Le cifre descrivono un massacro di pedoni con morti un giorno si’ e un giorno no. Questo visto dall’esterno.
Ma se camminate per le strade di Roma, se vi avventurate ad attraversare sulle strisce pedonali, il brivido potete provarlo in diretta. Addosso.
Eh si’... mentre attraversate vi chiedete: ma quel SUV (Furgone Bianco, SMART, Mini, Taxi, Bus, scooterone, etc.) che sta accelerando verso di me per spaventarmi e passare prima lui anche se attraverso sulle strisce, l’ha capito che invece di accelerare deve rallentare e fermarsi? In genere lo capisce, e alla fine si ferma, anche se ci sforma e gli da’ fastidio.
Qualche volta no.
E c’e’ pure l’altra faccia della medaglia. Quei pedoni che attraversano dappertutto, dietro le curve, sulle strade veloci, il Raccordo, etc. addirittura a semaforo verde (per le auto) perche’ tanto si fermano comunque. E quando leggi la cronaca non sai mai se sono quelli di prima o questi. Non sempre ti dicono investito sulle strisce o no…
Insomma, a tutti e’ chiaro che a Roma non si puo’ andare avanti cosi’, la notte e’ nera. Secondo me lo capisce anche Virginia, anche se altrettanto probabilmente non sa come fare ad intervenire, e tantomeno Linda.
Perche’? perche’ hanno sempre vissuto in questa città ai confini (un po’ piu’ in la’) del mondo civile… insomma, quando si parlava di Autovelox dicevano non mettiamo le mani nelle tasche dei cittadini… i quali hanno il brutto vizio di morire quando vengono investiti, anche se hanno le tasche piene di soldi.
Il guaio e’ che a Roma abbiamo mantenuto il modello culturale di Tombstone, ma senza lo sceriffo Wyatt Earp che tiene almeno un po’ di ordiine. E i nostri cowboy, i piu’ spavaldi di loro, sanno bene che possono fare di tutto. Al massimo rischiano una multa se lasciano la macchina in seconda fila o se passi col rosso, il nostro ultimo totem. Ma quando scatta il verde, è come essere a Monza.
In effetti se vediamo, la figura del vigile che ti fischia quando fai l’infrazione sopravvive solo presso qualche semaforo dove e’ messo per fluidificare il traffico. E quindi, bene o male, quando guidi puoi fare quello che vuoi, purchè non passi con il rosso.
Se io dovessi rimettere ordine in questo casino incomincerei dalla velocità, maledetta velocita’. Il romano ha sempre fretta. Sia che parta in ritardo o che sia per l’ansia che si blocchi il traffico, troppa gente preme sull’acceleratore a tavoletta.
In una matrice di rischio l’aumento della velocità ti fa salire in diagonale verso l’alto a sinistra… aumenta la gravità delle conseguenze e al tempo stesso la probabilità di avere un incidente.
Quindi comincerei a comprare un centinaio di autovelox e a disseminarli per gli stradoni… semplicemente per cominciare a domare i cowboy. Uno che va a 50 sulla Colombo di notte poi tende a fermarsi anche ai passaggi pedonali, non c’e’ dubbio. Gli hai tolto il vizio.
Poi opererei sui passaggi pedonali, tenendoli sempre ben dipinti, e ne solleverei la maggior parte. E soprattutto li terrei sgombri dalle auto in sosta. Ordine speciale per i vigili urbani, compreso il loro comandante in capo. Quando girate per strada e vedete una macchina in sosta sulle strisce pedonali lasciate perdere qualunque cosa stiate facendo e gli fate la multa.
Dopodiche’ farei una squadra di vigili che di mestiere sorvegli i passaggi pedonali. Un’ora a passaggio, in modo da cominciare a fare un po’ di multe a chi poi tutte queste cose non le rispetta.
Last but not least occorre anche cominciare ad operare sui pedoni… embe’ pure loro dovrebbero abituarsi ad attraversare sulle strisce anche quando costa qualche passo in più… nel mondo esistono sia diritti che doveri.
E noi ciclisti?
Noi ciclisti siamo un po’ automobilisti e un po’ pedoni…
Innanzitutto diciamo che tra i ciclisti la buona abitudine di dare la precedenza ai pedoni sulle strisce e’ molto meno diffusa di quanto dovrebbe. Non sono pochi quelli che non ci pensano per niente a fermarsi e dare la precedenza.
Dopodiche’ in quanto ciclisti spesso usiamo le strisce pedonali portando la bici con noi o anche in sella, cosa magari non regolare ma alla fine se fatta con saggezza neanche assurda o pericolosa.
E li’ rischiamo come tutti, ma gli automobilisti non va proprio giu’ il concetto di bici portata a piedi sulle strisce, anche perche’ è una cosa lunga due metri e quindi ti tiene fermo per più tempo.
Infine in quanto utenti non corazzati della strada, rischiamo comunque quando le macchine corrono. In questo momento secondo me è il rischio più grosso e sarebbe ora che Virginia e Linda lo affrontassero.
Con gli autovelox.
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