domenica 16 dicembre 2018

E' con la metro, non con la bici, che si libera Roma dalle auto


Un po’ di tempo fa ho letto un post dove ci si chiedeva se Salvaciclisti non sia piu’ orientato a contrastare le auto che a promuovere la sicurezza ciclisti.

Il post testimonia che non sono il solo ad avere questa impressione, e ce l’ho da parecchio tempo, direi sin dall’inizio.

Diciamo che Salvaciclisti italiano vede nell’auto il nemico della bicicletta tout-court, senza magari contare che l’originale #saveourcyclists  inglese nacque per un problema (orribile) di ciclisti schiacciati dai  lorries, gli autotreni.

Problema che peraltro nella sua dimensione sembrerebbe confinato al Regno Unito (mi rendo conto che nell’Italia attuale queste precisazioni assomiglino a pipincate, ma nel mondo della sicurezza se vuoi risolvere i problemi reali bisogna essere rigorosi).

Oddio, sicuramente se non ci fossero automobili la bicicletta sarebbe più sicura, ma e’ anche vero che una cosa è condividere la strada con le auto in maniera sicura, un’altra (cercare di) spazzare via le auto dalle strade, cosa che,  ammesso che sia fattibile, richiede un approccio estremamente piu’ robusto, sia dal punto di vista politico e concreto. Nel frattempo anche gli automobilisti  buoni,  quelli che non ce l’hanno di principio con le biciclette, potrebbero cominciare a metterti anche loro i bastoni tra le ruote... e allora e' finita.

Comunque, in termini pratici abbiamo che un conto e’ combattere l’abuso dell’auto, un conto è combatterne l’uso. E prima di decidere cosa combattere, tanto per pipincare un altro pochino,  proviamo a fare una classifica dei concetti di uso e abuso.

Nella migliore tradizione regolamentare, vediamo di avere una definizione dei termini “uso” e “abuso”:

uso: L'adoprare: inteso come ‘funzione’

abuso: Uso eccessivo, illecito o arbitrario.

Basta prendere le definizioni per capire subito che combattere l’abuso è molto più naturale, immediato, politicamente difendibile, e certamente piu’ semplice. Proprio perche’ e’ abuso.

Per non rischiare di criminalizzare l’uso  dobbiamo innanzitutto partire dal fatto che ognuno sceglie il mezzo di trasporto piu’ adatto alle proprie esigenze, in termini di collegamento, orari, tempo di trasferimento, comfort e costo del trasporto.

Magari non in quest’ordine necessariamente, ma di sicuro per andare da A a B deve esistere un mezzo che ti ci porta all’ora che vuoi andarci tu, e con un adeguato livelle di sicurezza.

Dopodiche’ viene il costo (devo poter pagare la tratta) il tempo di percorrenza e il confort di viaggio. E ancora dopo vengono altre categorie di preferenza, un po’ meno legate al concetto di spostamento, tipo la privacy del mezzo individuale, che pero’ non va sottovalutata nelle scelte fatte dalle persone.

Possiamo dire che l’uso legittimo di un mezzo di trasporto, e quindi della macchina,  si ha quando questo mezzo e’ migliore in una o una combinazione   di queste categorie. Che pero’ ognuno si sceglie   liberamente come crede.                                                                                                             

E l’abuso? Beh, innanzitutto io vedo un primo tipo di abuso, che chiamerei “abuso funzionale”, ovvero quando un mezzo di trasporto non e’ in realta’ conveniente rispetto ad altri modi di spostarsi, per esempio a piedi, ma viene utilizzato lo stesso. L’andare dal tabaccaio 200 metri più in la’ con la macchina e’ il piu’ classico degli esempi.

Accanto a questo vi è una forma di abuso molto piu’ grave, quello regolamentare, ovvero quando l’uso della macchina, conveniente o meno,  e’ legato alla violazione di qualche norma. Per rimanere all’esempio precedente, lasciare la macchina in seconda fila mentre si comprano le sigarette perche’ non c’e’ posto di fronte al tabaccaio.

A Roma la sosta irregolare e’ una delle forme piu’ diffuse di abuso regolamentare… ve ne sono altre anche piu’ pericolose o fastidiose:

-       l’eccesso di velocità
-       la guida in stato di ebbrezza
-       l’uso del telefonino alla guida

e in genere le violazioni al codice della strada.

Per me la lotta alle auto, a Roma ed in gran parte dell’Italia, è prima di tutto lotta all’abuso regolamentare, che alla fine si tratta solo di avere quello che ci e’ gia’ dovuto come cittadini.

Prendiamo il centro storico di Roma. Anche con la poca pedonalizzazione che abbiamo, entraci e’ comunque  piu’ difficile. Ma se oltre alla ZTL il Municipio fosse efficace nel contrastare la sosta irregolare, praticamente la sera nessuno ci andrebbe

Dopodiche’, una volta compressa l’area dell’abuso regolamentare, si puo’ passare a comprimere l’area dell’abuso funzionale ma solo dopo averla fatta espandere a spese dell’area dell’uso.

Ma siamo matti ? Che vuol dire? Vuol dire che partiamo da una considerazione molto semplice. A Roma treni, metro, tram, linee dirette, linee espresse sono sempre piene da scoppiare. Questo significa che la domanda di trasporto pubblico di qualità e’ forte, fortissima e in gran parte insoddisfatta. C’e’ un sacco di gente che vorrebbe lasciare a casa l’auto e non puo’.

E quindi la prima cosa da fare se vogliamo combattere le automobili non è espandere l’uso delle biciclette, ma la famosa cura del ferro di Tocci, treni e metropolitane. Il tram puo’ essere un miglioramento rispetto al bus, ma le distanze e le quantità in gioco a Roma richiedono ben altri mezzi.

In questo modo si espande l’area dell’abuso funzionale dell’auto, ma stavolta a danno dell’area dell’uso.  Ovvero ne fai crollare la convenienza in termini di mezzo di trasporto…

Dopodiche’ diventa molto più semplice dire alle persone non prendere l’auto, o addirittura, non ti comprare l’auto, o almeno non ti comprare una seconda auto.

In una citta’ come Roma credo proprio che la lotta strategica all’auto come mezzo di trasporto (non come hobby) la si faccia soprattutto con il trasporto pubblico di qualità.

Cari amici ciclisti, in una citta' cosi' grande e affollata la bicicletta puo’ avere un ruolo al massimo tattico. Se pensate di sostituire metro A e B con biciclette vi trovereste un mega ingorgo ciclistico e comunque problemi spaventevoli di parcheggio, come a Stoccolma.

E’ con la metro che si libera Roma dalle macchine, non con il pedale. Peccato che la Raggi faccia finta di non capirlo e continui a proporre palliativi inefficaci, invece di espandere la rete ferroviaria e metropolitana.

Quindi  va benissimo fare piste e corsie ciclabili per aumentare l'uso della bici, ed e' necessario stroncare la sosta irregolare e piazzare autovelox per contenere lo strapotere delle auto. Ma senza una serie rete di metropolitane il sogno di una Roma liberata dalle auto rimarra' tale.

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