venerdì 18 settembre 2020

Autunno: si riaffaccia il dramma dell'abbandono dei pedoni sulle piste ciclabili

Domenica prossima l'estate 2020 verrà archiviata e ritornerà l'autunno, con la sua dolce ma inevitabile di malinconia. Il timore è che si riproponga il flagello dei pedoni abbandonati sulle piste ciclabili.

Un fenomeno praticamente sconosciuto fino a 20 anni fa (soprattutto per la mancanza di piste ciclabili) si è riaffacciato prepotentemente con le politiche, intraprese ormai da varie amministrazioni comunali, di dotare le nostre città delle piste.

Il triste spettacolo si ripete quotidianamente, e il ciclista che si trovi a percorrere una qualunque pista ciclabile devi fare i conti con la difficoltà di schivare questi pedoni disorientati che, invece di risalire su marciapiedi e andare dove devono andare, o tornare dove devono tornare, percorrono irrimediabilmente sperduti l'intera lunghezza della pista avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro...

 Desta preoccupazione il potenziale ingigantirsi del fenomeno nella capitale, a causa del Forte impulso dato alla realizzazione di infrastrutture ciclabili.

Intervistato da Roma Ciclista il responsabile ha però detto di non nutrire alcuna preoccupazione. La scelta delle bikelane provvisorie e' stata fatta apposta per limitare il fenomeno degli abbandoni, Infatti un pedone abbandonato su di una bikelane viene in poco tempo investito da:

- monopattini
- motorini 
- automobili 
- carri attrezzi
- autobus
- torpedoni 
- limousine
- altri mezzi a motore

...e quindi i ciclisti non devono assolutamente preoccuparsi.

domenica 2 agosto 2020

Un fisico a leone (marino)

Quando arriva l' estate la bicicletta entra in competizione con la voglia di acqua, dolce o salata, e inizia la stagione delle nuotate.

In effetti questi ultimi anni mi hanno portato un fisico da leone (marino), che con il lockdown del COVID si è pericolosamente avvicinato a quello dell' elefante ( ovviamente sempre marino).

Cmq, al netto delle ultime diete, la morale è che le mie ossa sono ormai avvolte da uno strato di muscoli (pochi) e adipe( molto) che mi permette di stare nelle calde acque estive per tempi che mai mi sarei sognato ai tempi della mia magra adolescenza. 

In effetti quest 'anno ho raggiunto una permanenza in acqua di quasi due ore di mezza. Senza muta non è male ormai sto allo swimtrekking.Questo è un ulteriore passo rispetto ad una carriera marinara tutta al contrario: barca a vela, canoa, nuoto.

Sempre più mi accorgo che mi interessa stare nell' acqua più che solcarla. Tanto è vero che sto pensando all' acquisto di una muta per poter contimare l 'attività natatoria in autunno e riprenderla in primavera.

In realtà mi interessa moltissimo fare proprio parte del mare. Pertanto, finito la nuotata,  mi allontano dalla riva sino a raggiungere il "largo" protetto  dal pallone sub, e mi metto a prendere il sole a pancia (in acqua) all 'aria e a lasciarmi cullare delle aule per una ulteriore quindicina di minuti prima di riprendere la strada fu la riva.

Momenti magici, sempre desiderati, per i quali non posso che ringraziare un fisico da leone (sempre marino).

mercoledì 10 giugno 2020

Non fiori ma Autovelox

Purtroppo la cronaca fa registrare un altro investimento sulle strisce pedonali, un adolescente di quattordici anni appena uscito dalla pizza con gli amici.

Secondo quanto riportato dalle cronache, l'investitore è di poco più anziano. Si dice che andasse ad alta velocità e soprattutto che sia risultato positivo all'antidoping, che sarebbe guidava drogato. Ovviamente queste notizie sono con beneficio d'inventario, fino a conferma.

Bene, che si può fare perchè ciò non si ripeta? Sbattere in galera l'investitore per vari anni (=omicido stradale) tiene lontano un individuo pericoloso dalla strada, ma rischia di restituirtelo sbandato e/o criminale. Per carità ci sta tutta, ma l'ideale sarebbe prevenire e non seppellire e punire.

Insomma, in realtà la risposta è semplice, disponibile immediata.

Non fiori ma Autovelox.

Mettiamone a profusione, anche segnalati, e la gente rallenterà. Di più, si abituerà a rispettare i limiti. E se si abitua ad "andare piano" queste tragedie saranno molto meno frequenti. 

Non fiori. Autovelox.

Ripetete con me.

#nonfiorimaautovelox

giovedì 4 giugno 2020

AUTOCALYPSE NOW!

Sono stato facile profeta quando ho descritto la fase 2 (e forse la 3) a Roma come un lungo e ininterrotto periodo di sciopero dell'ATAC.

Infatti un po' il il timore che venga meno il distanziamento sociale su mezzo pubblico,  un po' la paura che la scarsa capienza dei mezzi pubblici renda di fatto inaffidabile il viaggio (detta anche paura di rimanere a terra) il mezzo individuale di trasporto è ritornato in auge. Quindi automobili & scooter hanno ripreso il loro ruolo apicale nella catena alimentare degli spostamenti romani.

Fino ad adesso il collasso è stato evitato dal ricorso allo Smart Working per un notevole numero di aziende e  organismi della pubblica amministrazione. Ma anche lo smart working sta dirigendosi verso un assetto meno emergenziale... cominciano a girare le circolari per organizzare una presenza in ufficio e quindi, a poco a poco, le strade torneranno a riempirsi di impiegati diretti al luogo di lavoro.

Già dai primi giorni della fase 2 la riapertura agli spostamenti in automobile ha mostrato una situazione piuttosto rischiosa per gli utenti della strada non corazzati. 

Attraversare sulle strisce pedonali è diventato nettamente pericoloso, perché gli automobilisti si sono abituati ormai alle strade vuote. 

Molti, nei due mesi  di lockdown,  hanno addirittura perso l'allenamento a guidare la macchina, e i primi giorni di ripresa degli spostamenti abbiamo assistito a comportamenti veramente peculiari.

Ora l'amministrazione comunale ci ha promesso 150 km di piste ciclabili per proteggerci dal traffico. Tanti ciclisti hanno esultato perché non avevano capito cosa l'amministrazione stesse promettendo agli automobilisti. Agli automobilisti ha di fatto promesso l'intera città, tolti forse quei famosi 150 km.

AUTOCALYPSE NOW!

Il COVID,  dopo aver cancellato definitivamente la raccolta differenziata, adesso da riproponendo tante cattive abitudini dei romani in particolare il parcheggio ovunque,

Anche il parcheggio e' un serio problema, il più serio dopo la mancanza di benzina. Sappiamo benissimo che l'automobile serve solo se poi la puoi da parcheggiare da qualche parte.  

Altrettanto bene sappiamo che a Roma i parcheggi sono quelli che sono, specialmente al centro. Tra l'altro se venissero fatti rispettare i divieti di sosta esistenti  ben pochi accederebbero alla ZTL, perché non potrebbero fermarsi. 

Invece  adesso evidentemente l'ordine di scuderia è sorvolare su tutto, e in particolare sul parcheggio selvaggio.

Parcheggio selvaggio che sta accadendo anche in semiperiferia. Tanto è vero che i marciapiedi utili sono pieni di automobili messe praticamente in qualunque posizione. 

Ma quale scenari ci si parano davanti? 

Considerato che questa fase durerà fino a tutto agosto ho paura di un crescendo che riconsegnerà la città al suo passato peggiore. Non solo, ma ripresa l'abitudine alla macchina buttata dove capita sarà molto difficile tornare verso aspetti più civili (e  allo stesso modo più efficienti? e quindi di fatto ritorneremo al Tardo Prerutelliano. Con qualche km in più di piste ciclabili ma con la città saldamente  in mano agli automobilisti.

La mobilità amara di autocalypse now.

domenica 24 maggio 2020

L'importanza della segnaletica orizzontale

E' accaduto esattamente nel posto inquadrato dall'immagine di Google Streetview.

Venivo da Via dell'Amba Aradam, apprestandomi a "girare a sinistra" per prendere Via Merulana, non appena il semaforo fosse diventato verde. 

Eh sì, uso le virgolette, perchè il semaforo e la segnaletica orizzontale (quel poco che ne è rimasto) raccontano tutta un'altra storia. 

Chi deve imboccare Via Merulana "va dritto" e ha diritto a due corsie, mentre chi continua per la Piazza (verso Porta san Givanni, per intenderci) "gira a destra", e ha ad altre due corsie. Comunque sia è un passaggio con notevoli margini di rischio  per il ciclista. 

Se tutte e due le luci sono rosse problemi non ce ne sono, poi si accende la verde per chi "gira a destra" (Via verso San Giovanni). A quel punto partono, e non sempre si rendono conto che sconfnano e capitano incolonnati dietro a qualcuno che -giustamente- aspetta il suo verde per Via Merulana, cominciano a sbraitare e a strombazzare.

Poi si apre anche il semaforo "dritto" e allora tutti a tirare, e per il ciclista che deve prendere Via Merulana la cosa diventa ancora meno piacevole. Infatti deve attraversare un flusso vivo e veloce che lo incalza da due lati, specie perchè molti si tengono a sinistra per poi rientrare a destra con traiettoria larga, e viceversa, con la creatività che caratterizza il traffico romano.

Oggi il traffico non era molto, ma la dinamica è stata  identica. Luce "dx" (verso San Giovanni) aperta, mi allargo per convergere sulla sx, dove le macchine per Via Merulana sono incolonnate in un'unica fila, vicino al marciapiede sx, e quindi rimane la seconda corsia vuota. Sto su quella, pian piano avvicinandomi a sx alle auto in attesa, quando mi strombazzano alle spalle, una macchina "larga" rientra da sx verso San Giovanni  e un coattaccio a finestrino aperto mi urla Ti vuoi levare dal cazzoooooo????!!!!

Peccato che, appunto,  io stessi sulla colonna di Via Merulana, semaforo rosso, mentre lui doveva andare dritto e stava sulla corsia sbagliata. Visto che lui rallenta per farmi capire meglio la sua opinione in ne approfitto per fargli notare, a voce nettamente più alta, che è una testa di cazzo e che era meglio che deve imparare a guidare prima di aprire la bocca.

Al momento mi è sembrato un commento appropriato e costruttivo.

Cosa molto poco piacevole, però mi chiedo: se guardate la foto, la segnaletica orizzontale è altrettanto sbiadita e scolorita. Continuando, Via Merulana, Viale Manzoni, lo stesso stato sconfortante. 

La cura della segnaletica orizzontale è un elemento fondamentale nell'assicurare una circolazione sicura e spedita. Farle degradare in quel modo significa contribuire a creare situazioni di pericolo.

Poi ricordiamoci che le bikelane sono solo vernice non ci mettono niente a svanire, come per esempio quella di Santa Bibiana,  che ormai non si vede più.

martedì 5 maggio 2020

Fase 2: sulle piste ciclabili mettetevi quella cazzo di mascherina!

Ieri, dopo una lunga giornata di oltre 10 ore passate alla tastiera e svariate è svariate delle conferenze,  ho deciso di prendermi il lusso di una passeggiatina con la biciclettina sulle piste della capitale.

Ovviamente mi sono attrezzato in configurazione minima ovvero casco, occhiali trasparenti e mascherina e sono partito pedalando con tranquillità, anche perché con una FN95 la faccia non è che si respiri una meraviglia.

Da quanto io ne sappia il DPCM non prevede l'obbligo della mascherina quando si fa attività motoria, però il cervello ti dovrebbe dire che una pista ciclabile è una cosa molto stretta che concentra i ciclisti (e i runner) e quindi l'incrocio con altri ciclisti avviene molto frequentemente e a distanza molto ravvicinata... e così è stato.

Insomma c'è voluta la combinazione di fase due, bicicletta, e pista ciclabile per portarmi a contatto con persone senza mascherina che, se le avessi incontrate per strada, gli avrei dato una gomitata in faccia.

Non so quanti fossero veri ciclisti e quanti  i componenti di della categoria (in esplosione) degli idioti a pedali, ma credo fossero soprattutto questi ultimi. Infatti i ciclomobilisti era facile identificarli per l'assenza di abbigliamento sportivo e avevano praticamente la mascherina.

L'identikit dell'uomo smascherato, e anche della ragazza smascherata, era invece abbigliamento da jogging, andatura da passeggiata, espressione beffarda sulla faccia... insomma le solite teste di minchia che usano la bicicletta solo per ingombrare le piste e che purtroppo conosciamo bene.

Ovviamente non mi sono stato zitto e oltre a fare il segno della mascherina a tutti i ciclisti sprovvisti che incrociavo a distanza ravvicinata,  in un paio di incroci ho anche detto  alle persone con calma e e tranquillità: "mettetevi la mascherina, non vedete che siamo vicinissimi?"

Il comportamento standard da parte di tutti è stato voltarsi dall'altra parte ed evitare di rispondere anche a domanda/approccio diretto. Segno di persone che ci avevano pensato ma poi deciso che per combattere il COVID hanno già fatto abbastanza, adesso è arrivato il momento di divertirsi.

Mortacci vostra, no sulle piste. (PS.: questo vale pure per i runner)

domenica 3 maggio 2020

Fase 2: nella giungla del rientro vi salveranno le bikelane di emergenza?

Ormai ci siamo. 

Anzi, ci siete perchè io rimango immerso nello smartworking, anche se ho paura che la cosa mi coinvolga, a cominciare dalla riattivazione di ristrutturazone del palazzo accanto, che immagino andranno avanti anche di notte per recuperare il tempo perduto, e quindi sarà praticamente impossibile tenere teleconferenze a finestre aperte.

In questi giorni di isolamento fisico dal mondo (perchè videoconferenze con sette continenti) mi sono affacciato fuori dall'uscio di casa (a parte il bidone della monnezza) solo poche volte, ma mi sono bastate. Chissà che succede il 4!

Torneremo al solito insopportabile e incivile casino romano?


AUTOMOBILISTI SOLITO SCHIFO... ANCHE PEGGIO
Una volta ho provato a fare attività ciclomotoria. Al settimo giro dell'isolato mi sono rotto il cazzo e ho smesso, nel frattempo, pure a città vuota,  in tutte le strade a senso unico mi si sono appiccicate auto col motore rombante che mi consigliavano di levarmi dalle palle...

Poi in una delle missioni logistiche, metre attraversavo sulle striscie, signora in SUV che guardava da un'altra parte... Ho fatto unno strillo che lo hanno sentito fino a San Giovanni, la signora ha guardato dalla mia parte, si è spaventata e ha inchiodato (anche se andava piano). Si è pure scusata, ma il punto è che non aveva visto un pedone sulle strisce sulla strada che doveva percorrere. Non guardava.

Ho letto che sabato è stato investito un altro ciclista a Roma, morto rimbalzando sull'asfalto dopo essere stato colpito, si cerca il pirata. Durante il lockdown comunque non ci siamo fatti mancare incidenti stradali (tra i quali due impatti con tram), investimenti di vecchie scampati al COVID, cappottamenti urbani, morti sulla Pontina... con questi record che succederà domani?

Che succederà domani a pedoni e ciclisti (e anche motocilcisti) con una valanga di automobilisti senza allenamento da due mesi? 


L'INCOGNITA DEI MEZZI PUBBLICI
Mi domando... come si bilancerà la domanda con un'offerta ridotta al 20%? 

E' vero che tante persone sono ancora in lockdown e le scuole rimangono chiuse, ciononostante il concetto di massima capienza a Roma si arrestava solo di fornte all'esaurimento completo di ogni spazio fisico.

Vediamo che succederà quando alle fermate arriveranno bus già "pieni"... chi accetterà di rimanere a terra anche se deve arrivare al lavoro ad un certo orario?

E quando (perchè non è questione di se) salirà qualcuno senza mascherina ci sarà qualcuno che lo caccerà o avremo un'altra volta il festival della prepotenza del menefreghista? E la legge, finisse a botte, si schiererà senza se e senza ma dalla parte del difensore della salute pub o avremo i soliti processi al cittadino onesto dai quali il delinquente esce indennizzato?

NB: questo vuol dire, in parole povere, ci saranno pattuglie di polizia pronte a intervenire rapidamente a chiamata?


LA BICICLETTA E I SUOI LADRI
Tutti speriamo in un uso più ampio della bicicletta, che comunque era nell'aria. Con una incognita, la probabile calata di torme di ladri verosimilmente prossimi all'inedia, pronti a rubarle approfittando anche di tutti quelli che ne stanno cercando una possibilmente usata (e lì pure ci sarebbe da dire qualcosa).

Fermo restando che per me ogni scusa sarebbe buona per liberarsi di un ladro di biciclette, occorrerebbe proteggere la mobilità ciclistica da queste cavallette prima catturandole, poi lasciandole in prigione un bel tempo.

Insomma, dare al reato di furto di biciclette la dignità che merita, ovvero quella di reato contro l'ambiente.


ADIOS ARIA PURA E SILENZIO
Ancora non ce ne rendiamo conto ma sarà dura tornare a respirare l'aria inquinata dai fumi delle auto e dei mezzi pesanti e a sentire i decibel di sottofondo del traffico.

Ora alcuni lavori sono inevitabilmente connessi con la produzone di rumore. La ristrutturazione del palazzo accanto, chi usa il frullino, il mezzo dell'autospurgo che pulisce le fognature, la scavatrice che traccia la trincea per la fibra ottica...

Ma tutto il resto del casino è proprio necessario?

Tutte quelle teste di minchia che girano in auto non si sa bene facendo cosa (magari perchè non sanno usare telefono o internet), dobbiamo tornare ad avercele?

Per non parlare delle moto, che secondo me sono ormai la principale fonte di rumore cittadino? Oltretutto con una nuova ondata di enduri di lusso smarmittati, che ormai affiancano le harley di lusso smarmittate, che quelli di Easy Rider hanno fatto la fine che si meritavano! 


SPERIAMO SOLO NELLE BIKE LANE DI EMERGENZA
Unica cosa positiva la rete di 150 km di nuove bike lane di emergenza che la sindaca si appresta a far disegnare sulle strade della città.

Speriamo solo che siano riempite da torme di ciclisti monopattinari e pogostikkisti.  Non solo, ma  a 3 km al giorno ci vorranno circa 50 giorni (lavorativi?) per farle. Quindi si spera che quando la rete sarà finita il COVID abbia fatto bei passi indietro (solo un brutto ricordo?). 

Infatti già si era scatenata la guerra per le poche e timidissime realizzazioni del pre-COVID, figurati adesso che sembra verrà tolto spazio vero alle automobili... ovvero se accanto ad una colonna di  macchine in colonna (che avvelereneranno  l'aria con i loro scappamenti) ci saranno chilometri e chilometri di corsie disperatamente prive di ciclisti e monopattinari.

Per quello avrei preferito che avessero fatto delle motobike lane. Almeno con l'appoggio degli scooteristi avremmo potuto giustificarle.

Invece così ci avremo gli scooteristi lo stesso ma tutto il resto degli utenti della strada le vorranno cancellate...

A meno di miracoli.