martedì 12 febbraio 2019

Il fascino delle piste ciclabili fai-da-te... crowdfunding e sponsor?

Su internet la bikelane ciclopopolare di Via di Centocelle
Si vede chiaramente che ci sarebbe posto per tutti!
Nota: in questo post parlo solo della ciclabilita' urbana, mi scusino quelli della Regina Ciclarum, del fuori Roma parlero' un'altra volta

Per quanto mi riguarda, l'era delle ciclabili piste fai-da-te, nasce a Roma con la ciclopopolare di Santa Bibiana.

Le ciclopopolari sono tratti di corsia o pista ciclabile che scaturiscono dall'esperienza personale di ognuno di noi, nel traffico di tutti i giorni.

Tutti abbiamo pensato, spesso, qui ci vorrebbe una bella corsia ciclabile, sia dentro che fuori Roma, mentre ci sfrecciavano le macchine vicino. Qualcuno passa dal pensiero all'azione,  dimostrando che queste realizzazioni sono utili e possibili.

L'ultimo e forse piu' importante esempio e' la ciclabile di Via di Centocelle... sentiti complimenti sia agli inventori che ai realizzatori!

Via di Centocelle  e' un tubo lungo a senso unico per la gran parte, dove le macchine vanno veloci e dove c'e' spazio per una ciclabile che separi i due tipi di traffico, ovvero dia ai ciclisti la ragionevole sicurezza di pedalare in una zona protetta, e agli automobilisti quella di non trovarsi un ciclista davanti.

Dopodiche' quando dal cuore si passa alla ragione, le cose risultano un pochino piu' difficili.

Con il cuore si immagina non si progetta
Innanzitutto le ciclopopolari nascono dalla visione individuale.

Un esempio Santa Bibiana, che nella versione originale purtroppo penalizzava tutti quelli che, come me,  andando verso San Lorenzo alla fine del tunnel debbono girare a sx per andare verso Castro Pretorio.

Dopodiche' la ciclabile  si innestava in maniera corretta nel sistema viario solo andando verso San Lorenzo. Per il contraflow regolare i progettisti hanno dovuto inventarsi una soluzione tanto barocca quanto inutile in pratica, visto che tutti fanno esattamente lo stesso tratto ma contromano.

Insomma con il cuore si immagina ma non si progetta. Come si dice nel project managing, per il 90% del lavoro e' andato via il 90% del tempo, per il restante 10% l'altro 90%...

E quando si progetta si deve tenere conto anche di quello che non piace!


Anche se poco, le ciclopopolari costano
Per essere realizzate in maniera ufficiale le ciclopopolari comunque debbono entrare nella macchina realizzativa del Comune, a cominciare dall'allocazione di fondi per la progettazione e per la realizzazione.

La prima difficolta' e' quindi  il reperimento e l'allocazione dei fondi. Pochi, in quanto si tratta solo di linee per terra, ma guardatevi intorno a Roma... la segnaletica orizzontale e' in stato catastrofico.

Ora, se un pedone viene investito su di un passaggio pedonale quasi sbiadito, gli uffici tecnici possono sempre dire "non abbiamo ricevuto fondi per riverniciarlo". Questo non e' possibile dirlo se tali fondi vengono destinati a disegnare nuove strisce, invece che a rinfrescare passaggi pedonali, stop, etc.

E questa e' veramente una difficolta' oggettiva.

Io ovviamente farei qualcosa di molto differente. Nel costruire il budget di Roma Capitale metterei al primo posto questo tipo di spese, il resto solo se avanzano soldi. Ma io sono ingegnere, non politico.

E allora perche' non trovare altre fonti di finanziamento?
Mi pare che recentemente sia stata introdotta la possibilita' di finanziare piccole opere (fino a 40 mila euro non saprei dove l'ho letto) tramite sponsorizzazioni o crowdfunding.

Per questo occorrerebbe attrezzarsi (e gia' qua sono dolori) in un progetto in due fasi:
  1. Individuare tratti di ciclabile da far finanziare mediante queste modalita';
  2.  Una volta individuati i tratti aprire la sottoscrizione a crowdfunding e sponsor (ovviamente immagino che per attrarre gli sponsor come minimo occorra mettere un cartello che li ricordi);   

Realta' od utopia?

Beh... si dice che a Roma i ciclisti che usano la bici siano circa 100 mila... se tutti dessero 5 euro all'anno, si potrebbe fare un bel po' di lavoro... diciamo una o due ciclopopolari all'anno, probabilmente manutenzione delle altre compresa. Questo per i fondi.

L'altra difficolta' e' la capacita' di gestire questi lavori da parte dell'amministrazione comunale...  in un'amministrazione dove in media si fanno 27 giorni di assenza a testa e' ovvio che tutto cio' che richiede impegno e lavoro aggiuntivo e' utopia.

Non per niente gli assessori, invece di pensare all'assetto della citta', alle prospettive future, devono stare appresso alle realizzazioni minute, pure le singole ciclabili.

Ahime'

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