lunedì 13 ottobre 2014

Vaffanpompi

Dell'esistenza a Roma, vicino a Piazza Re di Roma di un locale specializzato nel tiramisu' l'ho saputo solo nel 2008, e per puro caso.

Dico... sono nato a Roma, quindi certe cose dovrei conoscerle. Pertanto, se l'ho saputo solo nel 2008, evidentemente negli anni della mia gioventu' (ho capito che il locale e' del '60) tutta questa fama non l'aveva... e forse anche giustamente.

Ci sono stato un'unica volta... ovviamente in bicicletta. E' stato durante il (breve) periodo ciclistico di mia figlia, mi chiese di andare a prendere un tiramisu'  in questo locale, e io prontamente ribattei "si', se prendiamo la bici".  Una proposta che non pote' rifiutare...

Insomma, arrivammo li' in bici e ovviamente le legai sul marciapiedi accanto al negozio. Non ricordo esattamente dove, se ad un palo o solo sul marciapiedi. Ricordo solo che l'intera operazione avvenne sotto lo sguardo palesemente  ostile dei camerieri, tanto che quasi stavo per andarmene. Giusto l'aver trascinato mia figlia li' mi trattenne dal farlo.

Ricordo che presi un tiramisu' al pistacchio. Buono, ma non eccezionale. Pero'  mi diede ancor piu'  fastidio l'aria da "semo 'sto cazzo"  che vi si respirava. Uscendo giurai a me stesso di non tornarci piu'... e cosi' e' stato.

Avevo notato il casino sulla strada, e le volte che successivamente sono passato di nuovo per quella via, la situazione e' andata peggiorando. Alla fine nemmeno ATAC e AMA riuscivano piu' a passare e, finalmente, la cosa e' stata sistemata in maniera definitiva.

Non so' quanto dopo, e' arrivata la notizia che l'esercizio in questione si trasferisce ... chiude, licenzia (mi dispiace). Una buona parte dei suoi affari era quindi legata alla sosta in doppia fila (non solo).

Come dicono tutti:Non e' colpa del negoziante, ma dei clienti. Ma... andata la doppia fila, andati i clienti, andato il negoziante.

A questo punto la morale... 3 riflessioni:

La prima e' che la battaglia per sconfiggere la sosta irregolare non sara'affatto  facile. Troppe abitudini dei Romani sono ormai improntate a questo paradigma. Troppe persone usano l'auto solo se certi di poterla lasciare proprio accanto a dove debbono andare. Incuranti di qualsiasi altro jnteresse che non sia il proprio. Con tutta genta che la pensa in questo modo, dove finiremo? Inoltre, come gia' detto, per molti e' una battaglia per la sopravvivenza. Questo non fa pieta' perche' grosso, ricco e arrogante, ma ce ne sono tantissimi che stanno a galla per scommessa e che finiranno inevitabilmente per essere sommersi...

La seconda e' che la nuova location e' ancora peggiore della prima. Zona Ponte Milvio, strada ancora piu' stretta, non so se ci passano bus. Nel pieno della movida, magari nessuno ci fa caso. Comunque un posto che detesto ancora di piu', se possibile.

La terza, e piu' difficile, riguarda la qualita' dei nostri concittadini in fatto di passatempi serali. Se tutta questa gente si sbatte per un dolcetto non eccezionale, addirittura ne crea un mito, allora significa proprio che il cervello ce l'hanno solo per separare le orecchie, e che comunque nella vita non hanno proprio un cazzo da fare.

Cordialmente vostro

1 commento:

Martina ha detto...

I negozianti dovrebbero essere più lungimiranti e favorire le aree pedonali (vedi il triste esempio di viale Libia, quartiere africano, ora purtroppo aperta nuovamente al traffico), inutile che poi inveiscano contro i centri commerciali che trovano nell'abitudine alla macchina la loro ragione d'esistere (e infatti hanno parcheggi enormi)