Dico le ginocchia, perhè a Novembre scorso ho avuto modo di seguire la cresta venendo da Marsciano, e sono rimasto affascinato dall'immenso bosco della vetta, piantato nel dopo(prima)guerra dai prigionieri Austriaci. Eh sì, perchè prima di loro il Monte Peglia era brullo e adibito al pascolo brado del bestiame.
Un quartetto di prodi ha affrontato l'impresa: oltre al Marziano e ad Angelo, Anche Filippo il folletto del bosco e la grande Margherita, che è stata la rivelazione (per me non troppo, me l'aspettavo) del giro.
Lo cui giro è abbastanza duro. Alla fine i GPS segnavano 815 (mio) o 850 (Angelo) di dislivello, dei quali 300 metri tutti dal Lago di Corbara alla vetta.
Il Folletto e Angelo andavano di gran carriera con le loro bici smaglianti. Poi veniva Margherita col suo cancello accompagnata dal Marziano, pesante ma costante.
Siamo arrivati circa sui 600 metri, poi ci siamo ributtati nella varie discese, ricevendo a tratti la visione di Orvieto.
Il tutto di corsa, fino a mancare, per un pelo il treno delle 15:23 e aspettare due ore kebabbati e gelati, alla stazione di Orvieto.
Splendida giornata, è mancato solo un vero ciclopicnic. Infatti in quota eravamo senza alcolici.
Mi sono goduto tutti i consigli tecnici di Angelo, e ho anche ripassato la sostituzione della camera d'aria, quando margherita ha bucato (vedi foto)...
Ciclogirls attente (Concubina compresa): quando si farà una bici decente, per voi non ci sarà più scampo!
sempre bellissimo leggerti!
RispondiEliminaGrazie, sei troppo buona. di fronte hai sicuramente una grande carriera di ciclogirl
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