domenica 7 luglio 2019

L'Isola-laboratorio senza le due ruote


Sono ormai 15 anni (giusti giusti) che mi reco a Malta per lavoro.

 In questi anni sull'isola sono cambiate molte cose, a cominciare dalla popolazione che e' passata dai 350 mila ai 500 mila abitanti, e l'economia, prima in crisi, adesso in fiorente espansione per il turismo.

E' pero' interessante vederla dal punto di vista della mobilità. L'isola e', secondo i nostri standard, piccola. Piu' o meno entra all'interno del Grande Raccordo Anulare (tralasciamo Gozo e Comino). Metà e' fittamente costruita, l'altra meta' per fortuna si e' salvata.

Il trasporto pubblico e' costituito da una rete di autobus in quanto le pendenze rendono impossibile lo sviluppo di una rete di tram.  Il mezzo di trasporto tipico maltese e' l'automobile, il che crea micidiali ingorghi nelle ore di punta.

Il guidatore maltese e' comunque, secondo i nostri standard un guidatore poco esperto e molto frustrato. Il mio amico George spesso ripete una spiritosaggine sul loro modo di guidare: Con una mano si core gli occhi e con l'altra ruota a destra e a sinistra un immaginario volante... Frustrato e' frustrato dalle strade brevi, strette e tortuose, che spesso percorre a gran velocità e forte rombo di motore.

Questa pessima prestazione (ampiamente riconosciuta dagli stessi Maltesi) unita alla mancanza di spazio, rende l'uso della bici alquanto pericoloso. L'incontro con ciclisti e' in effetti episodico.

Infine c'e' il problema del parcheggio, che occupa una bella percentuale di territorio nazionale e sta diventando una preoccupazione non da poco, visto che nessuno ha mai pensato ai garage sotterranei.

Insomma ogni volta che vado li consiglio di buttare a mare le auto e passare alla bici, magari elettrica, ma senza successo.

In quest'ultima visita mi e' balenato un pensiero... si vedono pochissime moto e motorini. A Roma, nelle stesse condizioni di traffico, la parte mobile della popolazione si e' spostata sugli scooter, le due ruote a motore. E adesso una parte non secondaria di ciclisti ha optato per la bici elettriche.

Ma li' nulla di tutto questo. Niente moto, niente scooter. Evidentemente l'anelito all'automobile e' fortissimo anche dove non ci sono strade.

Pero' a questo stanno rimediando. Le strade a piu' corsie sono state trasformate in superstrade e ho visto cantieri con pile che presagiscono sopraelevate e incroci a piu' livelli.

Insomma.. stanno commettendo pari pari i nostri errori. Pensando di risolvere il problema del traffico aumentando le strade... che amara delusione li aspetta!




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