Alla mia veneranda età posso permettermi di fare il marzian contrario su molti argomenti, non ultimo il famigerato ECC.
Infatti con l'arrivo di maggio, a parte il temporaneo ritorno dell'inverno, ricomincia il tormentone di... ti sei iscritto all'ECC? Hai segnato i chilometri oggi? A quanti chilometri stiamo? Oddio ci frega Lubecca per fortuna che Sarah Palin fa più chilometri di tutta Anversa... domenica facciamo tutti il grab 6 volte e nel pomeriggio si vagabonda...
Il meccanismo è descritto benissimo in comma 22, l'immortale libro di Joseph Heller alla voce: La grande crociata del giuramento di fedeltà alla patria.
Per farla breve, i soliti che rimangono a terra invece di andare a tirare le bombe sul nemico rischiando la pelle, per farsi notare dai superiori si inventano una serie infinita di giuramenti di fedeltà alla Patria, che il personale che rischia la pelle nelle missioni di bombardamento deve sottoscrivere ogni volta che va in volo. E chi non lo sottoscrive viene tacciato di essere un sovversivo.
Ecco, ECC presenta un po' queste caratteristiche. Anche chi pedala tutto l'anno deve anche sentirsi rompere i maroni da molti che si scoprono improvvisamente pedalatori durante maggio. Tanto per fare bella figura con ECC. E magari se ti mostri scettico sono capaci anche di farti la lezioncina su fb.
Però, più che limitarmi ad esprimere la mia antipatia viscerale per una cosa a cavolo come ECC, vorrei sostanziare le perplessita' su questo rito maggiolino che ha ormai sostituito i ciclopicnic (per carita', tutte le domeniche in citta' a macinare km)!
Cosa mi lascia perplesso?
1) ECC mi pare ci sputtani un bel po'... Nel caso di Roma e ci ci fa palesemente vedere quanti pochi siano i ciclisti. Siamo nell'ordine dei 2 mila, non si arriva a tre mila, quindi l'1 per mille della popolazione. Dopodiché tutti ti cominciano a dire a ma tu iscriviti così aumenta il numero. Va bene siamo alle solite, prima VOI ci buttate in un'impresa a doppio taglio (pensa un Esposito che dice quanti voti ci tiro fuori dai ciclisti...), e poi volete costringere la gente ad iscriversi per non far fare figuracce a TUTTI NOI... proprio una bella crociata del giuramento di fedelta' alla patria... Se poi si vanno a vedere le città iscritte, mi pare che le città ciclistiche per eccellenza ECC non se lo i******* per niente. Evidentemente non devono dimostrare niente a nessuno...
2) I dati chilometrici sono palesemente drogati. Ovvero nel mese di maggio vengono organizzati parecchi eventi che hanno solo scopo di macinare chilometri senza una vera ragione. Un po' quando i ragazzini a scuola vengono impegnati in una gara di riciclo monnezza e quindi cominciano a bersi 20 Coca Cola al giorno per poter portare le lattine schiacciate in classe. Per fortuna l'uso intenso della bici non comporta simili autogol ambientali
3) ECC non tiene conto della dimensione della città. In realtà quello che conterebbe è il numero di chilometri percorsi/iscritti rispetto al numero di abitanti della città. O meglio il numero di iscritti rispetto al numero dei residenti. O meglio ancora il numero di spostamenti automobilistici rimpiazzati con spostamenti ciclistici. In ogni caso avere Roma che gareggia contro altre città non della stessa classe, mi sembra riduttivo.
4) ECC considera i chilometri ma non il dislivello associato. Chiunque vada in bicicletta sa benissimo che quello che conta è il dislivello percorso, e non tanto i chilometri, e comunque vi è sempre un trade off tra le due grandezze. ECC registra i chilometri, non riesce a registrare il dislivello, quindi fa sì che le città senza alture siano incredibilmente avvantaggiate. Già questo basterebbe ad escluderlo dal novero degli strumenti significativi.
5) Infine la cosa peggiore: ECC è uno dei peggiori attentati alla privacy che conosca. Quindi sarei pure per avere un ECC che registra il numero dei chilometri e basta, e propone il complessivo della città, ma un ECC che pubblica i tuoi chilometri e addirittura i tuoi itinerari lo trovo veramente un qualcosa da Grande Fratello.
Insomma, già queste perplessita' mi sembrano alquanto fondamentali e dovrebbero consigliare ai ciclisti adulti di astenersi dall'iscriversi ad ECC, checche' ne dicano le varie associazioni. Oltretutto mi sembra proprio un boomerang che dimostra la scarsita' del numero dei ciclisti capitolini.
Speriamo di avere torto quest'anno.
E io? Fino ad adesso l'elettronica mi ha protetto, sotrraendo le poche decine di km che percorro al totale generale. Per uno strano caso tutti i miei dispositivi elettronici in qualche modo risultano non adeguati o si rifiutano giustamente di scaricare le app associate... ma quanto potra' durare questa fortuna? In ogni caso per me maggio e' mese di intensi spostamenti di lavoro, quindi a Roma giro proprio pochino.
Non vi sottraggo molti chilometri.
5 commenti:
Anche io ho avuto pensieri simili ai tuoi, MA:
1) sputtanamento sui numeri: si è vero, da quello che si vede nell'ECC rispetto alla popolazione di Roma pedalano pesantamente e drogatamente in 28 (uno su centomila) e abitualmente in 280 (uno su diecimila, guarda caso la stessa incidenza di Didier Tronchet nel suo Piccolo Trattato di Ciclosofia), mentre il resto si divide in "sì qualche volta la domenica e/o quando c'è un evento" (quelli che fanno pochi km in un mese) e quelli che concludono maggio a 0 km "uh che bello vorrei ma non posso mi hanno rubato la bici non ho i soldi/tempo per comprarla/aggiustarla questo mese ho la gamba rotta ma col cuore sono con voi e mi iscrivo perché mi avete detto che dobbiamo fare numero". Il totale, circa 1200, guarda caso si avvicina incredibilmente a quello 0,4% di split modale della bici che si vocifera da oltre un decennio e ben lontano dal 10% fisiologico di una città normale. Si tutto giusto. Ma intanto questo viene presentato come una gara, ma è un censimento. E con un po' di data mining uno statistico che vale il pane che mangia tira fuori un bel po' di dati. E se l'agenzia della mobilità li userà un minimo, sarà un grosso passo avanti. Un po' come i primi satelliti artificiali per il telerilevamento: i dati e i sensori erano grossolani, ma poi col lavoro di interpretazione dei dati si è riusciti a fare cose impensabili e impossibili col rilevamento a terra. E se un merito l'avrà sarà quello di mettere a tacere le elucubrazioni strambe che popolano le menti degli esauriti che popolano i tavoli sulla ciclabilità del Comune. Le nostre esigenze sono lì, su mappa, non sono delegate a chi in quel momento della sua vita ha voglia e tempo di partecipare a queste riunioni. Se dei ciclisti non vogliono partecipare, è per il punto 5 e ne hanno il diritto. Però è come non votare. Poi non si lamentassero, se non si fa la pista sul tratto dove pedalano loro tutti i giorni. Inutile combattere contro gli Esposito, continueranno a negare che 2 e 2 fa 4. Questo è un censimento, e il campione, è fatto di quasi 1000 persone, su una popolazione di pedalanti che sicuramente sono meno di centomila. Statisticamente è un campione più che rappresentativo
2) Km drogati: si, qualcuno si fomenta, fa il criceto sulla ciclabile del Tevere, fa a gara, etc. Però un bravo statistico lo riconosce. Io inserirei una ulteriore classifica, che prenda il numero dei pedalatori a zero n, li divida per dieci, e questo numero n/10 è il numero di ciclisti, tracce e km da eliminare partendo dalla cima della classifica. cioè i valori troppo alti si buttano. Quanto agli eventi, maggio è il mese delle gite nei parchi, è un fenomeno reale. Si potrebbe bilanciare con una ECC a novembre.
3) dimensione città: già c'è la classifica Best Cycling city che in parte fa questo. divide i km per la popolazione. Roma sta verso il 30 posto, dietro Cagliari, Bologna, Padova, Reggio...
4) dislivello: basta applicare un coefficiente di "rugosità" del territorio più o meno sofisticato
5)Privacy: mi sbaglierò, ma io posso vedere le mie tracce e quelle della città tutta insieme, ma non quelle degli altri. Forse i dati resi disponibili potrebbero distinguere giorni/orari etc, ma credo/spero siano associati al limite ad un codice che renda i dati anonimi. Certo, posso vedere il totale dei km di tutti in classifica, ma se voglio proteggere la mia privacy basta che mi registro con uno pseudonimo. E poi se è per questo, siamo tracciati per mille altre cose...
Bellissimo, mi hai convinto, lo pubblico!!!
M.
Permettimi però di ribattere:
1) Ci sono quelli che non partecipano all'ECC perché "non c'ho tempo da perdere co' 'ste stronzate, devo andare a lavora'" e quelli che "vorrei partecipare l'app l'ha fatta una scimmia e non funziona e io devo andare a lavora' quindi ciaone", poi quelli che "devo instacosare l'app nel che?"o che "non c'ho batteria sufficiente e il telefono mi serve per lavorare" e infine quelli che non ne sanno niente. Io per primo l'ho saputo per sbaglio, a me di biciclette non frega un tubo, per me le due ruote sono un mezzo di trasporto e non un elemento di socializzazione o un hobby. Così come pur avendo un'automabile non compro 4 ruote e non frequento forum di erotizzati per i motori :D
Quindi l'ECC non vale NIENTE. Sappiamo solo quello che ci dice: a Roma c'è tot gente che a maggio sta facendo tot km in bici e TOT gente che vorrebbe farlo ma per i motivi più disparati non lo fa (e i problemi dell'APP li metterei come prima casa a giustificare quelli con 0 km)
2) Viste le modalità con cui viene presentato ECC è OVVIO che i dati siano drogati. Ma non essendo (e non potendo essere) un censimento chissene fotte? E' semplicemente una gara a chi piscia più lontano, visto che poi mancano i primi della classe...
3) si veda alla voce "gara a chi piscia più lontano" :D
4) verissimo, ma essendoci tracciati GPS (spesso fin troppo arrotondati, ma vabè) è qualcosa che si potrebbe calcolare in seconda battuta
5) un cellulare in tasca è il peggior attentato alla privacy esistente. Non ci credi? Accedi via pc a google map, clicca su menù, "la tua cronologia". Buon divertimento. :D Insomma, l'ECC direi che l'ultimo dei problemi.
La tua posizione e' meno forte della mia, ma anche le considerazioni del post precedente non sono male.
Sull'APP non so che dirti, io non riesco ad installarla!
Lug
Premetto che questa volta sto partecipando anch'io all'ECC, vedo tante persone intorno a me talmente convinte dell'utilità della cosa che mi sono deciso a contribuire con i miei 16 Km al giorno.
Vorrei però rilanciare con quello che è stato il mio pensiero durante le edizioni passate:
In una città così cialtrona come Roma, non sarà che con un "buon risultato" si corra il rischio di ottenere l'effetto contrario a quello desiderato? L'amministratore o la gente, anzi la ggente, non potrebbe pensare: "Ammazza guarda quanti chilometri fanno 'sti ciclisti... poi dice che Roma non è ciclabile! Ma che vogliono ancora, aho, terza città d'Europa per Km percorsi in bici..."
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