Leggendo a pezzi e bocconi la cronaca locale, si direbbe che abbiamo sperimentato un'impressionante sequela di incidenti che hanno ucciso o ferito ciclisti.
Houston, we got a problem (Apollo 13).
Purtroppo tra riconoscere di avere un problema e individuarne la causa ce ne passa, e parecchio.
Se di notte tutti i cani sembrano grigi, andare a capire perche' veramente sono successe certe cose e' tutta un'altra storia.
Per esempio negli ultimi quindici giorni ho visto due occasioni nelle quali l'autista del bus o del pullman ha letteralmente salvato la vita al ciclista che aveva fatto manovre (tra le quali passare con il rosso pieno) da suicidio totale.
Perche' anche questo va detto, non e' che tutti i ciclisti portino la bicicletta con senso di responsabilita'. E il tipo di mezzo cosi' leggero ed esposto certi errori di guida semplicemente non li perdona.
Detto questo, e parlando di una soluzione a prescindere, a Roma il primo problema, certamente storico, ma che si e' sempre piu' aggravato con il passare del tempo, e' che ognuno fa quello che vuole e, passaggio con il rosso a parte, rimane impunito.
Quindi la prima cosa da fare sarebbe quella di riportare ordine nella circolazione, a cominciare dalla velocita', che e' la causa di un numero enorme di incidenti.
Non per niente gli ultimi casi di investimento di ciclisti si sono verificati la mattina presto, quando tutti corrono per andare dove devono andare prima che salga il traffico. Il resto viene da se'.
Per fortuna sembra che l'Amministrazione, dall'iniziale volonta' di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini, stia cominciando a capire. Leggevo su un articolo su Romatoday (articolo che pero' che non riesco a rintracciare) che si pensa ad un tutor nella galleria Giovanni XXIII e autovelox sulle consolari.
Saremo ad una svolta finalmente? Forse... ma intanto gli Autovelox installati da Marino sulla Colombo languono.
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