venerdì 26 ottobre 2012

Buca la metro, pure la bici, per fortuna il bus no...

Primo giorno d'inverno, l'avevo quasi sfangata.

Ero andato all'EUR con la Hoptown, e nel pomeriggio avevo atteso con ansia l'addensarsi delle nubi... ansia relativa, perchè il tempo era comunque annunciato sul brutto.

Intorno alle 5 è passata una botta di temporale, ma tanto, appunto con la pieghevole, ero in grado di prendere la metro al ritorno. Senonchè, finito ancora a tarda ora, la ferale notizia... Metro B bucata (In realtà ho letto che è caduto un ramo sulla linea di alimentazione e non è vero che ha bucato....)

Allora, visto che non piove, comincio a muovermi verso casa con la Hoptown, contando anche sulla protezione dell'antipioggia completo. Un viaggio che è un successo, bellissima pedalata "sulle ali della tempesta" fino a Termini, dove l'acqua comincia a cadere con un pochino più di insistenza. Io cmq sto al coperto del poncho e dei pantaloni impermeabili. La mattina mi ero anche messo, in previsione dell'acqua, calzettoni un tantino più pesanti, proprio per affrontare il pediluvio annunciato.

L'acqua aumenta, ma io vado tranquillo... fino all'imbocco di Via Tevere, dove sento l'inconfondibile rumore del pneumatico che si sgonfia. Ovviamente sta cominciando a piovere sul serio.

Non perdo tempo in bestemmie, cerco di individuare il buco... una vite autofilettante da due centimetri piantata come un coltello nel mio pneumatico. La svito e medito.

Sulla Hoptown non porto la camera d'aria di ricambio, proprio perchè ci dovrei aggiungere chiave inglese (non ha sgancio rapido delle ruote) e pompa. Porto invece una bomboletta... che prelevo subito dalla borsetta sottosella.

L'avvito alla valvola Schrader e sparo. La gomma magicamente si gonfia, ma poi da sotto la valvola comincia a profluire la schiuma. Evidentemente, nei due o tre giri di ruota che ho fatto prima di fermarmi ho danneggiato il gambo della valvola.

Mestamente butto la bomboletta e mi avvio verso la fermata del 92. Sotto la pioggia piego la bici (è il momento nel quale si desiderebbe avere una Brompton) e prendo l'autobus che passa in tre minuti.

Sull'autobus scopro che è difficilissimo tenere la bici piegata in piedi e contemporaneamente obliterare il biglietto, non ci avevo mai pensato.

Sceso dal Bus, rientro a casa. Un po' scocciato dalla brusca fine di un bellissimo rientro in bicicletta, ma soddisfatto di aver anche passato l'esame bus, che per fortuna, almeno lui, non si è rotto.

Infatti, tanto per completare il quadro, la sera mi chiama mio figlio: ho tamponato con la macchina! Povera Astra, praticamente nuova e già urtata!!!


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