martedì 7 gennaio 2020

Il Patto degli Autovelox

Le ultime e terrificanti vicende di investimento pedoni (per non dire di noi ciclisti) non fanno altro che ripeterci la solita storia, si va troppo veloce e spesso pure ubriachi.

Per chi gira ubriaco non è facile trovare un filtro se non aumentando in maniera massiccia i controlli  gli orari e nelle zone di rischio. Ho però molti dubbi che si possa fare qualcosa di significativo nel breve periodo. 

Invece si può fare, parecchio e rapidamente, nel campo del controllo della velocità semplicemente aumentando il numero degli autovelox in giro, prendendo così altamente improbabile che un guidatore poco attento possa mantenere la patente a lungo.

Per esempio paesi come quello nel quale sono morte 7 persone di un gruppo, quindi paesi o frazioni che sono posti lungo un'unica strada di attraversamento,  possono essere protetti con un autovelox all'ingresso è uno all'uscita, in modo tale che  il guidatore sia costretto a tenere un profilo di guida vicino a quello teoricamente previsto, ma ancora non imposto, dalle autorità.

Certo, questa misura non ti salva dall'ubriaco in Porsche, ma probabilmente lo rende normalmente più calmo. Infatti mi piacerebbe sapere se il responsabile del disastro era normalmente rispettoso dei limiti di velocità e quella sera è stata una terribile e tragica eccezione, oppure era uno abituato premere sull'acceleratore confidando nelle prestazioni della macchina e nella sua abilità di pilota.

Sono anche un tifoso dell'integrazione semaforo/autovelox in quanto scoraggia i comportamenti rischiosi ai semafori. Non solo, ma se ogni semaforo avesse anche la sua brava webcam probabilmente adesso sapremmo cosa è successo veramente quella maledetta sera del 21 dicembre su Corso Francia.

In ogni caso è chiaro che in Italia vi è un grosso deficit di controllo automatico, e si pensa che tra Latina e Roma, su una delle strade più pericolose del centro Italia, vi è un unico autovelox per corsia e quindi tutti fanno come vogliono. 

Proprio dall'esperienza della Pontina, e anche dalla Cassia bis per esempio, ritengo però che una massiccia diffusione degli autovelox richieda almeno due ulteriori accorgimenti. 

Infatti una gran parte di automobilisti rimane terrorizzata alla vista dell' apparato e invece di proseguire abbastanza vicino al limite di della strada  riduce la propria andatura normale di 20, 30 o addirittura 40 km all'ora sotto tale limite, magari anche perche' quale sia il limite non è proprio chiaro. 

Creando quindi ingorghi e pericoli di tamponamento.

Per evitare questi problemi occorrerebbe fare un patto degli autovelox, come per esempio ho visto fare a Cipro, e tarare i misuratori di velocità 10 km all'ora sopra il limite fino alla velocità di 50 km all'ora e 5 km all'ora per velocità al di sotto dei 50 km/h in modo che il guidatore possa continuare senza timore in prossimità del limite di velocità. Inoltre scrivere su ogni autovelox il limite di velocità per quel tratto di strada.

Perchè 10 km/h? Perchè questo taglierebbe al testa al toro degli indecisi, 10 è un limite operativamente significativo sulla strumentazione di bordo e lo capiscono tutti. 

Ristabilirebbe un rapporto corretto tra cittadino e amministrazione pubblica ed eviterebbe rallentamenti inutili e pericolosi in prossimità delle  apparecchiature di controllo.

Nessun commento:

Posta un commento