di fornte a me che sto pedalando per la mi strada, tutto tranquillo.
Non che, stando di fornte a me parcheggino in seconda fila (quello è normale), ma che mi superino a velocità moderata e accostino appena mi hanno superato, fermandosi in seconda fila e accendendo le quattro frecce.
Oppure che facciano inversioni ad U per parcheggiare esattamente dove tra 1,5 secodni debbo passare io.
Ovviamente, con la flemma marziana che mi contraddistingue, poi dico loro ciò che penso della manovra... ovviamente dal finestrino si sente tutto, non possono difendersi e, specie se stai in macchina con altre persone, non ci fai una bella figura...
Però è proprio il concetto che mi sta disturbando... e mi fa pensare quanto sarebbe bello avere le strisce ciclabili che delimitino una zona off-limits per i parcheggiatori in seconda fila.
sabato 10 maggio 2014
Un aiutone dall'ATAC...
A mio parere, come del resto già detto in altri post, il bacino principale di potenziali ciclomobilisti non viaggia sulle auto, ma sui mezzi pubblici.
Infatti, salvo casi veramente eccezionali, l'automobilista intrappolato tende a trasformarsi in scooterista, più che in ciclista. Almeno, ho visto tantissimi automobilisti darsi allo scooter, pochi (forse nessuno) abbandonare l'auto a favore della bicicletta.
L'utente di mezzo pubblico ha, invece, già fatto un primo passo avanti sulla strada giusta... aver rinunciato all'auto. Cosa gli manca per fare il secondo passo? Un mezzo di trasporto pubblico efficiente, e qui l'ATAC sta veramente dando una grossa mano.
Quando passo con la bici, e vedo sterminate orde di studenti delle superiori o universitari ad aspettare il passaggio del bus, oppure stiparsi su bus stracarichi invece di farsi qualche chilometrello in bici, mi chiedo veramente ma chi glie lo fa fare. Basterebbe un'ulteriore spintarella, tipo un giustificatissimo aumento del presso del biglietto o dell'abbonamento. Che peraltro avrebbe anche il merito di spostare il focus del servizio dagli indigenti alla popolazione attiva.
Anzi, non ho timore di affermare che se l'ATAC attuasse una politica di copertura realistica dei costi (per esempio coprire il 50/60% delle spese di esercizio), la goccia farebbe traboccare il vaso dei ciclisti e ci farebbe fare quel salto di numero tale da costringere il Comune a prendere di petto il problema... (anche se l'esperienza ci insegna che l'Amministrazione capitolina non prende di petto proprio nulla).
Non è un caso che le grandi masse di ciclisti si hanno in quei paesi dove i costi dei mezzi pubblici sono caricati quasi interamente sulle tariffe e non sulle tasse!
Questo in particolare è un tema che mi è alquanto caro, in quanto la fiscalizzazione dei costi del servizio pubblico è stata il principale motivo dell'inefficienza dell'ATAC.
Infatti le amministrazioni che si sono succedute, hanno potuto nascondere sotto lo zerbino del prezzo del biglietto costante anni di cattiva amministrazione (o addirittura ruberie) e conseguentemente l'espansione del debito cittadino... che adesso ci troviamo tutti a pagare salatamente, anche attraverso il blocco di qualsiasi espansione del servizio, basti vedere quanto tarda la Metro C ad entrare in funzione.
Non solo, ma questo deficit costante dell'ATAC, che ogni anno equivale al costo di circa un km di metropolitana, ci ha precluso lo sviluppo autonomo di una rete di trasporto pubblico come si deve, che Roma sicuramente si merita... magari noi Romani un po' meno!
Infatti, salvo casi veramente eccezionali, l'automobilista intrappolato tende a trasformarsi in scooterista, più che in ciclista. Almeno, ho visto tantissimi automobilisti darsi allo scooter, pochi (forse nessuno) abbandonare l'auto a favore della bicicletta.
L'utente di mezzo pubblico ha, invece, già fatto un primo passo avanti sulla strada giusta... aver rinunciato all'auto. Cosa gli manca per fare il secondo passo? Un mezzo di trasporto pubblico efficiente, e qui l'ATAC sta veramente dando una grossa mano.
Quando passo con la bici, e vedo sterminate orde di studenti delle superiori o universitari ad aspettare il passaggio del bus, oppure stiparsi su bus stracarichi invece di farsi qualche chilometrello in bici, mi chiedo veramente ma chi glie lo fa fare. Basterebbe un'ulteriore spintarella, tipo un giustificatissimo aumento del presso del biglietto o dell'abbonamento. Che peraltro avrebbe anche il merito di spostare il focus del servizio dagli indigenti alla popolazione attiva.
Anzi, non ho timore di affermare che se l'ATAC attuasse una politica di copertura realistica dei costi (per esempio coprire il 50/60% delle spese di esercizio), la goccia farebbe traboccare il vaso dei ciclisti e ci farebbe fare quel salto di numero tale da costringere il Comune a prendere di petto il problema... (anche se l'esperienza ci insegna che l'Amministrazione capitolina non prende di petto proprio nulla).
Non è un caso che le grandi masse di ciclisti si hanno in quei paesi dove i costi dei mezzi pubblici sono caricati quasi interamente sulle tariffe e non sulle tasse!
Questo in particolare è un tema che mi è alquanto caro, in quanto la fiscalizzazione dei costi del servizio pubblico è stata il principale motivo dell'inefficienza dell'ATAC.
Infatti le amministrazioni che si sono succedute, hanno potuto nascondere sotto lo zerbino del prezzo del biglietto costante anni di cattiva amministrazione (o addirittura ruberie) e conseguentemente l'espansione del debito cittadino... che adesso ci troviamo tutti a pagare salatamente, anche attraverso il blocco di qualsiasi espansione del servizio, basti vedere quanto tarda la Metro C ad entrare in funzione.
Non solo, ma questo deficit costante dell'ATAC, che ogni anno equivale al costo di circa un km di metropolitana, ci ha precluso lo sviluppo autonomo di una rete di trasporto pubblico come si deve, che Roma sicuramente si merita... magari noi Romani un po' meno!
martedì 6 maggio 2014
Prenestina: migliora la giugulare, ma le auto...
Per chi ha letto il post La giugulare della Prenestina, una buona notizia: la campagna di rifacimento del manto stradale ha raggiunto finalmente quella parte della consolare tra i deposito ATAC e Porta Maggiore, e la trincea di scavo non disturba più le povere bici... abbiamo quindi più spazio.
Tutto bene?
Purtroppo no, perchè il manto stradale liscio è molto apprezzato anche dagli automobilisti e la velocità in quel tratto è aumentata alquanto... inoltre le auto parcheggiate a spina sotto la sopraelevata continuano a mangiarsi gran parte della carreggiata, quindi ora ci si passa auto e bici, ma veramente al pelo...
Quindi l'ulteriore passo sarebbe reprimere la sosta a spina di pesce (al ridisegno della segnaletica orizzontale) e magari fare una bella striscia ciclabile sulla destra, in modo da separare la traiettoria delle auto da quella delle biciclette.
Ovviamente, sono sicuro di chiedere troppo!!!
Tutto bene?
Purtroppo no, perchè il manto stradale liscio è molto apprezzato anche dagli automobilisti e la velocità in quel tratto è aumentata alquanto... inoltre le auto parcheggiate a spina sotto la sopraelevata continuano a mangiarsi gran parte della carreggiata, quindi ora ci si passa auto e bici, ma veramente al pelo...
Quindi l'ulteriore passo sarebbe reprimere la sosta a spina di pesce (al ridisegno della segnaletica orizzontale) e magari fare una bella striscia ciclabile sulla destra, in modo da separare la traiettoria delle auto da quella delle biciclette.
Ovviamente, sono sicuro di chiedere troppo!!!
lunedì 5 maggio 2014
Sui Monti della Tolfa non tutte le prescout riescono col buco...
La prescout è sempre affascinante, che "riesca" o no (foto).
Un momento di indecisione in mezzo alla selva. Sullo sfondo il mare di Santa Severa |
Quella di domenica è sta particolarmente affascinante, anche se da un punto di vista strettamente tecnico, non si può dire quella più riuscita, in quanto la parte di "scoperta" si è rivelata, complice mappe ahimè non più aggiornate, un lungo giro vizioso.
Affascinante, certo, ma alla fine con un paio di cento metri di dislivello di spingismo su terreni impedalabili o quasi.
Di contro l'intera gita, anche la parte su asfalto, è stata semplicemente bellissima.
Sulle ginocchia degli affascinanti e misteriosi Monti della Tolfa, con i boschi misteriosi, i profumi della macchia mediterranea, la fauna al pascolo, inclusi molti tenerissimi puledri (ah, ci fossimo portati il barbecue) i panorami vastissimi e la forte brezza invernale che ci ha rinfrescato per tutta la salita, e raffreddato nella discesa.
La gita è stata anche un'occcasione per riflettere su come le mappe possano trarre in inganno. In particolare sulla Open Cycle Map vi erano sentieri (Valle del Rio Fiume, abbiamo poi scoperto) che ci avrebbero avvicinato al luogo finale, il mitico bagnarello.
Purtroppo non sono risultati connessi con il sentiero che abbiamo usato per salire, anche a causa di nuove e vaste recinzioni di filo spinato che evidentemente da qualche anno hanno interrotto il passaggio degli umani.
Inoltre le pre-scout con una partecipazione così vasta tendono a trasformarsi in un esodo attraverso il deserto... il gruppo dovrebbe essere formato solo di pochi e agili "commandos" invece che da un codazzo allegro e sgargiante, poco votato al sacrifico, con un certo numero di quantomanchevoli ("quanto mi manca una pista dove posso pedalare").
I posti, ripeto bellissimi, tanto che credo si debba organizzare un bike & trekking per la valle del Rio Fiume, magari sui sentieri che abbiamo visto una volta riguadgnato l'asfalto.
La formula di cicloappuntamenti ha dato il meglio di se', con due folti gruppi che, alla prospettiva di soli 15 km di salita, hnno fatto bici indietro e optato per una gita al mare.
Ringrazio ancora Sergio per l'inventiva che ci ha regalato un'allegra giornata di sensazioni fantstiche e passo alla menzione speciale di Agnese, che ha compiuto XY anni e ha portato lo spumante per 750 metri di dislivello, dei quali circa duecento a spinta.
Veramente speravamo che sorgesse dal Bagnarello interpretando Venere che sorge dalla spuma del mare, m alla fine la nostra innata moralità ciclistica ci ha tenuto sulla retta via! (Magari la prossima volta volta organizziamo una prescout attorno alla morale...).
Vorrei infine ricordare ai due nuovi arrivati, che l'abbandonare una gita a metà con la risibile scusa di problemi al reggisella in carbonio non esime dal versare l'intera quota annuale e in più la quota gita, maggiorata dell'indennità prescout.
Vi mando l'IBAN!