martedì 29 gennaio 2008

Mobilità di quartiere in bicicletta

La bicicletta rimane uno dei mezzi più efficienti, forse il più efficiente, per la mobilità di quartiere.

Sabato scorso ho portato una sedia pieghevole a riparare a San Lorenzo, in un negozio sotto la sopraelevata. Per fortuna ho potuto sistemare la sedia sulla bici, e così ho potuto unire il dilettevole di una passeggiata con il sole all'utile della commissione. Risultato: tempi competitivi con l'auto e niente inquinamento supplementare. Anche per la tasca, non c'e' che dire. Distanza circa 8 km tra andata e ritorno (8 km di pianura).

In effetti a Roma sarebbe un grande risultato se, ad esempio, si andasse a fare la spesa in bici e non in auto, e si usasse la bici per gli altri spostamenti all'interno del quartiere.

Il beneficio sul traffico sarebbe praticamente immediato. Il sabato non ci sarebbero più ingorghi all'ora di pranzo, e si risparmierebbe qualche bella tonnellata di benzina, CO2, molto rumore e risuonare di clakson. Senza contare il beneficio per la salute.

Morale: se tutti ci applicassimo potremmo sgravare la città da molto traffico e comunque migliorare la nostra qualità di vita.

domenica 27 gennaio 2008

Ma quale giornata senza auto...

Reduce da circa tre ore di giro attraverso Roma, per un magro totale di una trentina di km, confermo quanto già previsto nel post del 10 gennaio. La giornata senza auto era piena di automobili. Code ai semafori e piccoli ingorghi.

Probabilmente non si può fare altrimenti, ma la diffusione delle auto euro 4, ha popolato la mattina della prima domenica senza auto più o meno dello stesso numero di veicoli di una domenica normale.

Quindi, se qualcuno voleva approfittare di questa giornata per condurre i figli in sicurezza per le strade vuote di Roma, ha fatto male i propri calcoli. Anzi, già che c'ero, ho dovuto anche evitare una signora in vena di parcheggiare senza fare caso a chi ha appena superato (sulla strada, in Prati, eravamo solo io e lei... Mi ha superato lentamente, poi ha messo la freccia a destra ed è entrata nel parcheggio. Ma come cavolo guidano?)

venerdì 25 gennaio 2008

Ambiente, Unione Europea e mettiamoci anche il cambio di governo

Mentre sono ancora sofferente per qualche postumo di influenza, la scena cittadina è stata rubata prima dalla ribalta europea, poi da quella nazionale.

Il commissario europeo Jacques Barrot ha infatti varato il piano energetico sulla riduzione delle emissioni di CO2. Non molto dopo la decisione di Barrot cadeva il governo Prodi (per adesso i due fatti non sembrano correlati)... Ma cosa c'entra tutto ciò con la bici?

In linea di massima una decisione dell'Unione Europea di dare un giro di vite alle emissioni di CO2 dovrebbe comportare un rinnovato interesse per la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto. Specialmente in un paese come l'Italia, che deve recuperare un bel po' di svantaggio rispetto a Kyoto e alle emissioni del 2005.

D'altro canto la caduta del governo Prodi rimette in discussione le politiche ambientali. Infatti che il centro-destra conquisti il Paese dopo le prossime elezioni è una cosa sulla quale pochi hanno dubbi. L'onda lunga della vittoria potrebbe arrivare addirittura a Roma, specialmente se l'attuale sindaco si trovasse a dover prendere definitivamente il posto alla guida del Partito Democratico.

Se poi ipotizziamo un cambio di guardia al Comune, non ci sarebbe da stare particolarmente allegri: purtroppo il centro-destra non ha mai mostrato particolare attenzione alle problematiche ambientali, ed è sempre sembrato più orientato ai SUV che alle biciclette.

Certo, si potrebbe sempre cambiare. Anzi,l'ideale sarebbe fare della diffusione della bicicletta un argomento bipartisan... ma la mia opinione è che per quanto riguarda le biciclette a Roma le buone notizie provenienti dall'Europa verranno ampiamente compensate dal cambi di guardia nazionale.

domenica 20 gennaio 2008

A letto con... l'influenza

Ahimè! La più bella giornata di Gennaio ho totalizzato 38,5 di febbre. Stamattina (quando la cosa non era ancora ufficiale) sono riuscito solo a fare un giretto a Villa Ada, sempre bellissima e sempre adatta all'allenamento con la mtb.

Sul giornale (Corriere della Sera) era riportato lo slittamento dell'istituzione dei posti di noleggio rapido delle biciclette. Dall'ormai trascorso 15 gennaio si è passati ad un più realistico inizio di marzo.

La fine di giugno sarebbe già un successo. SEmbra che il problema principale sia trovare il posto per gli stalli delle bicilette. In quanto a spazi Roma non è certo Parigi, e anche lì il risultato dell'operazione bici a noleggio è comunque costata un bel po' di posti auto.

Lo stesso giornale riportava una condizione abbastanza frequente della pista Villa Ada - Villa Borghese: all'altezza di Piazza Ungheria, di fronte ad un grosso negozio di elettronica, la pista è spesso occupata dalle moto in sosta. Sgombrate le moto, la foto del giornaleriportava una bell'automobile di traverso sulla pista... Solita inciviltà.

Il problema di queste piccole / grandi inciviltà è la mancanza di un controllo sistematico da parte dei Vigili Urbani. I quali, per esempio, dovrebbero intervenire anche il sabato pomeriggio a togliere il vizio di parcheggiare sulla pista ciclabile.

giovedì 17 gennaio 2008

Un'immagine impressionante


E' stata pubblicata sul sito del Corriere della Sera questa immagine che si riferisce ad una pubblicità per l'uso del casco in bicicletta.
Voglio riproporla, in quanto il problema è serio.
In effetti i ciclisti lo usano, ma la maggior parte delle donne che vedo hanno solo un foulard a protezione della testa.
Un po' poco.

Un altro motivo per ammirare (ed invidiare) Parigi

In questi ultimi anni a Parigi hanno introdotto la bicicletta. Piste ciclabili sono comparse su tutti i boulevard, e anche su strade minori. Onnipresenti sono i parking per le biciclette a noleggio, e dalle statistiche pubblicate risulta che in media ogni bicicletta parigina sia stata presa per ben sei volte al giorno.

Certo, resta l’incomodo del tempaccio invernale (che non è da poco), ma in compenso non ci sono i sette colli.

In effetti in una giornata d’inverno, fredda e piovosa, non ho visto molti più ciclisti rispetto a Roma. Non fatico a credere che in primavera ed in estate le cose siano differenti, specialmente nei giorni festivi.

Mi piacerebbe proprio passare una giornata a vagare per Parigi in bicicletta, magari una bella domenica di maggio.

sabato 12 gennaio 2008

Brussels, vantaggi e no.

Vado spesso a Brussels per lavoro. Il Belgio non è l’Olanda (anche se i Fiamminghi lo vorrebbero) ma comunque negli ultimi anni ho assistito ad un incremento notev ole del numero di ciclisti e delle infrastrutture dedicate alle bici.

Tra le cose che da ciclista romano mi fanno più invidia sono:

a) in generale i sensi vietati non valgono per le biciclette. Questo è un riconoscimento del fatto che la bicicletta non può essere assoggettata ai vincoli alla circolazione imposti a causa delle automobili;

b) il limite di 30 all’ora nelle zone residenziali è passabilmente rispettato. Comunque è preso molto sul periodagli automobilisti;

c) ai semafori viene riservata un’area specifica per le biciclette di fronte alle auto;

d) la metropolitana è accessibile sempre alle biciclette, a parte le ore di punta (07-09) e (16-18).

Ovviamente Brussels ha tanti problemi che Roma non ha… per esempio la pioggia ed il freddo, ma comunque un po' di civiltà in più non guasterebbe.

giovedì 10 gennaio 2008

Giornate Senza Auto e…Giornate Senza Auto sul Serio

Il Comune ha di nuovo programmato alcune giornate senza auto. Purtroppo, come ormai di consueto, le giornate senza auto sono ben lungi dall’essere senza auto. Se leggiamo dal sito del Comune troviamo la nota dolente delle deroghe:

Principali deroghe: auto a benzina 'euro 4'; auto diesel 'euro 4' con Fap di serie; veicoli alimentati a gpl e metano, a trazione elettrica, ibrida; taxi e ncc con concessione comunale; veicoli muniti di contrassegno per invalidi e portatori di handicap.

Il problema è che negli ultimi anni le auto 'euro 4' sono diventate una frazione notevole del parco circolante (a botte di incentivi statali).

Facendo riferimento al proverbiale gusto italiano per l’ostentazione del privilegio, sembra che tutti i proprietari di auto euro 4 si sentono obbligati ad un giretto in macchina nelle giornate senza auto. Il risultato sono una serie di ingorghi di auto euro 4 che comunque inquinano.

Inoltre è svanito il sogno di percorrere per un giorno una città libera dalle auto.

Pur comprendendo la difficoltà di bloccare veramente la circolazione, credo che dovremmo rivedere il concetto di domeniche senza auto applicando queste norme: divieto di circolazione anche alle auto euro 4 e limite tassativo di 30 km/ora per tutti coloro che circolano.
Proviamo a farlo… 2 domeniche l’anno.

Due giornate senza auto sul serio (dalle 10 alle 18). D’altra parte se si fa la notte bianche, si potrebbe anche fare la domenica veramente senza auto

lunedì 7 gennaio 2008

Viale del Castro Pretorio… un’altra occasione perduta

Dall’Autobus stavo guardando una bici che passava per Viale del Castro Pretorio, in mezzo al traffico.

E pensare che qualche anno fa il marciapiedi di Viale del Castro Pretorio e di Viale Pretoriano sono stati completamente rifatti. Sarebbe bastato poco per integraci una pista ciclabile, per esempio dal lato della Biblioteca Nazionale, pochissimo frequentato da pedoni.

Adesso avremmo avuto un altro chilometro e passa di pista ciclabile strategica nei dintorni dell’Università.

Poi, circa un anno dopo è stato risistemato Viale dell’Università. Marciapiedi a aiuole centrali. Anche lì sarebbe bastato poco, a costi marginali, per integrare una pista ciclabile. Una pista che avrebbe innervato un quartiere e costituito lo scheletro per ulteriori espansioni.

In questo momento a Roma si stanno spendendo un sacco di soldi per la risistemazione di marciapiedi. Si perdono un sacco di occasioni per “pistaciclabilizzare” la città.

domenica 6 gennaio 2008

Nuova Pioggia, Nuove Buche e Vecchi Sampietrini.

La pioggia degli ultimi giorni di festa ci ha concesso alcuni giorni di riflessione. Certo, visto che ho lavorato tra Natale e Capodanno, sarebbe stato meglio che fosse piovuto allora, ma comunque… sono abbastanza grande da apprezzare la pioggia, anche perchè la siccità è sicuramente peggio.

Per il ciclista, comunque, la pioggia è un bell’ostacolo. Lo sappiamo tutti, ma in questo momento mi interessa solo riflettere sulle nuove buche che vengono ad aprirsi dopo tanto piovere. Infatti l’acqua si infiltra sotto l’asfalto, rendendo meno resistente l’appoggio della strada. Il passaggio dei mezzi pesanti, autobus, TIR e mezzi da cantiere, rompe ulteriormente l’asfalto non più supportato in maniera adeguata ed uniforme. Dalle nuove rotture penetra altra acqua, e così via.

Credo che a Roma tutti gli utenti della strada si lamentino per le buche, ma forse noi ciclisti abbiamo qualche motivo in più per farlo.

Pur nella sua lentezza la bicicletta, non essendo ammortizzata, è molto sensibile alle buche. Tanto è vero che, come la velocità sale, specialmente nelle discese, cominciano guai seri.

A luglio, su di una discesa in Via del Quirinale,per poco non ho perso il controllo della mia bici ad una velocità prossima ai quaranta all’ora. Dopo una settimana ho acquistato una bicicletta con la sospensione anteriore e, debbo dire, la cosa è nettamente migliorata.

Per chi non ha la bici ammortizzata (che comunque costa almeno un terzo in più di una bicicletta normale) evitare le buche è un fatto di sopravvivenza pura. Spesso per evitarle occorre alterare la traiettoria naturale, esponendosi a nuovi ed ulteriori rischi.

Particolarmente micidiali sono poi le tracce che vengono lasciate dopo l’interramento di tubi o altro. Per evitare fastidi alle auto le tracce vengono in genere scavate proprio in “zona bicicletta”, ovvero sulla destra della carreggiata. In questo modo ti trovi a percorrere centinaia di metri di buche fatte apposta per te… oppure ti devi mettere al centro della carreggiata e sopportare le comprensibili rimostranze degli automobilisti costretti a stare al tuo passo.

Tra le disgrazie del ciclista vorrei finire di menzionare i sampietrini. La bellissima pavimentazione romana, che tanti problemi ha sempre dato nelle gare ciclistiche, è diventata una vera maledizione. E’ un triste fatto che Via Nazionale e dintorni siano non percorribili dalle biciclette, almeno che uno non rientri nella filosofia del fuoristrada… ma comunque non alle velocità che sarebbe possibile tenere in città (discesa verso Piazza Venezia oltre i 30 all’ora…).

Il problema è che i sampietrini di per sé non sono una pavimentazione "amichevole", ma la manutenzione carente fa della strada con i sampietrini l’equivalente di un percorso ad ostacoli . In particolare con il passaggio dei mezzi pesanti i sampietrini si disallineano e si scompongono.

Per fortuna sono stati totalmente eliminati dalla direttrice Via Po, Via Tagliamento, Via Sebino e Via Nemorense, tanto che Via Po è ridiventata percorribile. Per Via Nazionale la situazione non è del tutto limpida.

So che il Comune vorrebbe toglierli, ma sembra che una parte dell’opposizione locale (leggi Municipio) si opponga con motivi di carattere paesaggistico. Motivi in parte comprensibili, che però richiederebbero una certa attenzione alle motivazioni dei ciclisti. Quindi perché non una pista ciclabile a Via Nazionale (dalla Stazione Termini fino a Piazza Venezia…) che meraviglia.

A quando?

venerdì 4 gennaio 2008

Uffici ASL con cortile ma senza rastrelliere per le biciclette

Per una pratica di ASL sono andato alla sede di Roma "A" di Via Tripoli 39. Una bella sede con un grande cortile usato dagli impiegati come parcheggio.

Peccato che manchi una rastrelliera per le bici, e coì ho assicurato la mia ai mancorrenti dell'entrata al cortile. Se fossero state due biciclette non ci sarebbe stato posto per legare entrambe.

Va notato che mentre facevo la fila, un buon terzo delle altre persone si allontanava ciclicamente per assicurarsi che i Vigli non stessero facendo la multa alla propria macchina parcheggiata in seconda fila.

Come volevasi dimostrare. Automobilisti incivili, Vigili sottoperformanti. La prossima volta dirò: se ti allontani per controllare l'auto in seconda fila allora perdi il posto...

Da ciclista antipatico e complessato.

giovedì 3 gennaio 2008

La bici è un mezzo svantaggiato

La difficoltà di circolare con la bicicletta a Roma è molto superiore alle difficoltà che pongono il traffico caotico e i sette colli.

In effetti a Roma non si è ancora partiti a rimuovere le condizioni che svantaggiano l'uso della bicicletta. Quali sono queste condizioni?

1) La sosta in seconda fila

Forse una delle abitudini automobilistiche più pericolose, in quanto costringono il ciclista a reimmettersi nel flusso del traffico per superare il mezzo in sosta.

Doppiamente dannosa, perchè la possibilità di usare in modo scorretto l'automobile ne moltiplica l'utilità per il singolo a scapito della comunità, che vede rallentare anche il mezzo pubblico (con conseguente aggravio di costi).


2) La separazione dal resto del traffico.

Per la bicicletta la separazione dal resto del traffico significa sicurezza e minore inquinamento. Malgrado a Roma vi sia abbondanza di spazio solo recentemente è stata avviata una politica delle piste ciclabili.Piste che sono comunque rivolte agli usi ludici, più che all'uso lavorativo di tutti i giorni. La prova? che sfiorano appena le scuole, dove vi è il maggior numero di potenziali utenti della bicicletta.

3) I Percorsi irrazionali

Malgrado sia il mezzo più lento, la bicicletta è ancora costretta a seguire una circolazione strutturata per i veicoli a motore. Innanzitutto vi sono i sensi unici. Fatti per consentire la rapida circolazione dei veicoli a motore, sono devastanti per le biciclette, allungando i percorsi in maniera intollerabile. Anche le piste ciclabili, a pèarità di partenza e di arrivo, seguono percorsi più lunghi e con maggior dislivello delle biciclette. Esempi: la pista dell'EUR, che ha quasi il doppio del dislivello e della lunghezza rispetto alla Cristoforo Colombo.

4) La sosta sicura

La bici è un mezzo soggetto ai furti. Tutti i parcheggi per mezzi a due ruote non permettono di lasciare in sicurezza le bici. Scuole e uffici, quando hanno cortili, non hanno rastrelliere per biciclette.

Qualcosa si sta facendo per le metro e le stazioni, ma si tratta di poche unità, in realtà uno scherzo.

mercoledì 2 gennaio 2008

2 gennaio - gita nella pineta di Ostia e ad Ostia

Caricata la bici sulla macchina ho raggiunto la pineta di Ostia e mi sono inoltrato sotto gli alberi. La pineta è bella, in leggerissimo declivo verso il mare. Il fondo è morbido e, se si esce dalle strade, è comunque percorribile anche con una semplice bici da turismo...

Purtroppo, come altre volte, dalla pineta ho portato un ricordino: una spina nel pneumatico anteriore, che si è palesta solo al ritorno a casa (scaricando la bici dal tetto dell'auto).

Seguendo i sentieri sono uscito dalla pineta sul litorale, che ho percorso fino al nuovo porto. Dal porto c'e' una pista per circa 1,5 km, molto carina, ma per il resto nulla. E' molto strano perchè se c'e' un posto adatto alle biciclette è proprio Ostia.

Non conosco i programmi del Comune, ma una pista per tutto il lungomare di Ostia, e magari fino ai cancelli, sarebbe proprio il cacio sui maccheroni.

Ancora più bello sarebbe poter raggiungere la pineta da Roma. Si era parlato di proseguire la pista di Roma Sud verso Ostia.

Sarebbe proprio una gita carina (per un cittadino), circa 40 km (dal Tevere) e una giornata svoltata senza bruciare una goccia di benzina...

martedì 1 gennaio 2008

Fine di anno ciclistico

Ieri - 31 dicembre 2007 - sono andato in ufficio con la bicicletta. Più o meno da Piazza Vescovio all'EUR, per circa 15 chilometri all'andata e altrettanti al ritorno.

Bella giornata, bella passeggiata. Passo sotto il Colosseo, che non è poco. Dillo a quelli di Brussels, ne sarebbero enturiasti, per noi è normale.

L'assenza di macchine rened il tutto magnifico, si sentono i profumi delle piante lungo il percorso.

Per forntuna sono ripresi i lavori sulla pista ciclabile per l'EUR. Lentamente si sta esendendo iltratto che dalla Regione Lazio arriva fino alle mura Aureliane.

Ho scritto al comune, e mi hanno detto che il completamento della pista è legato all'installazione di un semaforo per il passaggio di Via Cilicia. Spero che non prenda molto tempo.

Mi hanno anche detto che la pista verrà unita alla stazione Marconi della Metro, penso partendo dall'incrocio tra Colombo e Laurentina.

Visto che l'appetito vien mangiando, perchè non proseguire su Viale Marconi fino a ricongiungersi alla Pista della Magliana?