Con una mossa molto a favore del trasporto pubblico la Giunta Raggi ha deciso di blindare quelle corsie preferenziali ATAC troppo spesso occupate dalle auto in sosta.
Un po' come e' stato fatto a Via Albalonga per arginare la sosta selvaggia che sbarrava la strada di fronte al tempio dei tiramisu'.
Piu' che altro la mossa non sembra derivi tanto dalla volonta' di avvantaggiare i cittadini che prendono il bus, quanto dalla necessita' di contenere i costi ATAC, per esempio aumentando la velocita' media del trasporto... e quindi proteggendo le corsie preferenziali. Ma non ci importa di che colore e' il gatto fintanto che acchiappa il topo.
La manovra ha toccato anche la preferenziale di Viale Libia, invasa dalle auto in quanto costrette a transitarvi perche' la corsia di marcia viene sempre occupata dalle auto in sosta... FINALMENTE|.
Poi sull'effettiva riuscita della mossa dovremo stare a vedere, in quanto la protezione e' molto parziale e per adesso si ferma (o inizia) a Piazza Annibaliano, mentre la sosta abusiva e' fiorente anche nel tratto fino a Piazza Istria...
Mentre ci si rallegra per il cittadino utent, la posa dei cordoli rende pero' oggettivamente difficile la vita al ciclista.
Infatti prima c'era una sola corsia libera, ma sempre grande e dunque un po' di spazio per il ciclista ci scappava sempre.
Adesso in entrambe le corsie per il ciclista lo spazio e' risicato. In quella preferenziale, che a Roma e' proibita alle bici, una bici e un bus non ci passano, ma purtroppo lo spazio nell'altra e' anch'esso risicato, e quindi le auto innervosite ti fanno il filo.
Ci vorrebbe quindi uno spazio dedicato alle biciclette, il mitico corridoio centrale che poi potrebbe continuare su Corso Trieste fino alla pista della Nomentana. Per adesso fantascienza, ma magari se Virginia ci prende gusto...
La domanda pero' che mi pongo e' perche' a Viale Libia, ormai doppiato dalla metro B1, circolino ancora tanti bus, quasi tanti quanto prima della metro... uno penserebbe per esempio che rimanessero solo linee trasversali, che quelle provenienti dalla periferia si attestassero a Ionio o a Conca d'oro e che l'80 -tanto per dirne una- originasse da Annibaliano...
Mah, la zenzazione e' che ATAC sia rimasta un po' come AMA, che non si adatta al nuovo mondo del riciclo e rimane tarata sul semplice mestiere fatto di raccolta e trasporto discarica.
ATAC, piu' che al servizio di trasporto, sembra ancora innamorata del mestiere di macinare tanti chilometri andando a spazzo con gli autobus per la citta', come e quando fa comodo a lei. Chilometri utili o no, tanto alla fine paghiamo noi.
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