Oggi stavo aspettando di essere prelevato da alcuni colleghi a piazza dei cinquecento quando, in rapida successione, sono transitate due bici a pedalata superflua, o s-bike.
La prima, abbastanza veloce, era una delle classiche e famigerate fat bike che la scorsa estate hanno spopolato in quasi tutte le localita' di mare.
L'altra invece era una normalissima e-bike pieghevole ruota 20, che andava abbastanza piano, tanto che sono rimasto abbastanza incerto, ma alla fine ha accelerato a gambe immobili... insomma, era anche quella una s-bike.
Magari e' stato un caso, ma cio' dimostra che il trend di ciclomotorizzazione portato dalle e-bike si sta purtroppo ampliando. D'altra parte la scorsa estate sentivo alcuni molto pigri conoscenti (non Mario l'elettricista, per carita') che dicevano si', sono biciclette elettriche, ma le vendono gia' modificate per non dover usare i pedali.
Chiaramente, quando sono venuti a dirlo a me per vedere che faccia facevo gli ho dato un calcio nel sedere... pero' sta diffondendosi l'idea che quello e' il modo per risuscitare il motorino senza casco, senza assicurazione e senza targa degli anni '70.
Quanti e quali danni faranno?
Mah... ovviamente il settore dei ciclisti non ci fa una bella figura, ma chi rischia brutto sono gli onesti e-biker.
Infatti gia' si hanno notizie di un tentativo (respinto) a Bruxelles di mettere l'assicurazione obbligatoria per le e-bike. Da qui alla targa o al casco il passo e' breve, con il semplice ragionamento che tanto e' elettrica e non scocciamo i ciclisti veri (ooops, muscolari).
Il consiglio e' sempre quello ... moderazione. Infatti, se non e' realistico pensare di pizzicare tutte le s-bike, ma se diventa una moda da lestofanti sono guai. E-bikers non copriteli.
disgraziati!
RispondiEliminaF.TO
UN EBIKER ONESTO!