mercoledì 27 ottobre 2021

Cosa chiedere a Gualtieri

L 'ultimo periodo della consiliatura M5S la Roma è stato un po' delizia e un po' croce per noi ciclisti.

Delizia perchè finalmente,seppur per un piccolo lasso di tempo,  la bici ha avuto l'importanza che merita nella realizzazione delle opere pubbliche.

Croce perchè è stato un periodo di rodaggio; non tutte le ciambelle sono uscite col buco, e questo atteggiamento ciclo-maniacale ha portato gli altri candidati a dire molto meno di quello che avrebbero potuto o addirittura voluto in altre circostanze. 

Anche perchè si è palesato ai loro occhi, in maniera estremamente chiara, il conflitto sullo spazio pubblico.

A destra il problema non si è proprio posto: per Michetti biciclette solo nei parchi, ma romai è tutto archiviato 

A sx e al centro la questione è stata ignorata finchè è stato possibile, nel timore di disgraziarsi una consistente parte degli elettori. 

Gualtieri ha ignorato l'argomento, mentre Calenda ha ceduto proprio in zona Cesarini, con un video molto cattivo sulla pista di Pineta Sacchetti, cosa che gli è costata almeno un voto. 

Non solo infatti ha buttato un occhio non ciclistico, ma anche dato voce al primo che passava (proprio un caso di darla al primo che passa) con accento nordico, ha umiliato in un solo colpo gran parte di Romani de Roma che utilizzano la bici come mezzo di spostamento, addirittura quotidiano.

Ora però Gualtieri è il sindaco e, come dico sempre, è col sindaco che dobbiamo parlare per ottenre ciò che fa bene alla città e cispetta, possibilmente senza tirarlo per la giacchetta in operazioni che lo mettono in difficoltà.

Infatti dobbiamo capire che purtroppo gli interventi ciclabili fatti dalla Raggi non sono la ciliegina su di una torta di realizzazioni serie, che le avrebbero fruttato la rielezione sicura, Sono quasi l'unica realizzazione in un disastro amministrativo. 

I non ciclisti quindi, anche quelli non di rito automobilistico, ci guardano un po' come  unici figli di oca bianca e presumibilmente non vedono l'ora di farci fare un giro di penitenza. Adesso tocca  a loro.

Questo ovviamente non ci ferma, però nelle rivendicazioni ciclistiche verso il nuovo sindaco non possiamo non tenere conto della situazione. Vediamo quindi cosa ritengo si possa legittimamente chiedere al sindaco:

1) Non tornare indietro. Per favore non smantelliamo cosa è stato fatto, cerchiamo piuttosto di migliorarlo trasformando le piste provvisorie in definitive, magari migliorandole un pochino;

2) Predisponiamo la manutenzione dell'esistente. Sembra una stupidaggine, ma le bikelane hanno bisogno di essere rinfrescate spesso. Dove possibile mettiamo catarifrangenti e borchie a sottolineare la separazione dal resto del traffico.

3) Completiamo le realizzazioni avviate dalla Raggi, specie dove sono coinvolti cofinanziamenti di altre fonti. Per esempio saldiamo la rete romana a quella di Fiumicino aprendo finalmente la regina Ciclarum. Altre piste sono in fieri, come lo spin-off della Nomentana verso Piazza Bologna, per carità completiamolo, specialmente se espande l'accesso alle dorsali.

4) Quando si ristruttura una strada ricordiamoci delle piste ciclabili. A Roma sono stati fatti monumentali rifacimenti (i.e. Via Tiburtina, Viale dell'Università) con sprezzo estremo della possibilità di integrare una ciclabile. Non solo è contro la legge, ma è un assurdo spreco di risorse pubbliche;

5) Espandiamo anche la rete cicloturistica, con il collegamento con Ostia Antica e la pista sulla riva Est del Tevere, partendo da Castel Giubileo fino alla Magliana. Infatti la presenza di una pista ciclabile fa rivivere parti della città che altrimenti diventano preda di insediamenti abusivi, discariche e altri usi nocivi.

6) Proteggiamo le bici. I ladri sono sempre più scaltri, audaci e impuniti. Proteggiamo le nostre biciclette e il diritto di usarle senza la paura di farcele portare via. IlCOmune può fare attività investigativa e colpire chi pensa di sbarcare il lunario praticando il bicigeato,
 
Già con questi sei punti staremmo tranquilli per  tutta la consiliatura Gualtieri 1. Il naturale e irreversibile aumento dei ciclisti farà sicuramente il resto. 

Speriamo bene 
(non ho trovato una foto di G. in bici!!!)

martedì 5 ottobre 2021

Ciclabile Prenestina Traffic Test

Inaspettatamente, complice una raccomandata da ritirare per mamma, ho percoso la ciclabile prenestina (http://romaciclista.blogspot.com/2021/09/cicalbile-prenestina-buona-ma-con.html) da Tor de' Schiavi a Porta Maggiore ad un'ora abbastanza di punta (8 e mezza) e giornata con allarme meteo, quindi poche bici e tante auto.

La ciclabile funziona benissimo, a parte la tremenda deviazioncina di Largo Preneste. Ti tiene ben schermato dal traffico e visto che, a differenza della Tuscolane, è quasi sempre bella dritta, consente anche buone velocità

Alla fine l'ho percorsa con una media di 16 km/h semafori compresi, quindi una velocità commerciale di tutto rispetto, considerando che la prenestina verso Porta maggiore è in salita.

Ho trovato solo un furgone ad ostruirla parzialmente, in corrsipondenza della rampa della sopraelevata, ma alla fine ho solo dovuto rallentare, senza fermarmi del tutto.

Si conferma critico l'arrivo a Porta Maggiore, ma sicuramente non peggio di come era prima.

Quindi direi che la ciclabile Prenestina è promossa con un 7 -,  il meno dovuto alla mancanza di cordolino in alcune parti particolarmente indifese.

Se non ci fossero stati i due orrori di Largo Preneste e Largo Caballini il 7 sarebbe stato un 8.