Sulla difficile convivenza tra bici e bus la letteratura abbonda... spesso anche noi ciclisti facciamo del ns meglio per mettere in difficoltà gli autisti dei mezzi pubblici, però stavolta credo proprio di essere stato vittima di due atti di aggressione: una forse non così "cattiva", l'altra piuttosto fastidiosa.
L'unica soddisfazione, l'averle cantate molto chiare all'autista in entrambi i casi.
La mattina.
Pedalo tranquillo (ma veloce) sulla destra, mi avvicino ad una fermata del bus. Mi si affianca un autobus, che comincia a superarmi. E' chiaro che non ce la farà mai a superarmi prima della fermata e allora, invece di lasciarmi sfilare, a poco a poco si stringe verso la fermata, portandomi verso il marciapiedi.
Inevitabile che quando apre le porte io sia proprio di fronte a quella anteriore a dire con parole educate, ma con decisione, che non è quello il modo di comportarsi con i ciclisti.
L'autista assente, e anche se non si scusa, quando riparte si tiene a bella distanza.
La sera
Questa è un po' più grave, perche fatta proprio apposta.
Vado tranquillo per la Tiburtina, appena prima di salire sul ponte di Portonaccio, un pullman del COTRAL mi fa il pelo suonando il clackson. Tutto allegro, ridacchiando. Io mi prendo un bello spavento, non è piacevole farsi sfiorare da un bus in velocità (e già andavo alquanto allegro). La Tiburtina era vuota, quindi avrebbe potuto passare anche a 5 metri da me senza ostacolare nessuno.
Dopo avermi fatto il pelo va a girare a dx per Via di Portonaccio, avvicinandosi al marciapiedi in modo da non lasciarmi spazio.
Figurati se mi lascio scoraggiare, salgo sul marciapiedi, lo raggiungo e mi fermo accanto al bus e lo fisso con le mani sui fianchi.
Lui continua a guardare dritto, ma alla fine, sentendosi osservato, si deve voltare (basta un attimo) e allora gli faccio una scenata davanti ai passeggeri. Ovviamente lui fa finta di niente e riprende subito a guardare fisso davanti a se'. Passeggeri nel panico!
Percorriamo Via di Portonaccio, e mi supera altre tre volte. Questa volta si tiene largo, non ride, ma guarda sempre dritto davanti a se'. Ritengo di non dover infierire oltre, spero che gli sia bastato...
Ma a voi succede mai?
sabato 25 maggio 2013
giovedì 23 maggio 2013
La bici nel sangue...
Il medico scuote la testa guardando il risultato delle
analisi…
Si vede che l’età
avanza, le sono ormai praticamente scomparsi i tricicleridi dal sangue
Io (ansioso): E grave?
Non come cosa in se’.
Meglio, non sarebbe così grave senza quest’altro dato, vede, quello veramente
fuori controllo.
Quale?
I bicicleridi…
Come?
Lei ha i bicleridi a
mille. Lei ha una specie di Amsterdam nelle vene, che dico una critical mass!
Che devo fare per
migliorare?
Moto ne fa?
Vado in ufficio in
bicicletta!
Ecco perché ha i
bicicleridi a mille. Ho detto che deve fare più moto, non andare in bicicletta.
Le prescrivo una Ducati, due volte al giorno, almeno 50 km, sopra i 120. E già
che ci siamo… va in auto?
Praticamente, mai…
Male, male, malissimo!
Ecco qui, le prescrivo un bel SUV! Quattro ruote motrici per il weekend. Giri
l’Italia, si goda le nostre bellissime autostrade… L’ideale sarebbe alternare
la corsa con un po’ di coda al casello.
Devo proprio?
Ho paura di sì. E’ la
sua ultima speranza.
Allora passo dal
concessionario?
Il medico sbircia l’orologio. Sono ancora aperti, se si sbriga.
Corro!
No, per carità… prenda
un taxi. E neanche faccia le scale. Mi raccomando, da adesso in poi solo
l’ascensore.
lunedì 20 maggio 2013
E anche noi ciclisti possiamo dire la nostra...
Mi ha sorpreso oggi, sul CdS, l'accorato grido di dolore delle guide turistiche rispetto ad una microcriminalità borseggiatrice che diventa sempre più aggressiva e audace.
E noi ciclisti cosa dovremmo dire?
Infatti, come mi diceva il ciclista, 7 su 10 biciclette vendute sono per sostituire altrettante rubate. Ma per ogni ciclista che rinnova la bici, ce ne stanno altri che rinunciano, o tutti quelli che terrebbero la bici per strada perchè non hanno posto a casa, e quindi non vanno in bicicletta.
Senza contare che ci sono anche fasce di ciclisti che possono comprarsi una sola bicicletta, e rubata quella, magari hanno solo soldi per qualche cancellaccio... Sappiamo che il furto rimane uno dei seri ostacoli alla diffusione della bicicletta
Il brutto è che nessuno (per esempio dei candidati sindaci) sta prendendo a cuore il problema. Dico quello della lotta alla microcriminalità, che rende la vita terribilmente scomoda, oltre a generare un profondo senso di sfiducia e di impotenza. Infatti, se il SIndaco non è responsabile dell'ordine pubblico, è lui che deve creare il clima civile adatto per contrastare il fenomeno.
A leggere l'articolo, sembra che le forze dell'ordine ci provino: solo ieri 14 arresti. Ma poi? Che succede? Credo che i giudici alla fine facciano uscire tutti. Come mi diceva il poliziotto dal quale sono stato a sporgere denuncia per il furto in casa: Se li arrestiamo dal Tribunale escono prima loro di noi. Sarà forse un po' esagerato, ma non molto distante dalla realtà.
Non solo, ma stiamo perdendo anche l'abitudine a reagire. prendiamo quel terribile episodio a Milano. Purtroppo un disturbato che assale le persone può capitare. Ma è terribile che il disturbato giri indisturbato (perdonate il terribile gioco di parole) senza che la cittadinanza si ribelli e cominci -insieme alla polizia- una vera caccia, per fermare il folle prima che semini altri lutti.
Questa rassegnazione di fronte a fatti tragici e meno, è uno degli altri aspetti della crisi che attanaglia il nostro paese. Il cittadino a poco a poco si sente sopportato a casa propria, perde fibra morale. E' un fatto che nessuno dei candidati sindaci stia cercando di fare un piano contro la microcriminalità a Roma, che è una delle basi per rendere vivibili le città (l'altra è la lotta al divieto di sosta).
Per farlo dovresti cominciare, molto umilmente ad applicare il buonsenso. Una cosa che cozza contro le ideologie, di sinistra, di destra, e anche cattolici. E infatti nessuno affronta il problema perchè nn vuole rimanere impelagato in una discussione nella quale le associazioni cattoliche, l'opera nomadi, e gran parte della sinistra da fuori di matto, peraltro poi lasciando terreno libero alle fazioni opposte.
Mi sento di proporre poche cose, ma secondo me di buon senso:
1) diamo una capacità di risposta immediata, almeno agli arresti in flagrante. Quante volte si sente di gente denunciata a piede libero per tentata rapina, magari con il coltello sul treno? Almeno questi, una volta arrestati, non li fai uscire perchè palesemente pericolosi;
2) liberiamoci dai non Italiani: ti beccano mentre rubi una bicicletta,? In galera e poi direttamente al tuo paese, senza toccare nuovamente il territorio italiano, specie se già al paese tuo eri un criminale. Purtroppo non abbiamo capacità di recupero eccedenti, e quindi applichiamo lo Ius Soli in Italia ci occupiamo degli Italiani.
3) un po' più di contrasto attivo: riprendere una politica di perseguimento attivo della microcriminalità intervenendo su quelle situazioni di palese violazione, tipo i mercatini delle bici rubate...
4) incoraggiare i cittadini a reagire: in qualche modo intervenire sulle leggi in modo da non trasformare il cittadino che si difende in imputato. Niente di più brutto del veder finire sotto processo chi reagisce, specie se dall'altra parte hai persone con un sacco di precedenti.
Peraltro sono sicuro che mostrando un po' di grinta saremo tutti in grado di reagire verso le tante altre forme di criminalità, a cominciare dalla corruzione.
E magari riusciremo anche a controllare la sosta in seconda fila, che rimane la madre di tutti i crimini... :-)
PS.: il dibattito è aperto, ma per favore rimaniamo sul concreto. Ho cercato di proporre soluzioni concrete, vorrei critiche concrete.
E noi ciclisti cosa dovremmo dire?
Infatti, come mi diceva il ciclista, 7 su 10 biciclette vendute sono per sostituire altrettante rubate. Ma per ogni ciclista che rinnova la bici, ce ne stanno altri che rinunciano, o tutti quelli che terrebbero la bici per strada perchè non hanno posto a casa, e quindi non vanno in bicicletta.
Senza contare che ci sono anche fasce di ciclisti che possono comprarsi una sola bicicletta, e rubata quella, magari hanno solo soldi per qualche cancellaccio... Sappiamo che il furto rimane uno dei seri ostacoli alla diffusione della bicicletta
Il brutto è che nessuno (per esempio dei candidati sindaci) sta prendendo a cuore il problema. Dico quello della lotta alla microcriminalità, che rende la vita terribilmente scomoda, oltre a generare un profondo senso di sfiducia e di impotenza. Infatti, se il SIndaco non è responsabile dell'ordine pubblico, è lui che deve creare il clima civile adatto per contrastare il fenomeno.
A leggere l'articolo, sembra che le forze dell'ordine ci provino: solo ieri 14 arresti. Ma poi? Che succede? Credo che i giudici alla fine facciano uscire tutti. Come mi diceva il poliziotto dal quale sono stato a sporgere denuncia per il furto in casa: Se li arrestiamo dal Tribunale escono prima loro di noi. Sarà forse un po' esagerato, ma non molto distante dalla realtà.
Non solo, ma stiamo perdendo anche l'abitudine a reagire. prendiamo quel terribile episodio a Milano. Purtroppo un disturbato che assale le persone può capitare. Ma è terribile che il disturbato giri indisturbato (perdonate il terribile gioco di parole) senza che la cittadinanza si ribelli e cominci -insieme alla polizia- una vera caccia, per fermare il folle prima che semini altri lutti.
Questa rassegnazione di fronte a fatti tragici e meno, è uno degli altri aspetti della crisi che attanaglia il nostro paese. Il cittadino a poco a poco si sente sopportato a casa propria, perde fibra morale. E' un fatto che nessuno dei candidati sindaci stia cercando di fare un piano contro la microcriminalità a Roma, che è una delle basi per rendere vivibili le città (l'altra è la lotta al divieto di sosta).
Per farlo dovresti cominciare, molto umilmente ad applicare il buonsenso. Una cosa che cozza contro le ideologie, di sinistra, di destra, e anche cattolici. E infatti nessuno affronta il problema perchè nn vuole rimanere impelagato in una discussione nella quale le associazioni cattoliche, l'opera nomadi, e gran parte della sinistra da fuori di matto, peraltro poi lasciando terreno libero alle fazioni opposte.
Mi sento di proporre poche cose, ma secondo me di buon senso:
1) diamo una capacità di risposta immediata, almeno agli arresti in flagrante. Quante volte si sente di gente denunciata a piede libero per tentata rapina, magari con il coltello sul treno? Almeno questi, una volta arrestati, non li fai uscire perchè palesemente pericolosi;
2) liberiamoci dai non Italiani: ti beccano mentre rubi una bicicletta,? In galera e poi direttamente al tuo paese, senza toccare nuovamente il territorio italiano, specie se già al paese tuo eri un criminale. Purtroppo non abbiamo capacità di recupero eccedenti, e quindi applichiamo lo Ius Soli in Italia ci occupiamo degli Italiani.
3) un po' più di contrasto attivo: riprendere una politica di perseguimento attivo della microcriminalità intervenendo su quelle situazioni di palese violazione, tipo i mercatini delle bici rubate...
4) incoraggiare i cittadini a reagire: in qualche modo intervenire sulle leggi in modo da non trasformare il cittadino che si difende in imputato. Niente di più brutto del veder finire sotto processo chi reagisce, specie se dall'altra parte hai persone con un sacco di precedenti.
Peraltro sono sicuro che mostrando un po' di grinta saremo tutti in grado di reagire verso le tante altre forme di criminalità, a cominciare dalla corruzione.
E magari riusciremo anche a controllare la sosta in seconda fila, che rimane la madre di tutti i crimini... :-)
PS.: il dibattito è aperto, ma per favore rimaniamo sul concreto. Ho cercato di proporre soluzioni concrete, vorrei critiche concrete.
domenica 19 maggio 2013
Celebrazione a Orbetello... con bicicletta di servizio
A Orbetello è stata tenuta la celebrazione ufficiale degli 80 anni dalla cosiddetta "Crociera del Decennale", quando, nel 1933, Italo Balbo fece varcare l'Atlantico ad una formazione di 25 idrovolanti Savoia Marchetti S55. L'atlantico si passava, ma non con tanti aerei tutti insieme...
Mio nonno era marconista su uno di quegli aerei, e quindi con mamma e sorella, (e la fedele Hoptown nel bagagliaio), siamo andati ad Orbetello, al Parco delle Crociere, e poi ad Albinia a vedere la manifestazione aerea, cui hanno partecipato anche la pattuglia acrobatica dell'Aeronautica Militare, le frecce Tricolori.
Perchè portare la bici ad Orbetello? Semplice, perchè mamma e sorella dovevano rientrare presto, senza poter vedere la manifestazione aerea, mentre io, che volevo gustarmi la manifestazione aerea (invece di scartabellare e basta), poi ho raggiunto la stazione di Albinia con la Hoptown e sono rientrato con il treno.
In realtà il piatto forte della giornata ciclistica è stato l'appuntamento all'EUR (15 km da casa, tutti con la fedelissima), mentre l'Albinia lido - Albinia Stazione sono stati solo un paio di chilometri, dei quali uno di Aurelia (fondamentali le bretelle ad alta visibilità)!
In compenso stanno andando avanti i lavori per collegare Orbetello ad Albinia tutto su ciclabile, mossa assolutamente azzeccata, perchè permetterà ai campeggiatori del luogo di raggiungere l'Argentario in tutta calma e senza esporsi ai rischi non secondari dell'Aurelia.
Più interessante è che, dovendo partecipare alla cerimonia, mi sono messo il vestito di lino, compatibilissimo con la bicicletta, quindi sfatiamo un altro mito rispetto alla difficoltà di andare vestiti in modo decente con la bicicletta.
Ritorno tranquillo e rapido in treno, dalla Stazione Termini 6 km e a casa.
A Tarquinia una sorpresa: sale sul treno una famigliola (Papà mamma e figlio sui sette anni), che ieri avevo visto salire all'Ostiense, per fare una Vetralla-Tarquinia (in effetti in due giorni era più appropriato).
Ognuno aveva la propria bicicletta, ma il papà aveva anche una barra di traino per agganciare la bici del figlio!!!
Mio nonno era marconista su uno di quegli aerei, e quindi con mamma e sorella, (e la fedele Hoptown nel bagagliaio), siamo andati ad Orbetello, al Parco delle Crociere, e poi ad Albinia a vedere la manifestazione aerea, cui hanno partecipato anche la pattuglia acrobatica dell'Aeronautica Militare, le frecce Tricolori.
Perchè portare la bici ad Orbetello? Semplice, perchè mamma e sorella dovevano rientrare presto, senza poter vedere la manifestazione aerea, mentre io, che volevo gustarmi la manifestazione aerea (invece di scartabellare e basta), poi ho raggiunto la stazione di Albinia con la Hoptown e sono rientrato con il treno.
In realtà il piatto forte della giornata ciclistica è stato l'appuntamento all'EUR (15 km da casa, tutti con la fedelissima), mentre l'Albinia lido - Albinia Stazione sono stati solo un paio di chilometri, dei quali uno di Aurelia (fondamentali le bretelle ad alta visibilità)!
In compenso stanno andando avanti i lavori per collegare Orbetello ad Albinia tutto su ciclabile, mossa assolutamente azzeccata, perchè permetterà ai campeggiatori del luogo di raggiungere l'Argentario in tutta calma e senza esporsi ai rischi non secondari dell'Aurelia.
Più interessante è che, dovendo partecipare alla cerimonia, mi sono messo il vestito di lino, compatibilissimo con la bicicletta, quindi sfatiamo un altro mito rispetto alla difficoltà di andare vestiti in modo decente con la bicicletta.
Ritorno tranquillo e rapido in treno, dalla Stazione Termini 6 km e a casa.
A Tarquinia una sorpresa: sale sul treno una famigliola (Papà mamma e figlio sui sette anni), che ieri avevo visto salire all'Ostiense, per fare una Vetralla-Tarquinia (in effetti in due giorni era più appropriato).
Ognuno aveva la propria bicicletta, ma il papà aveva anche una barra di traino per agganciare la bici del figlio!!!
martedì 14 maggio 2013
Roma come la Los Angeles di Changeling...
Avete visto il bellissimo film Changeling, con Angelina Jolie? Basato su di una storia degli anni '30, a Los Angeles il bambino della Jolie scompare. la polizia comincia a cercarlo, ma quando non lo trova, cerca di affibbiargliene un altro... Quando lei rifiuta questo bambino scambiato (il changeling) la polizia la fa passare da pazza e la fa rinchiudere in una clinica psichiatrica, fino a quando non interviene il capo di una comunità religiosa, che riesce a far arrestare, processare e condannare i poliziotti responsabili.
Ieri sera, durante il confronto tra i quattro sindaci, abbiamo assistito a qualcosa di molto simile (seppure, ovviamente, in scala ridotta), un qualcosa che viviamo abbastanza spesso, e personalmente, anche noi. Una troupe di La7, è andata, cinepresa in mano, a filmare alcuni incroci con vigli e macchine bellamente parcheggiate in doppia fila o sulle strisce pedonali... e a chiedere le ragioni per cui ciò accada.
Uno di questi vigili, invece di tentare qualche spiegazione di circostanza (alcune giustificatissime, tipo "tanti negozi, ma non ci sono spazi per scaricare le merci") ha affrontato la troupe cercando di intimidirla, chiedendo l'esibizione dei documenti e minacciando la denuncia. Ad una troupe di giornalisti che chiedeva spiegazioni sulla presenza di un furgone lasciato parcheggiato sulle strisce pedonali, si risponde con una minaccia di azioni giudiziare... ma questo non sarebbe permesso in nessun paese civile, proprio perchè è il comportamento totalitario ed è la negazione del tutore della legge, che dovrebbe invece applicarla, e non minacciare chi ne chiede l'applicazione.
Invece che succede?
Il sindaco dice "è troppo facile prendersela con i vigili", ad ulteriore conferma di quello che diciamo sempre, ovvero che questi comportamenti sono tolelrati, se non incoraggiati, dall'amministrazione.
Gli altri (Marino, Marchini e il candidato M5S) ignorano il fatto, continuando a sciorinare la loro ricetta per eliminare il traffico... nessuno che si scandalizzi di fronte a questo evidente abuso di autorità da parte di un tutore dell'ordine. Oltretutto un abuso "a freddo", ovvero non in una situazione di pericolo, stress o altro. Forse si sarebbe dovuto individuare il vigile e almeno fargli una bella ramanzina.
Qui siamo giunti ad uno dei punti dolenti, e a guardare in faccia la realtà. Ad una parte dei Romani, anche consistente da un punto di vista elettorale, questa situazione va benissimo. E nesuno la vuole scontentare, anzi, Alemanno gli fa pure l'occhiolino. Non un candidato sindaco, neppure quello M5S, ha provato ad esprimere la voglia di raddrizzare la situazione, di riportare i vigili al ruolo di tutori delle regole come contratto per la convivenza civile... per non pensare di peggio ( e anche qui qualche indagine andrebbe fatta).
Mi pare, infatti, che a furia di confusione, ne' Roma, ne' l'Italia stiano migliorando, anzi...
domenica 12 maggio 2013
Hopfoceverde, ma senza strega
Impelagato in beghe familiari, sono andato in mattinata a Nettuno, treno più bici. Naturalmente ho preso la Hoptown. Nel pomeriggio si è inaspettatamente generata una finestra libera, per cui ho fatto una gitarella a Foce Verde, tutto su asfalto, che di risfidare la Strega di Foglino a ruote 20" e gomme lisce proprio non me la sentivo. Anche perchè l'unica cosa antiforatura che avevo con me era la bomboletta, un po' poco per quel bosco...
Malgrado le aspettative ne è venuta fuori una gita simpatica, 35 km senza dislivello, ma al ritorno con un gran vento contrario. Inaspettatamente pochissime macchine, molti pezzi in solitario assoluto.
Una volta ho detto: "andare in canoa gonfiabile è un po' come andare in bicicletta con una Graziella", nel senso che va bene per girare i laghi, le coste, fare il bagno... ma la canoa vera è tutta un'altra cosa, un altro modo di affrontare le onde e giocarci, etc.
Confermo anche per la bicicletta. Anche se ci si muove bene, e le distanze si coprono agevolmente, dal punto di vista ciclistico la Hoptown fuori dalla città regala ben poche emozioni. Oltre alle ruote piccole e il cambio a sole 7 marce, mi mancano soprattutto i puntapiedi (o gli attacchi), che avrebbero permesso di aumentare notevolmente la velocità.
Comunque è stato un giretto piacevole, soleggiato, che grazie al vento e alla temperatura fresca ho fatto quasi senza sudare. Peccato che durante la stagione primaverile Torre Astura non sia raggiungibile, perchè sarebbe stata una bella diversione.
Malgrado le aspettative ne è venuta fuori una gita simpatica, 35 km senza dislivello, ma al ritorno con un gran vento contrario. Inaspettatamente pochissime macchine, molti pezzi in solitario assoluto.
Una volta ho detto: "andare in canoa gonfiabile è un po' come andare in bicicletta con una Graziella", nel senso che va bene per girare i laghi, le coste, fare il bagno... ma la canoa vera è tutta un'altra cosa, un altro modo di affrontare le onde e giocarci, etc.
Confermo anche per la bicicletta. Anche se ci si muove bene, e le distanze si coprono agevolmente, dal punto di vista ciclistico la Hoptown fuori dalla città regala ben poche emozioni. Oltre alle ruote piccole e il cambio a sole 7 marce, mi mancano soprattutto i puntapiedi (o gli attacchi), che avrebbero permesso di aumentare notevolmente la velocità.
Comunque è stato un giretto piacevole, soleggiato, che grazie al vento e alla temperatura fresca ho fatto quasi senza sudare. Peccato che durante la stagione primaverile Torre Astura non sia raggiungibile, perchè sarebbe stata una bella diversione.
martedì 7 maggio 2013
Pedoni Boomerang (che tornano indietro mentre attraversano)
Oggi stavo pedalando su di un falsopiano in discesa, quindi ad andatura sostenuta (per la Hoptown), ma senza esagerare.
Andavo filando sulla destra della strada, alle mie spalle, circa 3/5 metri indietro una macchina mi seguiva, senza superarmi.
Appare un passaggio pedonale, con pedone giù dal marciapiedi, esattamente davanti a me. Io -diligentemente- inizio a rallentare.
Il pedone incoraggiato dal mio comportamento responsabile avanza sulle strisce e si avvia verso il centro della strada. Io riattivo i pedali e riguadagno velocità, con traiettoria che passa ampiamente alle spalle del pedone, che peraltro continua ad avanzare. Pedone archiviato, si continua.
Ma ecco l'imprevisto.
L'auto che mi seguiva, spostata sulla sinistra, mi sopravanza, evidentemente non ha nessuna voglia di cedere il passo al pedone, che si spaventa, si ferma e improvvisamente fa due passi indietro, ritornando esattamente sulla mia traiettoria... e capisce che con quella manovra avrà pure evitato l'auto, ma la bicicletta è sicuro che la prende.
Per fortuna rimane congelato dal terrore, per cui ho buon gioco di evitarlo con ampio margine, con una dolce curva, e senza neanche rallentare troppo, visto che non c'era più tempo, peraltro già maledicendo quella testa di c. dell'automobilista
Nel frattempo altri pedoni provenienti dall'altro lato della strada hanno avuto la meglio sull'automobilista, che alla fine si è comunque dovuto fermare al passaggio pedonale.
Insomma, io passo e, continuando a maledire quella testa di c. dell'automobilista, per essere sicuro di non avere altre sorprese, mi metto al centro dell'unica corsia lasciata libera dalle auto in doppia fila. Così almeno me lo tengo dietro fino al semaforo (solo 50 metri avanti).
Ovviamente l'automobilista dietro al ciclista non ci sta neanche per quei 50 metri, e dopo un secondo o due me lo ritrovo in piena corsia opposta che mi supera... apparentemente senza minimamente considerare l'auto che "sopraggiunge nell'altro senso di marcia".
Capisco il pericolo e con un'altra maledizione per la testa di c. e rallento bruscamente, permettendogli un rientro rapido e salvando la vita a quell'altro.
L'automobilista rallenta, mi taglia la strada, e si butta a destra per uno svincolo, dove rallenta fino a fermarsi per la coda. Gli passo accanto, ha il finestrino aperto. Rilascio un calmo, ma micidiale Ma come cazzo guidi...
Mentre continuo per la mia strada studio il tipo, proprio mentre mi lancia uno sguardo d'odio: fichetto sui trenta, macchina lussuosa ma datata, pensa di essere tutto lui.
Andavo filando sulla destra della strada, alle mie spalle, circa 3/5 metri indietro una macchina mi seguiva, senza superarmi.
Appare un passaggio pedonale, con pedone giù dal marciapiedi, esattamente davanti a me. Io -diligentemente- inizio a rallentare.
Il pedone incoraggiato dal mio comportamento responsabile avanza sulle strisce e si avvia verso il centro della strada. Io riattivo i pedali e riguadagno velocità, con traiettoria che passa ampiamente alle spalle del pedone, che peraltro continua ad avanzare. Pedone archiviato, si continua.
Ma ecco l'imprevisto.
L'auto che mi seguiva, spostata sulla sinistra, mi sopravanza, evidentemente non ha nessuna voglia di cedere il passo al pedone, che si spaventa, si ferma e improvvisamente fa due passi indietro, ritornando esattamente sulla mia traiettoria... e capisce che con quella manovra avrà pure evitato l'auto, ma la bicicletta è sicuro che la prende.
Per fortuna rimane congelato dal terrore, per cui ho buon gioco di evitarlo con ampio margine, con una dolce curva, e senza neanche rallentare troppo, visto che non c'era più tempo, peraltro già maledicendo quella testa di c. dell'automobilista
Nel frattempo altri pedoni provenienti dall'altro lato della strada hanno avuto la meglio sull'automobilista, che alla fine si è comunque dovuto fermare al passaggio pedonale.
Insomma, io passo e, continuando a maledire quella testa di c. dell'automobilista, per essere sicuro di non avere altre sorprese, mi metto al centro dell'unica corsia lasciata libera dalle auto in doppia fila. Così almeno me lo tengo dietro fino al semaforo (solo 50 metri avanti).
Ovviamente l'automobilista dietro al ciclista non ci sta neanche per quei 50 metri, e dopo un secondo o due me lo ritrovo in piena corsia opposta che mi supera... apparentemente senza minimamente considerare l'auto che "sopraggiunge nell'altro senso di marcia".
Capisco il pericolo e con un'altra maledizione per la testa di c. e rallento bruscamente, permettendogli un rientro rapido e salvando la vita a quell'altro.
L'automobilista rallenta, mi taglia la strada, e si butta a destra per uno svincolo, dove rallenta fino a fermarsi per la coda. Gli passo accanto, ha il finestrino aperto. Rilascio un calmo, ma micidiale Ma come cazzo guidi...
Mentre continuo per la mia strada studio il tipo, proprio mentre mi lancia uno sguardo d'odio: fichetto sui trenta, macchina lussuosa ma datata, pensa di essere tutto lui.
domenica 5 maggio 2013
Un giorno da Trillino: La Ferrovia è sempre la Ferrovia...
Foto
La Ferrovia è sempre la Ferrovia... la migliore infrastruttura a servizio della ciclabilità, serve sempre, egregiamente al suo scopo, anche se qualche problema ormai lo dimostra... però che meraviglia, in primavera non l'avevo mai percorsa...
A convincermi è stato il post di Sergio Trillò, che ha lanciato una gita PIB (Pippe in Bianco), che ha visto l'adesione entusiastica, ed entusiastica alla grande, quasi trenta esseri umani, un elettricista e un Marziano, tutti con le biciclette sul treno che è partito all'alba da Roma Ostiense...
Sì, perchè il sole delle 7:45 si era appena levato, quando il capotreno ha sollevato l'ancora che lo agganciava alla banchina della stazione, ha buttato un altro paio di palate nella caldaia, e ha azionato gli stantuffi per lasciare la capitale verso Capranica di Sutri.
Lo Stivaggio
In pratica tutti i trenta esseri umani si sono stivati in due vagoni. laddove il Marziano si è comodamente accomodato in un vagone centrale misteriosamente vuoto. Trenitalia si è prosdotta per l'occasione in una magnifica colazione a base di cappuccino appena fatto e brioche, torta della moglie del capostazione e maritozzi alla panna. Peccato che non ci fosse nessun altro!
Ospite ufficiale il Mammifero Bipede, che si è aggregato nella sua opera di catechizzazione delle PIB. Partecipazione sempre molto apprezzata, anche se ormai si vede così raramente che uno non sa più se è in grado di spingere la specialized sù per i pendii... però pare ci riesca ancora!
L'elettricista
A Capranica ci ha raggiunto Mario l'elettricista, venuto con 50 km di prolunga avvoltolata nella bisaccia... un'unica consegna: non bagnare il motore, che sulla Capranica-Civitavecchia non è mai scontato. Comunque questa volta il suo cavalletto non ha ucciso nessuna ciclista, progresso netto rispetto all'altra gita (una ciclista per mezza gita, ovvero due cicliste a gita).
L'orda si muove
Dopo svariate colazioni, panini al supermarket, l'orda si è mossa, pedalando ad andatura abbastanza allegra, a parte uno che ha bucato ma non se ne è accorto fino alla seconda galleria. Grande eccitazione, comprensibile, delle PIB. Impossibile non rammentarmi quando ho fatto il primo tratto della gita (due gallerie) da solo e senza luci... poi, insomma non proprio solo. Avevo incontrato uno che mi ha detto... "Seguimi", e si era inoltrato in galleria a circa 35 km/h. Ovviamente ho continuato al buio quasi totale fidandomi del led del portachiavi (di una volta, quello attuale ci illumino tutta la galleria).
Mignone Meraviglioso
Fino al Mignone è proprio tutto bello! Ma il Mignone è semplicemente meraviglioso, come potete vedere dalle foto, nelle quali ho cercato di rendere la magia dei luoghi. Per la prima volta sono sceso fino al fiume, la prossima volta il picnic lo vado a fare giù.
Per quest'estate vorrei poi organizzare un pernotto al Mignone... si arriva la sera, si passa la notte a vedere le stelle (con o senza Dobson) e la mattina si va a Civitavecchia o si ritorna a Capranica! Chi vuole venire?
La dura strada per Civitavecchia
Dal Mignone in poi cominciano le difficoltà, peraltro spesso esagerate... Nella galleria dello strame alla fine tutto bene, ci siamo lavati ruote e piedi nelle gallerie del lago sotterraneo e del fiume ipogeo.
Con somma soddisfazione di Sergio non è affogato nessuno, ne' abbiamo dovuto tuffarci per salvare i nuovi arrivati.
Una bicicletta ha tirato definitivamente le cuoia, ma bici e ciclista sono stati portati a Civitavecchia da un gentile agriturista.
Per fortuna che la fanga argillosa era secca,e quindi almeno lì siamo passati bene. e non come l'altra volta (vedi fanga argillosa)
Purtroppo il percorso della ferrovia si sta rapidamente deteriorando. Una frana di arbusti ci ha costretto ad una (bella) deviazione su strade bianche, ma alla fine abbiamo fatto tutto il percorso fino all'uscita, con palpabile e comprensibile eccitazione e soddisfazione dei neofiti.
La cosa mi ha ricordato la mia prima volta, quando ho fatto tutta la ferrovia col cancello da strada e le ruote lisce!
Il gruppo si divide
All'uscita dal tracciato il gruppo si è diviso... Sergio verso l'Aurelia, noi verso la classica uscita di Paloa e Ginio, con uno sterrato lungo il poligono e poi direttamente in discesa dentro il centro di Civitavecchia. Percorso bellissimo, ma con il difettuccio di un'ultima salita non pedalabile con fondo in argilla quasi liquida... biciclette orribilmente sporche.
La prima volta in quel guado avevo trovato due aironi, fuggiti leggeri al mio arrivo... stavolta due motociclisti con enduro due tempi, che non solo non si sono spaventati, ma ci hanno ammorbato l'aria con gli scarichi della miscela...
Assalto al treno
Giunti divisi a Civitavecchia, abbiamo assaltato il treno uniti!
Il gruppo si è ricongiunto per prendere il treno delle 18:41, perchè Sergio aveva prenotato. Ovviamente quelli del treno non ne sapevano nulla, per cui ci siamo trovati in quasi trentacinque bici (noi più altri 7 di un altro gruppo) ad occupare il treno... Ci siamo miracolosamente riusciti, ma solo perchè era poco frequentato, altrimenti sarebbe stato un problema serio!
Un grazie a Sergio e speriamo in nuovi arrivi
Un grazie a Sergio per la conduzione del gruppo. La partenza all'alba si è rivelata una mossa molto riuscita, perchè ci ha permesso di prendere tutto con calma. La prossima volta vediamo di prendere il treno delle 6 e 40 e ci godiamo un bel bagno al Mignone.
Condivido anche i suoi timori per l'innalzamento del livello delle gite di Cicloappuntamenti... ormai noi Pippe Al Sugo (PAS) facciamo gite di 60 km e 7/800 metri di dislivello. Decisamente troppi per attirare neofiti (PIB).
Dobbiamo rifletterci.
La Ferrovia è sempre la Ferrovia... la migliore infrastruttura a servizio della ciclabilità, serve sempre, egregiamente al suo scopo, anche se qualche problema ormai lo dimostra... però che meraviglia, in primavera non l'avevo mai percorsa...
A convincermi è stato il post di Sergio Trillò, che ha lanciato una gita PIB (Pippe in Bianco), che ha visto l'adesione entusiastica, ed entusiastica alla grande, quasi trenta esseri umani, un elettricista e un Marziano, tutti con le biciclette sul treno che è partito all'alba da Roma Ostiense...
Sì, perchè il sole delle 7:45 si era appena levato, quando il capotreno ha sollevato l'ancora che lo agganciava alla banchina della stazione, ha buttato un altro paio di palate nella caldaia, e ha azionato gli stantuffi per lasciare la capitale verso Capranica di Sutri.
Lo Stivaggio
In pratica tutti i trenta esseri umani si sono stivati in due vagoni. laddove il Marziano si è comodamente accomodato in un vagone centrale misteriosamente vuoto. Trenitalia si è prosdotta per l'occasione in una magnifica colazione a base di cappuccino appena fatto e brioche, torta della moglie del capostazione e maritozzi alla panna. Peccato che non ci fosse nessun altro!
Ospite ufficiale il Mammifero Bipede, che si è aggregato nella sua opera di catechizzazione delle PIB. Partecipazione sempre molto apprezzata, anche se ormai si vede così raramente che uno non sa più se è in grado di spingere la specialized sù per i pendii... però pare ci riesca ancora!
L'elettricista
A Capranica ci ha raggiunto Mario l'elettricista, venuto con 50 km di prolunga avvoltolata nella bisaccia... un'unica consegna: non bagnare il motore, che sulla Capranica-Civitavecchia non è mai scontato. Comunque questa volta il suo cavalletto non ha ucciso nessuna ciclista, progresso netto rispetto all'altra gita (una ciclista per mezza gita, ovvero due cicliste a gita).
L'orda si muove
Dopo svariate colazioni, panini al supermarket, l'orda si è mossa, pedalando ad andatura abbastanza allegra, a parte uno che ha bucato ma non se ne è accorto fino alla seconda galleria. Grande eccitazione, comprensibile, delle PIB. Impossibile non rammentarmi quando ho fatto il primo tratto della gita (due gallerie) da solo e senza luci... poi, insomma non proprio solo. Avevo incontrato uno che mi ha detto... "Seguimi", e si era inoltrato in galleria a circa 35 km/h. Ovviamente ho continuato al buio quasi totale fidandomi del led del portachiavi (di una volta, quello attuale ci illumino tutta la galleria).
Mignone Meraviglioso
Fino al Mignone è proprio tutto bello! Ma il Mignone è semplicemente meraviglioso, come potete vedere dalle foto, nelle quali ho cercato di rendere la magia dei luoghi. Per la prima volta sono sceso fino al fiume, la prossima volta il picnic lo vado a fare giù.
Per quest'estate vorrei poi organizzare un pernotto al Mignone... si arriva la sera, si passa la notte a vedere le stelle (con o senza Dobson) e la mattina si va a Civitavecchia o si ritorna a Capranica! Chi vuole venire?
La dura strada per Civitavecchia
Dal Mignone in poi cominciano le difficoltà, peraltro spesso esagerate... Nella galleria dello strame alla fine tutto bene, ci siamo lavati ruote e piedi nelle gallerie del lago sotterraneo e del fiume ipogeo.
Con somma soddisfazione di Sergio non è affogato nessuno, ne' abbiamo dovuto tuffarci per salvare i nuovi arrivati.
Una bicicletta ha tirato definitivamente le cuoia, ma bici e ciclista sono stati portati a Civitavecchia da un gentile agriturista.
Per fortuna che la fanga argillosa era secca,e quindi almeno lì siamo passati bene. e non come l'altra volta (vedi fanga argillosa)
Purtroppo il percorso della ferrovia si sta rapidamente deteriorando. Una frana di arbusti ci ha costretto ad una (bella) deviazione su strade bianche, ma alla fine abbiamo fatto tutto il percorso fino all'uscita, con palpabile e comprensibile eccitazione e soddisfazione dei neofiti.
La cosa mi ha ricordato la mia prima volta, quando ho fatto tutta la ferrovia col cancello da strada e le ruote lisce!
Il gruppo si divide
All'uscita dal tracciato il gruppo si è diviso... Sergio verso l'Aurelia, noi verso la classica uscita di Paloa e Ginio, con uno sterrato lungo il poligono e poi direttamente in discesa dentro il centro di Civitavecchia. Percorso bellissimo, ma con il difettuccio di un'ultima salita non pedalabile con fondo in argilla quasi liquida... biciclette orribilmente sporche.
La prima volta in quel guado avevo trovato due aironi, fuggiti leggeri al mio arrivo... stavolta due motociclisti con enduro due tempi, che non solo non si sono spaventati, ma ci hanno ammorbato l'aria con gli scarichi della miscela...
Assalto al treno
Giunti divisi a Civitavecchia, abbiamo assaltato il treno uniti!
Il gruppo si è ricongiunto per prendere il treno delle 18:41, perchè Sergio aveva prenotato. Ovviamente quelli del treno non ne sapevano nulla, per cui ci siamo trovati in quasi trentacinque bici (noi più altri 7 di un altro gruppo) ad occupare il treno... Ci siamo miracolosamente riusciti, ma solo perchè era poco frequentato, altrimenti sarebbe stato un problema serio!
Un grazie a Sergio e speriamo in nuovi arrivi
Un grazie a Sergio per la conduzione del gruppo. La partenza all'alba si è rivelata una mossa molto riuscita, perchè ci ha permesso di prendere tutto con calma. La prossima volta vediamo di prendere il treno delle 6 e 40 e ci godiamo un bel bagno al Mignone.
Condivido anche i suoi timori per l'innalzamento del livello delle gite di Cicloappuntamenti... ormai noi Pippe Al Sugo (PAS) facciamo gite di 60 km e 7/800 metri di dislivello. Decisamente troppi per attirare neofiti (PIB).
Dobbiamo rifletterci.