mercoledì 1 gennaio 2020

Unpopular Things stagione 2020

(Grazie a Silvia per la foto, non so nemmeno se è stata presa a Roma)

L'anno vecchio si apre con l'assordante insuccesso dell' ordinanza anti Botti firmata donna sindaca raggi nell'ultimo scorcio del 2019. Debbo dire che sono anni che non sentivo un tale rombare di artiglieria.

Ora, a tutti appare chiaro che la sindaca non avesse alcuna intenzione di fermare veramente i botti di fine d'anno, altrimenti avrebbe emesso l'ordinanza all'inizio di settembre e avrebbe vigilato affinché i botti non fossero messi in vendita e acquistati (ammesso che sia possibile per quelli legali). Ma  una volta che questi ordigni hanno raggiunto le case di certo non stanno riposti negli sgabuzzini perché la sindaca ha messo un'ordinanza.

Né d'altra parte si può contare sul potere interdittivo dei vigili urbani per arginare un fenomeno di massa. 

Morale della favola l'ordinanza anti Botti è stata firmata solo per far contenti gli animalisti. Fiato sprecato perche' la media della gente intende festeggiare l'anno nuovo come crede... Però in questo processo la sindaca ha perso ancora un pezzettino della sua già bassissima credibilità.

Questa vicenda ha innegabili analogie con alcune battaglie che la "comunità ciclistica romana" sta cercando di combattere, e di far combattere ad alcuni segmenti dell'amministrazione comunale.

Dopo l'incidente di Corso Francia si è scatenata la corsa alla follia antiauto e, per esempio, invece di dire banalmente "ma a noi ciclisti che ce frega di Corso Francia, alla fine è la piu' segregata delle strade romane, peggio della sopraelevata" ci si è scatenati sulle auto assassine, dobbiamo "riprogettare le citta'" e altre follie del genere. 

Magari anche ragionevoli nel futuro distante, diciamo di qui a mezzo secolo, ma totalmente irrrealizzabili nell'arco della nostra esistenza residua.

Un po' come quelli che vaneggiavano l'abbattimento della sopraelevata, che poi si è scoperto essere limitato a quel pezzetto dalla Tiburtina a Ponte Lanciani... nessuno ha mai pensato di togliere il vero vulnus alla città, ovvero il tratto di Via Prenestina e di San Lorenzo, perche' in assenza di una rete di mezzi pubblici adeguata avrebbe ri-gettato quei quartieri nel caos totale.

Comunque sia, per ottenere qualcosa di concreto e duraturo occorre, come dice il proverbio, dirigere gli sforzi sulle cose che si possono cambiare, sopportare le cose che NON possiamo cambiare e essere abbastanza saggi da distinguere le une dalle altre. Che poi è il miglior augurio di sempre per qualsiasi anno nuovo.

Va poi considerata una cosa... solo un sindaco molto stimato ha abbastanza carisma da far accettare alla cittadinanza cose che all'inizio sono impopolari ma poi funzionano (nota... "ma poi funzionano"  va inteso come "per  la gente media"). 

La stima per la Raggi è in continua diminuzione e non è stata cacciata a furor  di popolo solo perchè oggettivamente mancano pretendenti che si vogliano caricare il terribile fardello dell'amministrazione di questa città.

A parte le poche piste ciclabili approntate (Nomentana, Tuscolana e in fase di realizzazione la Prenestina) dal punto di vista del trasporto "non automobilistico" è stato un continuo scendere nell'abisso, con un'ATAC allo sbando e addirittura la metropolitana ormai non più funzionale, con tante stazioni chiuse.  

Quel pochissimo fatto rientra in una gestione dove ormai ogni atto di ordinaria amministrazione viene proposto come un successo straordinario e come fosse finanziato con i soldi personali del Sindaco (e non con quelli usciti dalle nostre tasche).

L'unico barlume di realismo è che dopo anni di stronzate adesso, a denti stretti, si ricominciato ad ammettere che dopotutto la Metro C può servire a Roma...

Quindi per il 2020 godiamoci quanto abbiamo e speriamo che in un anno si riesca a completare la bikelane della Prenestina...  sperando che il successore della Raggi non faccia campagna sulla cancellazione delle piste fatte... 

Pensiamo e anche soprattutto alla nostra sicurezza, ma in termini concreti (i sacrosanti autovelox) e non ideologici, stando attenti a quelli che  invece pensano soprattutto vogliono a farsi una carriera politica (ancorchè all'opposizione) vendendosi l'irrealizzabile, o semplicemente cercano un'altra rivoluzione da fare dopo il fallimento di quelle comuniste.

La guerra alle auto fine a se' stessa non ha senso. 

Parliamo di limitazione del traffico automobilistico e comunque dobbiamo essere consci che si potrà farla solo quando ci sarà un sindaco capace di migliorare concretamente il trasporto pubblico, come fece a suo tempo la coppia Rutelli-Tocci.

Auguri a tutti e buone pedalate.

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