venerdì 1 maggio 2020

Fase 2 - Riemergere nella nafta incendiata

Nel bellissimo e struggente HMS Ulysses Alistair McLean celebra la guerra dei convogli nella seconda guerra mondiale. 

Tra le atrocità che descrive mi colpì particolarmente quello che succedeva quando durante un naufragio la nafta foriuscita dai serbatoi da una delle navi colpite prendeva fuoco. 

Per i naufraghi l'unico modo di salvarsi era immergervisi  sotto, ma ad un certo punto non riuscivano più a trattenere il fiato ed erano costretti a riemergere, tra le fiamme. La morte era altrettanto certa ma molto peggiore.

Ora è indubbio che la nostra economia in questo momento sta sott'acqua e trattenendo il fiato. Ci siamo dovuti "immergere" a causa dell'incendio provocato dal virus e più o meno chi non l'ha fatto si è trovato molto ma molto male.

Dopo due mesi di immersione parecchi stanno per morire soffocati. 

Al primo posto tutte quelle attività che vivono di pubblico locale come bar, ristoranti, negozi. Questi però ripartono non appena si allentano i freni. 

Altri settori cresciuti enormemente negli utlimi anni, come il turismo e il trasporto dei turisti (forse l'80% dell'aviazione comemerciale) ripartiranno solo e quando verranno ripristinate le condizioni per godersi una vacanza in sicurezza.

Insomma molti stanno sott'acqua, forse non tutti però hanno nafta incendiata che li attende alla riemersione. La grossa differenza in questo caso è che se la riemersione è studiata male, chi riemerge contribuisce a ravvivare l'incendio e a vanificare i sacrifici di chi continua a stare sott'acqua.

Bene. Il governo ha elaborato una strategia nazionale. Non ho elementi validi per commentarla, ho capito comunque che il famoso comitato degli esperti dovrebbe aver bilanciato i vari aspetti per riprendere le attività economiche ma non ravvivare più di tanto l'incendio.

Ma i leader regionali? Stanno lavorando con studi affidabili alla mano oppure sono solo sotto pressione politica dei loro elettori? Com'e' che premono per la riapertura i "governatori" del centro dx e non quelli del centro sx? 

Ecco, questo mi lascia molto sconcertato. Non perchè possa esserci una vautazione differente, o che la valutazione non sia guidata anche da considerazioni locali, ma perchè queste valutazioni differenti dovrebbero essere sostanziate in modo razionale e trasparente e portare a conclusioni condivise.

Altrimenti riattizziamo l'incendio e tutti i nostri sacrifici, anche quelli piccoli piccoli di chi non ha potuto prendere la bicicletta per un giretto in solitario per finire al supremo sacrificio di tanti  medici e infermieri, saranno stati vani.

Su questo voglio riaffermare la mia stima per Vincenzo de Luca, secondo me uno dei pochi uomini di governo che ragiona come tale. 

sabato 25 aprile 2020

Con la mascherina alla garibaldina

Ormai il periodo eroico del lockdown totale è arrivato agli sgoccioli. Lo si sente in giro. 

Sta per ricominciare il primo passo verso la vita "normale" (anche perchè senno' tra un po' andiamo falliti) e chi può deve ritornare al lavoro  (io sto lavorando tantissimo, come diceva un mio collega, in aviazione l'unica cosa che si è fermata sono gli aeroplani...)

Come che sia, ieri ho fatto la mia terza uscita dall'inizio del lockdown e ho visto le strade piene di gente. 

E mi sono preoccupato per la fase 2.

Infatti la fase 2 presenta rischi non da poco, che diventano accettabili e non sfoceranno in un'altra pandemia solo se sapremo comportarci in maniera responsabile quasi tutti.

Insomma, in strada ho visto che la gente non solo non ha più paura, ma troppi vanno in giro con l'aria di "ve l'avevamo detto che era una cazzata finalmente basta", in particolare esibendo la mascherina alla garibaldina... ovvero indossata senza coprire il naso e/o anche la bocca. 

Insomma, come quelli che mettono il casco ma non l'allacciano per far vedere che sono sprezzanti di qualunque pericolo. Solo che in caso di incidente al massimo si fa male la testaccia loro, mentre qui è profondamente diverso.

Dopo quasi 20 minuti di prudente fila all'esterno,  entro nel ferramenta (ecco un negozio che dovrebbe rimanere chiuso ab aeternum) e ti trovo i due padroni (io dovevo solo prendere una cosetta alla cassa), uno con la mascherina a mezz'asta, che praticamente sta abbracciato ad un cliente che la maschera proprio non ce l'ha, e l'altro proprio senza... andiamo bene.

Purtroppo la fase due, a meno che non abbia ragione chi dice che il ciclo del virus è di 70 giorni e basta (ma con quali evidenze?), funzionerà solo se tutti, o almeno la stragrande maggioranza, avrà senso di responsabilità e saprà distinguere tra comportamenti corretti e comportamenti pericolosi,

Invece già abbiamo segnali che passato l'isterismo dell'inseguimento dei runner solitari sulle spiagge, siamo già ritornati alla "famo come cazzo ce pare tanto nun conta un" che da troppo tempo è il motto di questa città. Anzi la sensazione dche una certa classe di persone, particolarmente prive di qualunque senso civico, voglia proprio rifarsi del tempo perduto (a cominciare dagli automobilisti, ma questa è un'altra storia).

Ora prendiamo anche le forze dell'ordine, tanto solerti nel perseguire i violatori del blocco di questi giorni, magari andando anche un bel po' al di là di quello che era scritto nei dpcm... sapranno entrare in un negozio del genere e chiuderlo per 15 giorni per mancato rispetto delle misure di sicurezza? Dico non un bangladino appena aperto, ma un negozio che fa parte del tessuto del quartiere? 

Ci sarà un pronto intervento, un numero di telefono, dove denunciare queste situazioni? In modo da evitare che uno stronzo come quello, magari da positivo asintomatico (perchè... muore la gente piena di guai ma quel tipo di gente non crepa mai) ti infetta un altro bel po' di persone? Ci saranno anche gli "urlatori dalla finestra" anche per queste situazioni? Sapremo fermare gli incivili o finirà come col divieto di sosta? 

Mah... un mio caro amico fuggito da Roma perchè immunodepresso era molto pessimista: "In Italia non sappiamo gestire le mezze misure".  Dopodichè scherzando: "Mi ha chiamato l'immunologa... lei si muove con i mezzi pubblici e mi ha detto che nei giorni di pioggia erano vuoti, in quelli di sole pieni"... e quindi significa che anche adesso la gente non si sposta perchè deve, ma perchè gli va. Continua ad andare a spasso.

E' vero, siamo proprio come bambini.

Viva la fase due.

domenica 19 aprile 2020

Come "prima"? Meglio di "prima"? (Con PCF, Pippone Ciclistico Finale)

L'ultima volta che ho preso la bici prima del lock down è stato il 10 marzo scorso, tornando dal lavoro. 

Oddio, era chiaro che le cose stessero muovendosi in quel senso, ma ci era giunta la notizia, inaspettata, di un collega in un'altra organizzazione ricoverato positivo, e di uno dei nostri positivo asintomatico con il quale avevamo avuto una lunga riunione e poi eravamo andati a pranzo insieme.

Tornando quella sera a casa mi aspettavano 14 giorni di quarantena volontaria e, da quel momento, e a parte per un breve giretto in peghevole nel giardino, non ho più preso la bici. 

Dopodichè è arrivata la devastazione che ha praticamente azzerato il mio settore (l'aviazione civile) insieme a tanti altri. Per me il lavoro è continuato, anche in modo abbastanza serrato, e di certo noia non l'ho sentita più di tanto. Però come tutti mi chiedo che mondo ci restituirà questa crisi.

Vedo anche molti che si agitano pensando che addirittura si possa pensare ad un mondo migliore nel dopo-Corona... e quindi, con la solita esposizione ordinata cui vi ho abituati, mettiamo qualche idea in fila. 

D'altra parte se già sentite di non capirci un cazzo Roma Ciclista è sempre pronta ad aiutarvi a fare un passo in avanti..


IL "PRIMA" C'E' STATO... CI SARA' ANCHE UN "DOPO"?
Intanto dovremmo essere sicuri che un dopo ci sia. Il virus rallenta ma sembra un po' come il proverbiale limone della diarrea. La ferma... ma se lo togli ricomincia! 

Non è chiaro se sviluppiamo immunità di sorta e per quanto riguarda il vaccino segnalo che per l'AIDS ancora non è stato trovato. 

Questo non è fare il pessimista, per carità, è solo un pò di sano realismo.


SAREMO PIU' BUONI?
Anche su questo mi sento realista, infatti mi pare che i cattivi comportamenti nazionali siamo rimasti tutti lì. 

L'arena politica non ci ha offerto spettacoli particolarmente edificanti. L'opposizone è rimasta distruttiva (tanto peggio tanto meglio) e la gestione non ha sorpreso tutti per la brillantezza e lìaderenza aid ati scientifici. 

Sempre popolo di avvocati e prefetti rimaniamo... più altre sottocategorie inventate nell'emergenza


I "SO' TORNATI GLI ANIMALI"
Se non ci vedono tornano, non c'e' da stupirsi. E' molto buffo, davvero. Però tranquilli, sulla terra rimaniamo ancora 7 mld, quindi ben oltre il limite ecologicamente sostenibile. Se non ritorniamo intorno ai 3 mld (e il COVID avrebbe potuto dare una mano ma pare di no) non c'e' un vero orizzonte ecologico, gli animali non ci possono stare.

I MENEFREGHISTI (versione COVID dell'antivax)
I menefreghisti sono una categoria molto estesa. 

Per loro è tutta una buffonata e ci tengono a fartelo vedere. Evabbè, calcoliamo che questo è il paese del movimento antivax, ridotto finalmente al ridicolo dalla comparsa di questo nuovo flagello. 

Sarebbe stata bella qualche legnata da parte delle forze dell'ordine, ma il tasso di menefreghismo è così alto anche perchè non riusciamo ad essere abbastanza raffinati. Come prima che nessuno se la sentiva di prendere i no-vax a calci nel didietro e se non era per Burioni avrebbero messo le tende al Ministero della Salute.


I "COVIDELATORI"
Più preoccupanti sono i "covidelatori". 

Nella particolare accezione che questo termine ha da noi, il delatore è uno che non si fa i cazzi suoi, a prescindere. 
Il concetto di danno comune, ovvero che se uno viola le leggi danneggia tutti gli altri, da noi non ha mai fatto presa. Stato e leggi sono quelle dell'occupante, non le nostre. Per cui anche chi non paga le tasse, parcheggia in divieto di sosta,  non differenzia la monnezza, si costruisce la casa abusiva (magari quella delle vacanze) non è uno stronzo, ma un furbo di successo. Tanti guai da noi ci sono perchè non abbiamo abbastanza senso civico da essere delatori.

Il covidelatore invece riferisce all'autorità giudiziaria lo svolgimento di un'attività  permessa da tutti i dpcm fino ad adesso. Non si tratta quindi di una manifestazione di senso civico ma di invidia sociale. Per fortuna.

I FRANCESCANI (attenti ai gilet gialli)
I Francescani sono quelli che invece pensano che, visto che abbiamo tenuto le auto ferme questo mese, potremo continuare a farlo all'infinito e buttarci alle spalle i tempi del rumore, dell'aria inquinata e degli incidenti stradali. Ci siamo redenti.

Purtroppo in questi ultimi anni sono stati riportati alla ribalta dal papa Francesco, che è un altro chiodo sulla bara di questo paese. 

Il francescanesimo è uno dei veri guai della società italiana, in quanto a causa dell'approccio irrealistico/messianico alla risoluzione dei problemi, infervora gli animi ed ottiene esattamente nulla, lasciandoci nelle condizioni peggiori. Un'altra, e forse più pericolosa, fuga dalla realtà. 

A me personalmente piace molto l'assenza di traffico e di rumore cittadino. Adoro l'aria pulita (che pero' si otterrebbe anche utilizzando macchine elettriche) però sono consapevole che se tagliamo improvvisamente le auto dobbiamo trovare un lavoro non tanto a quelli che le costruiscono, ma a tutti quelli che ci lavorano, a cominciare dai benzinai.

Quindi, a meno che non vogliamo una catastrofe economica a breve termine, dobbiamo sperare che la gente riprenda a spendere prima e più possibile.In Italia ciò significa  inquinare e fare rumore a massimo. Solo in una seconda fase possiamo pensare di capitalizzare l'esperienza fatta e vedere se possiamo riposizionarci in maniera più "ecologica".

Ricordiamoci che in Francia una sterzata ecologica non ben studiata ha provocato la rivolta dei gilet gialli, ovvero di tutte quelle persone il cui mestiere è ancora legato all'inquinamento e al rumore.

LA BICICLETTA NEL "DOPO" (finalmente il pcf)
Visto lo spaghetto che ci siamo presi difficilmente ricomincieremo ad affollare i bus e le metro come prima. Anche perchè la capienza già insufficiente prima della crisi, sarà ulteriormente ridotta (Ammesso, per esempio, che ATAC non fallisca)  Quindi vi sarà un'esplosione di mezzi individuali nella fase della riapertura.

Se è vero che molti di noi rimarranno almeno parzialmente in smartworking, se non si ricomincia a spendere e a girare rapidamente la crisi economica diverrà catastrofe con effetti permanenti. Quindi, abbonando maggio, giugno e luglio ci vedranno tornare a riempire le strade, e ahime' le spiagge, alla grande.

Ora l'automobile non è realistica come mezzo individuale di massa perchè occupa troppo spazio. Quindi si dovrà necessariamente andare sui due ruote. Gli scooter a loro volta non sono così piccoli, e hanno problemi clamorosi di parcheggio, ovvero occupano una marea di spazio.

Ritornano quindi protentemente alla ribalta biciclette e, udite udite, monopattini.

Ora sulle bici abbiamo detto e ridetto. Purtroppo a Roma manca l'infrastruttura per il suo uso di massa, ed in particolare i parcheggi sicuri. Infatti l'uso massiccio della bici -come sanno i popoli del nord- crea problemi di parcheggio molto simili a quelli delle auto. 

Inoltre occorrerà stare attenti a che le bande di borseggiatori, ormai alla fame, non swiccino al furto di biciclette, e al tempo stesso non si crei un mercato del ricettato utilizzando i vari social. Roma Ciclista è sempre stata per la pena di morte per i ladri di biciclette e questo è risaputo.

I monopattini potrebbero invece rivestire un ruolo inaspettatamente forte, in quanto sono molto più parking-friendly. Anzi, hanno il grande vantaggio di poter essere portati e tenuti a casa senza grande difficoltà, a parte il pericolo d'incendio connesso con la fase di ricarica.

Ecco, in questo la fase due potrà essere un bel testbed per vedere se effettivamente possiamo passare ad una mobilità più matura. 

Però ancora una volta, i nemici dell'auto devono stare tranquilli. Prima occorre creare alternative e solo poi si puo' cominciare a ridurne o limitarne l'uso.

domenica 12 aprile 2020

E' nato un misantropo

Ormai è più di un mese che sono pressocchè chiuso in casa.

Soprattutto le prime due settimane sono state quasi ermetiche per il fatto che ero stato a contatto con un caso positivo.

Per fortuna sono un recluso di lusso, con uno spazio esterno e ampia vista sul verde e qualche scampolo della primavera. Non è che non vorrei uscire, ma non sto diventando matto come in un qualunque altro weekend... perchè mi domando?

Beh... l'aria della città è cambiata.

Erano ormai diversi anni che avevo capito che il bisogno di uscire dalla città era guidato prevalentemente dal bisogno di respirare aria pulita.

Aria senza l'aprezza degli scarichi dei motori. Nei periodi normali l'unico modo per respirare quest'aria è passare tempo in aree verdi, distanti dalle strade. Da almeno tre settimane la qualità dell'aria, almeno all'ofatto, è cambiata enormemente. Certo non è aria selvaggia di bosco, non profuma di mare o di lago, ma non c'e' paragone con prima. Respiro a fondo e i polmoni tutto ok anche in città.

Adesso c'e' silenzio

Il rombare dei motori è scoparso. Si dorme bene, si lavora bene, si possono tenere le finestre aperte senza che dentro casa si riversi il ruggire della città. Non tanto il sordo rumore di fondo, che pure quello è brutto, ma le punte generate da tutti quelli che in qualche modo tirano i motori, accelerano, accendono i generatori. Purtroppo -me ne rendo conto- anche quelli che semplicemente lavorano nei cantieri e che invece spero rientrino presto in attività.

L'altro elemento che mi ha misantropizzato è che le gite nei weekend purtroppo non sono gratis, come non lo sono le vacanze di agosto. Infatti per uscire da Roma ci sono tre vie, i pedali, il treno e la macchina.

I pedali offrono a loro volta solo tre vie principali, Appia, Francigena e Regina Ciclarum (e Pasolini). Per carità tutte belle ma non le puoi farle tutte le domeniche. Il treno va molto meglio, specialmente la mattina quando non c'e' nessuno, ma è troppo limitato per destinazioni e orari.

Alla fine il mezzo più flessibile è l'auto, che ha peraltro il non secondario pregio di evitarmi la depressione delle stazioni ferroviarie la domenica pomeriggio.Però in auto, oltre alla schiavitù della guida, paghi al traffico un prezzo molto alto, che alla fine si rimangia tutto o quasi la bellezza dell'uscita. Addirittura oggi, in piena Pasquarantena, sono rimasto allibito nel vedere gli ingorghi sul Raccordo e sulla Pontina.

E' ovvio che tempo una o due settimane tutto dovrà ricominciare, almeno in qualche modo. Spero che non ricomincino tante brutte abitudini, a cominciare dalle passeggiate in auto.

Spero proprio che chi non avrà niente da fare lo faccia a piedi o in bicicletta.

sabato 14 marzo 2020

Se ci rimangono solo le piste ciclabili

Il popolo italiano ha un insopprimibile istinto autoritario e liberticida. 

Con la sua genialità artistica è riuscito a produrne un proprio brand , unico in tutto il mondo, il fascismo. Un cocktail di successo, che chiama anche futurismo, socialismo, etc., ma il cui ingrediente base  rimane sempre lo stesso. Imporre agli altri cosa devono fare.

Questo atteggiamento liberticida è anche favorito dalla difficoltà di mantenere una coerenza generale del corpus legislativo, nonchè da una magistratura, anch'essa derente al modello generale, seppur con altre basi e priorità, pronta a colpire sulla base della propria e autonoma interpretazione della legge. 

Ciò porta gli amministratori e la polizia a mettersi dalla parte del formentone e a proibire come soluzione più pratica e diretta.

Ora, nel caso specifico, partiamo dai provvedimenti della Presidenza del Consiglio, datati 8, 9 e se non sbaglio 10 o 11 marzo, che seguono l'andamento della crisi.

Tutto bene, per carità, tranne un fatto... i provvedimenti successivi non hanno annullato ma  emendato quello originale. Nessuno si è preoccupato di distribuire alle persone una versione consolidata (vigente, o come volete chiamare) ovvero un testo nel quale si possa leggere l'intero combinato-disposto per poter essere compreso nella sua interezza.

Pero' ci sono, pubblicate sul sito della Presidenza del Consiglio, le risposte alle domande, che identificano con chiarezza due punti:

- Si puo' fare attività motoria all'aperto
- I parchi possono rimanere aperti allo scopo (e dove se no?)

Ora Roma è fortunata perchè ha tantissimi parchi, ed ecco che arriva la sindaca che pensa bene di chiuderli. 

Tutti? Ovviamente no, solo quelli recintati. Quindi qui abbiamo un altro comportamento anti logico perchè rimanendo aperti pochi parchi gli utenti saranno più densi.

Inoltre abbiamo la distnzione tra chi abita vicino ad un parco non recintato (Villa Borghese, Gianicolo, Caffarella etc.) e chi si trova vicino a parchi chiudibili (Villa Gordiani, De Sanctis, Villa Ada, Villa Chigi)... insomma manco li puoi chiudere tutti.

Però quello che non puoi fare è vietare l'attività motoria all'aperto. Nè chiudere le ciclabili, come quella del tevere.

Quindi uno parte con la bici e si dirige verso il parco aperto più vicino o tranquillo se ne va su una delle gradi ciclabili romane, per esempio la Regina Ciclarum. Se ti fermano forse ti denunciano, ma non credo che un avvocato abbia difficoltà a farti assolvere... C'e' solo da rischiare un pochino e spendere un bel po' di quattrini in avvocato (ma guarda che novità...).

E cosa ne viene fuori? Che in Italia, la patria del diritto, il cittadino dalla legge non ricava  mai alcuna certezza, nemmeno quella dell'autoritarismo, puntalmente sconfitto in tribunale dopo aver fatto danni molto pratici. Salvini docet.

Insomma, il cittadino, anche quando ha ragione, come minimo deve pagare un avvocato. E poi ci lamentiamo che il PIL non cresce.

Buona attività motoria.

venerdì 6 marzo 2020

Pedoni kamikaze

Nel vivo della discussione sull'emergenza stradale, mi pare giusto portare una testimonianza fresca fresca, così, tanto per far capire qua'e' la realtà della situazione e quali sono le cause dei tanti incodenti che abbiamo.

Nessuno dice che gli automobilisti romani siano pecorelle smarrite, sono veloci e cattivi... però come tengo sempre a precisare, parecchi pedoni fanno del loro meglio per farsi montare addosso. Ora, magari sono anche io che porto sfiga, però oggi ho visto ben due episodi molto preoccupanti... 

1) Vecchietto che traversa a cazzo.
Arrivo all'incrocio (un infrocio, dettto alla Verdona) e mi fermo alla svolta a sinistra. Semaforo rosso per la svolta a sx, ma lì non c'e' un passaggio pedonale in quanto con tutte le luci del semaforo qualcuno ci arriva in velocità. Invece dall'altra parte c'e' un vecchietto imbacuccato, ma dall'aria sveglia, che aspetta il rosso per il flusso principale e il verde per la svolta a sx... che pero' significa anche verde per il flusso principale dell'altra strada...

Scatta il verde e lui mi taglia la strada (io in bici). Aspetto che caracolli a due km/h ma a quel punto sta per riscattare il verde per gli altri. Insomma, 'sto vecchietto si è fatto in un colpo solo l'attraversamento di Via Salaria con un doppio verde per le auto, prima un flusso e poi un altro. Non so' se l'abbia fatto apposta, ma sembrava studiato.

Ora non è che uno lo metta sotto il vecchietto, ma puo' capitare che sbuchi dopo un furgone e allora, pure con la bici, gli monti sopra prima di rendertene conto.

E dai e dai prima o poi qualcuno lo mette sotto, e chiaramente si mette nei guai. E perchè? perchè non c'e' un cazzo di vigile che gli dia una gentile, ma ferma, tirata di orecchi.


2) Attraversamenti Corsari
Stavolta altro incrocio a T, doppio flusso, in effetti il rosso per i pedoni è lunghetto, ma se uno ha fretta c'e' il sottopassaggio della metro. Siamo all'incrocio tra Viale Castro Pretorio e Via San Martino della Battaglia, due stradoni dove la gente non guarda il contachilometri.

Bene, che succede? Mentre attendiamo il verde, un pedone "si butta" probabilmente perchè da Piazza Indipendenza sembra non arrivare nessuno. In realtà arriva una moto, che si attrezza a superare il pedone passandogli alle spalle. Vabbè. Fa appena in tempo ad impostare la manovra che un'altra torma di pedoni emulanti impegna l'incrocio (sempre col rosso pedonale e verde per la moto) e questo tizio si trova improvvisamente in un nugolo di pedoni che scarta a malapena, mentre dietro di lui un altro scooterone è costretto a fare la gimcana.

Questi due episodi per fortuna sono finiti bene, ma danno idea del livello di casino che regna a Roma. Sembra che tutti si sentano in dritto di fare quello che vogliono, però se non porti la corazza poi sei tu che ti fai male.

Ecco, io credo che nei numeio abnormi di Roma ci sia un buon 10/20% di avventatezza pedonale che l'automobilista o il motociclista non riescono ad evitare, magari anche complice la distrazione.

3)Pedona Voltata Diagonala
Ultima di ieri... arrivo allegro su Viale Libia (con la bici) e una pedona  cammina sulla strada acccanto al marciapiedi, diciamo mezzo metro di distanza. Io sono vicino al cordolo, dall'altra parte della strada. che fa questa? Invece di arrivare alle strisce e poi attraversare, decide di tagliare in diagonale ad almeno due/tre metri di distanza dal passaggio. 

Io riesco a reagire, senza neanche scampanellare per l'immediatezza della cosa, ma passandole abbastanza vicino da farle prendere uno bello spaghetto. E se invece di una bici fossi stato un motorino elettrico? 

Vi confesso che le poche volte che prendo l'auto ho una fifa blu di una situazione del genere. Vado piano e sto con gli occhi apertissimi, ma neanche questo è giusto. Insomma, un po' di disciplina ci vuole per tutti.

 

giovedì 5 marzo 2020

Intravedo una primavera ciclistica in arrivo

Dimenticandoci per qualche momento le tristi note di un mondo ciclistico in preda alle fibrillazioni irrazionali (salvo poi lamentarsi che i ciclisti non riescono ad ottenere nulla di concreto) andiamo alle belle notizie... io intravedo avvicinarsi una primavera ciclistica.

Infatti al migliorare, ancora incerto, del tempo, ho visto aumentare esponenzialmente il numero di ciclisti in giro, sia dentro che fuori dalla pista della Nomentana.

Mi figuro cosa succederà all'arrivo del bel tempo vero.

Oltre ai ciclisti, tradizionali ed elettrici, quest'anno abbiamo la novità dei monopattini, che per adesso mi paiono al 30% dei ciclisti, ma che sicuramente sono destinati ad aumentare.

Già oggi eravamo parecchi in "fuoripista" e le maccchine non passavano. 

Ovvero, superavano uno, ma si trovavano l'altro, e così via. Se saremo abbastanza si capirà che con tanti ciclisti in strada alla fine le auto debbono andare molto piano, e che quindi sarà meglio fare un po' di piste e corsie ciclabili dove non ci sono.

Certo, un'amministrazione competente e decisa ci potrebbe veramente far decollare, ma dobbiamo accontentarci di quello che c'e'.

Alla fine siamo l'unico gruppo che dalla Raggi ha ottenuto qualcosa (e magari lei manco era d'accordo).