I miei vagabondaggi mi hanno portato a Milano, in due giorni primaverili, di aria fresca e limpida. In queste condizioni atmosferiche la città da’ sicuramente il suo meglio.
Sarà stato per l’influenza del tempo, la città era veramente piena di ciclisti. Diciamo quattro o cinque volte la densità di Roma.
In effetti le condizioni di Milano sono più adatte: la città è più piccola e tutta in pianura. Il traffico è denso, ma molto più disciplinato, e sicuramente meno veloce.
In compenso le strade sono più strette. Difficile fare passare un auto, un Bus e una bicicletta. Ma questo, paradossalmente, si traduce in un vantaggio, in quanto le auto sono costrette ad andare piano, anche se il nostro tassista (persona educatissima) giudica le biciclette “pericolose”, specie perché vanno contromano. Personalmente, nel brevissimo tempo di permanenza, ho potuto vedere in tempo reale un’infrazione da far rizzare i capelli: bici che attraversa incrocio “veloce” con rosso pieno e auto costretta a frenare per non investirla… In compenso ho visto i ghisa fermare e multare molte auto, con una solerzia sconosciuta a Roma.
Infine non più di un decimo degli scooter romani, cosa non da poco.
Alla stazione centrale ho visto le bici del bike sharing (scusate la foto leggermente mossa), però… gli stalli erano tutti occupati, ovvero pieni di bici, e per strada non ho visto nessuno che usasse quel tipo di bicicletta. La rete di metropolitana è comunque buona, e quindi potrebbe costituire un buon punto di lancio e di supporto per il bike sharing.
Lo stato del fondo stradale mi sembra generalmente migliore di quello di Roma, per quanto i tratti a tabelloni di porfido hanno poco da invidiare ai sampietrini romani.
Lo spazio per le piste c’e’, basterebbe utilizzare gli spartitraffico dei viali. Ad occhio e croce non costerebbe neanche molto in termini di parcheggi. Il risultato sarebbe eccezionale.
La mia diagnosi è la seguente:
a) Milano ha grosse potenzialità per l’uso della bicicletta, non ancora adeguatamente sviluppate;
b) La città trarrebbe grande beneficio da un incremento dell’uso della bici, specie se accompagnato da una contestuale diminuzione dell’uso dell’auto. Anche da punto di vista estetico Milano potrebbe migliorare molto diminuendo traffico ed inquinamento. Al tempo stesso le Milanesi potrebbero rimediare all’epidemia di natiche da mannequin anoressica.
Vista la determinazione e la competenza dei Milanesi, se non lo fanno è qualche motivo c’e’.
Sarà stato per l’influenza del tempo, la città era veramente piena di ciclisti. Diciamo quattro o cinque volte la densità di Roma.
In effetti le condizioni di Milano sono più adatte: la città è più piccola e tutta in pianura. Il traffico è denso, ma molto più disciplinato, e sicuramente meno veloce.
In compenso le strade sono più strette. Difficile fare passare un auto, un Bus e una bicicletta. Ma questo, paradossalmente, si traduce in un vantaggio, in quanto le auto sono costrette ad andare piano, anche se il nostro tassista (persona educatissima) giudica le biciclette “pericolose”, specie perché vanno contromano. Personalmente, nel brevissimo tempo di permanenza, ho potuto vedere in tempo reale un’infrazione da far rizzare i capelli: bici che attraversa incrocio “veloce” con rosso pieno e auto costretta a frenare per non investirla… In compenso ho visto i ghisa fermare e multare molte auto, con una solerzia sconosciuta a Roma.
Infine non più di un decimo degli scooter romani, cosa non da poco.
Alla stazione centrale ho visto le bici del bike sharing (scusate la foto leggermente mossa), però… gli stalli erano tutti occupati, ovvero pieni di bici, e per strada non ho visto nessuno che usasse quel tipo di bicicletta. La rete di metropolitana è comunque buona, e quindi potrebbe costituire un buon punto di lancio e di supporto per il bike sharing.
Lo stato del fondo stradale mi sembra generalmente migliore di quello di Roma, per quanto i tratti a tabelloni di porfido hanno poco da invidiare ai sampietrini romani.
Lo spazio per le piste c’e’, basterebbe utilizzare gli spartitraffico dei viali. Ad occhio e croce non costerebbe neanche molto in termini di parcheggi. Il risultato sarebbe eccezionale.
La mia diagnosi è la seguente:
a) Milano ha grosse potenzialità per l’uso della bicicletta, non ancora adeguatamente sviluppate;
b) La città trarrebbe grande beneficio da un incremento dell’uso della bici, specie se accompagnato da una contestuale diminuzione dell’uso dell’auto. Anche da punto di vista estetico Milano potrebbe migliorare molto diminuendo traffico ed inquinamento. Al tempo stesso le Milanesi potrebbero rimediare all’epidemia di natiche da mannequin anoressica.
Vista la determinazione e la competenza dei Milanesi, se non lo fanno è qualche motivo c’e’.
Magari non ci credono, oppure in Comune continuano a ritenere la bicicletta un mezzo da poveracci o da provinciali, oppure... hanno paura che prenda talmente piede da non poter più tornare indietro (ipotesi per me più probabile) e dover cominciare a bloccare gli altri mezzi di trasporto.
Sono stata a Milano questo weeekend e ho notato una densità di ciclisti abbastanza elevata rispetto a Roma, soprattutto in centro, almeno il venerdì, quando non pioveva. Devo però dire che ho visto in giro tante biciclette del bike sharing (molto brutte a dir la verità) ed ho pensato:"allora qui funziona!".
RispondiEliminaPovero bike sharing bisfrattato, cenerentola del servizio urbano!!
RispondiEliminaA Roma che se ne vorrebbe di più, lo fanno andare alle ortiche, a Milano che é ben organizzato sembra che non fiorisca...
Com'era l'adagio? Chi c'ha er pane nun c'hai i denti...
Mamaa
Diciamo che probabilmene Milano ha una densità di ciclisti alta rispetto a Roma, ma bassa rispetto alle potenzialità della bici su Milano.
RispondiEliminaIn effetti la scarsità di metro a Roma dovrebbe far propendere per uno sviluppo notevole del Bike Sharing, in quanto le stazioni sono rade.
Io continuo a pensare ad un'avversità della maggioranza silenziosa che non vuole rotture di balle (alle milanese) con le biciclette, perchè potrebbe tradursi in una restrizione a moto o auto.
Ciao,
RispondiEliminaho letto con piacere questo articolo. Sono una milanese che va in biciclètta tutti i giorni. Sono felice di dirvi che il bike sharing ha finalmente preso piede e che le stazioni si stanno pian piano allargando alla periferia. In effetti Milano sarebbe la città ideale per le bici, in piano e non troppo grande.
Purtroppo la maleducazione di automobilisti e pedoni non manca.
Non so cosa ci vorrebbe veramente per far scattare il clic della bici qui. Penso sia solo questione di mentalità.
Carissima,
RispondiEliminase il bike sharing ha preso piede, allora siete un bel passo in avanti. Certo, non sembra Milano un laboratorio che possa invertire il predominio delle auto, ma sicuramente le bici guadagneranno spazio.
Piuttosto ho visto in alcune foto sul blog http://www.ilciclistaincazzato.it/ che mi hanno fatto cambiare l'idea su Milano... anche da voi c'e' doppia fila e sosta sulle preferenziali, e i Ghisa, sempre meglio dei nostri Pizzardoni, comunque non sono perfetti!
Ciao, mi ha fatto piacere leggere il post in merito a Milano. Sono una ciclista della città tentacolare e confermo che i tempi sono un po' cambiati rispetto al 2009. Sono aumentate le bici, per fortuna e il bike sharing funziona parecchio ma il traffico è peggiorato molto.. Pure la pazienza dei conducenti. Succedono spesso dei fatti spiacevoli. Per lo meno a Roma avete delle strade più larghe e.. Avete le colline! Il sali e scendi rende il tragitto più divertente, no?
RispondiEliminaBuon weekend!
Laura
Cara Laura,
RispondiEliminala parte bella di Roma è meravigliosa, anche perchè è monumentale e verdissima.
Purtroppo la periferia è tutta un'altra cosa.
Le distanze sono notevoli, e se vivi a Monte Mario sei 80 m sopra il piano della città, che è una bella fatica.
Diciamo che forse a Roma andare in bicicletta è più piacevole, ma la bici non può essere il tuo unico mezzo di trasporto
Da milanese: le potenzialità della bicicletta milanese sono ancora agli albori. qualcuno ha presente le città del nord europa? il confronto è impietoso. siamo la copenhagen degli anni 50.
RispondiEliminanon gongoliamoci su accenni di modernità. Arrabbiamoci perchè i barlumi dovrebbero essere fari, prima di esser troppo vecchi. tradotto: va fatto in fretta. nei prossimi 3/4 anni andrebbero triplicate le piste ciclabili.
Luca
Luca, sono pienamente d'accordo. Basterebbe che ci metteste un po' di buona volontà.
RispondiEliminaAdesso avete anche un buon sindaco (spero).
In bocca al lupo