sabato 17 settembre 2011

Traversata di Martignano… a nuoto (ma con le pinne)

Stamattina, per la prima volta, ho sentito nell’aria la fine dell’estate. Per la prima volta l’aria sapeva di settembre. Anche il meteo ormai ci sta avvertendo: domenica finisce l’estate.

Pertanto, per celebrare degnamente questa fine dell’estate, e visto che l’acqua non sarebbe stata più così calda per quest’anno, ho deciso di fare un bel bagno lungo a Martignano, portandomi l’attrezzatura da crociera a nuoto.

Eh sì, perché quest’estate avevo acquistato, oltre ad una bella borsa della Mares, anche un pallone della stessa marca, che ha un alloggiamento per gli effetti personali, così che uno può allontanarsi da riva portandosi appresso chiavi, portafogli, telefonino, etc.

Arrivato a Martignano, ho sentito che l’acqua era ancora caldissima. Così mi sono attrezzato e dopo un venti minuti di sguazzamento, ho preso per il “largo”, con l’intenzione di tentare la traversata lungo l’asse maggiore.

L’unica incertezza che avevo era proprio relativa alla temperatura. In effetti non ho “il polso” delle velocità a nuoto. Sapevo che grosso modo l’asse maggiore di Martignano è intorno ai 2 km (in realtà 1900 metri) e che con la gonfiabile l’ultima volta ci ho messo circa 20 minuti.

Quanto mi avrebbe preso a nuoto?

Magari anche un’ora, ma quest’estate sia a Nettuno che al Circeo, ho fatto due crociere a nuoto da due ore, senza contare le ore in canoa.

Quindi fattibile.

L’unica incertezza rimaneva la temperatura dell’acqua. Avevo solo paura di essere preso da freddo al ritorno… cosa che si è rivelata infondata.

Per questo all’andata ho nuotato con prudenza, fermandomi spesso a controllare la distanza percorsa, e soprattutto quella che mancava.

L’arrivo sull'altra sponda è stato tranquillo, ho nuotato per una quarantina di minuti, mi sono fermato una ventina di minuti a riscaldarmi al sole, e poi sono tornato, non prima di aver rassicurato il campo base.

Il ritorno è stato molto più veloce. Ho messo a punto respirazione e bracciate, e mi sono aiutato parecchio con le pinne, che in genere uso solo quando scendo in apnea.

In effetti mi porto le pinne perché mi fanno sentire tanto pesce, perché servono sott’acqua, e alla fine perché avendo gambe da ciclista, è un peccato sprecare i quadricipiti, ma non ho mai imparato ad usarle veramente nel nuoto di superficie.

Alla fine ci ho messo poco più di trenta minuti.

Sono riemerso stanco –specie le spalle-, ma molto soddisfatto. Non ho avuto freddo.

Ciao estate, che bella che sei stata.
Posted by Picasa

1 commento:

Alessandro ha detto...

bello!

io invece mi sono fatto prendere dalla pigrizia---

Comunque l'acqua sarà piu calda in ottobre e novembre che adesso, in quanto restituira' il calore accumulato

ciao