Visto il montare delle "polemiche", e l'interesse che Roma Ciclista in passato ha riservato alla Via Prenestina, se non altro per tutte le volte che ci abbiamo rischiato la pelle, ho investito un paio d'ore di domenica per fare un check della pista nel suo complesso, anche se ovviamente avevo già collaudato le parti esistenti.
Il risultato del collaudo, con l'avvertenza che è stato fatto di domenica, e quindi senza carico di traffico, è buono, nel senso che la ciclabile secondo me è meglio di quella della tuscolana, con i suoi zigozaghi micidiali, e si sviluppa in genrale in maniera più lineare, permettendo anche velocità decebti, intorno ai 30 all'ora.
Ha però 4 punti di caduta, due dei quali a mio parere molto gravi.
Togliatti e Porta Maggiore sono da delirio
I due terminali della pista sono da delirio. Non si capisce che trada debba fare chi, per esempio, voglia continuare sulla Prenestina verso il deposito dell'ATAC o, chi a Porta Maggiore non intenda andare a San Lorenzo.
Insomma ci sarebbe da fare qualche riflessione un po' piu' circostanziata e creare qualche struttura che permetta alla ciclabile di fendere il traffico automobilistico, altrimenti a che serve? Insomma lì i progettisti sono stati troppo timidi.
Tra l'altro mi sono accorto che a Togliatti è sparito il collegamento tra la prenestina e la pista della Togliatti, almeno quello direzione Cinecittà... beh, era un gran bel completamento. L'altro collegamento invece ti fa fare il GdP, Giro di Peppe, intorno all'incrocio Togliatti - Prenestina e ci metti almeno 10 minuti... insomma, non potevamo fare una ciclabile che seguiva le rotaie del tram e seguiva i suoi verdi? Elementare Watso.
Ma l'oscar del peggio è... le due deviazioni a destra di Piazza Caballini e Largo Preneste
Infatti in quei due punti vi sono due importanti diramazioni che sfioccano verso destra dalla Prenestina, una verso Via del Pigneto e una verso Via di Portonaccio.
Per tutta la mia vita ciclistica ho affrontato con attenzione, buon senso e apprensione il rischio di auto che escono dalla Prenestina e provano a passarti sopra. Pensavo che la cilabile in quei punti servisse a dire agli automobilisti: attento, se esci a destra passi attraverso la ciclabile e devi dare la precedenza.
Invece è successo l'esatto contrario. in entrambi i pubti il ciclista è costretto a deviare a destra e poi ad attraversare il flusso a novanta gradi con un attraversamento che più pericoloso di così non c'e'. E in ogni caso ci metti almeno due minuti, spezzi il ritmo, per fare venti metri, mentre dovrebbero essere le auto a stare attente a girare.
Ora io non so quali leggi o consuetudini muovano la mano del progettista, ma così proprio non va.
E quando c'e' il traffico?
Le testimonianze che ho raccolto sulla pista nei giorni feriali sono abbastanza preoccupanti. Le moto si infilano nei corridoi e le auto invadono spesso lo spazio riservato ai ciclisti, e molti invocano la protezione del cordolo.
Francamente non sono molto d'accordo a mettere cordoli in spazi già angusti, però qualche catarifrangente a protezione lungo tutto il percorso ce lo metterei.
Comunque, a parte i due pasticci citati, per il resto mi sembra un netto miglioramento rispetto al ciclista buttato nel traffico.