giovedì 23 gennaio 2014

Se con la pioggia mi scopro tirchio

L'uso della bicicletta crea dipendenza.

Soprattutto la dipendenza verso l'andare in giro senza spendere nulla, o quasi nulla.

Ciò si addice molto alle mie radici marzianmarchigiane e alle antiche ascendenze scozzesi.

Poi però arrivano le giornate di pioggia, e allora l'idea è quella: si piega la bici e si prende il tram o la metro... e allora arrivano i guai.

Eh sì, perchè, udite udite, l'ATAC vuole essere pagata con denaro sonante. per cui, alla modifica cifra di 1,5 euro a tratta, si fa presto a pagare 3 euro per andare e tornare dal lavoro. Meglio a piedi! O in bici.

Dopo un po' che vai in bici ti abitui sì a faticare, ma a non sborsare soldi per questo. Esattamente il contrario della palestra!

Insomma, abbiamo capito che l'ATAC ci costa un mucchio di soldi. E per evitare questo molti Romani hanno preso a stamparsi i biglietti in proprio. Dall'orto del Comune di Roma pare infatti che manchino 80 milioni di euro di biglietti all'anno.

Il che significa che ognuno dei circa 2,5 milioni di Romani si stamperebbe la bellezza di 21 biglietti all'anno. Dico ognuno dei Romani, neonati e guidatori di SUVcompresiFanno 84, per una famiglia di quattro persone.

Meditate gente, ma questo potrebbe essere il vero segreto dell'ATAC. Ovvero perchè la politica ha avuto per tanti anni quaesto scandalo sotto gli occhi senza fare nulla. Perchè ci guadagnava!

3 commenti:

Mammifero Bipede ha detto...

C'è un'inchiesta in corso, ma con tempi talmente comodi che faranno in tempo a far sparire tutto. Leggiti gli articoli in merito, va. Ovviamente non sono "i romani" a stamparsi i biglietti, ma le dirigenze ATAC che hanno inventato questo sistema ai tempi di Veltroni e "steccano il malloppo" con le varie classi politiche che si avvicendano.

MB ha detto...

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/11/05/news/atac_bonini_e_autieri-70260424/

Lug il Marziano ha detto...

Lo so' benissimo che non siamo stati noi "Romani".

E per molti versi siamo tornati alla situazione pre-tangentopoli.

Come allora, la crisi della finanza pubblica sta spingendo gli amministratori a non tollerare più queste cose.

Speriamo almeno che la cosa si sia fermata!