lunedì 31 dicembre 2018

Virgi'... "si l'ammazzi pareggi"

"si l'ammazzi pareggi" E' una battuta da una vecchia barzelletta romana, che racconta di un pugile che durante un incontro ne prende tante, ma tante. 

Malgrado le botte, ritornato al proprio angolo chiede all'allenatore: "come sto andando?" e quello gli risponde, romanaccio di palestra di borgata  "Aho', si l'ammazzi pareggi". 


Come a dire: ti ha massacrato e adesso, anche se lo uccidi, al massimo vai pari a patta.


Ora la ns sindaca ha appena doppiato la meta' del suo mandato senza risultati apprezzabili, e con tutti gli indici cittadini al nero.


A parte la perdita di posizione nelle varie classifiche sulla vivibilita', che comunque lasciano il tempo che trovano, la citta' sta ormai da tempo su una china discendente che sembra irreversibile. 


Nessuno si aspettava che la Sindaca risanasse la citta' con pochi colpi di bacchetta magica, ma i segni del declino sono chiari, e le forze produttive stanno scappando a gambe levate da una citta' dove e' sempre piu' difficile lavorare.


Alcuni elementi, non tutti, ma per me i piu' significativi:


Quanti lavorano veramente al comune?
I dati pubblicati dal Comune per il 2017, riportati in un articolo dal Messaggero, dicono che in media ogni dipendente comunale ha fatto 27 giorni d'assenza giustificata, in crescendo rispetto al 2016 (24). Sono percentuali mostruose, se sommate queste assenze alle ferie abbiamo tre mesi di non lavoro a dipendente, come media

Lo credo che le cose non si fanno, e per avere una carta d'identita' ci vogliono mesi. Vediamo i dati del 2018.

ATAC... e' bene non averne bisogno
Il 2018 ha visto un ulteriore crollo dei km percorsi dai bus rispetto al contratto di programma, e soprattutto dalla metro, dove non e' questione di traffico, ma solo di qualita' della gestione. La puntualita' lasciamo perdere.

Essendo ATAC di proprieta' del Comune, per il cittadino romano quelli sono soldi e prestazioni persi e basta. Infatti qualunque penale inflitta all'ATAC e' una penale inflitta a se' stessi, inutile e controproduttiva.

Pero' anche l'ATAC e' un feudo elettorale e quindi intoccabile. 

Chi puo' prende il mezzo privato, auto, scooter o bici. E infatti..

Lunga vita all'auto, Bye bye Metro
Mentre Milano si becca 900 milioni dalla finanziaria per la loro 5nta linea di metro, a Roma a malapena "completeremo" la C, e non si parla ne' di chiusura dell'anello ferroviario, ne' di continuare con la linea D ne' di prolungare le linee esistenti. 

Una catastrofe irreparabile, come ha insegnato la storia degli ultimi 40 anni. Per quanto costosissime e difficili da realizzare, le linee di metropolitana sono l'unico vero rimedio per ridare produttivita' ad una citta' dalla quale tutte le forze produttive stanno fuggendo.

Pero' ATAC e' contenta, perche' con la metro non puoi impapocchiare, si accorogono tutti quando sei incapace a gestire. Meglio giocare con tram e bus, anche se a Roma servono a poco.

Incidentalita' altissima
Girare per Roma non e' solo sempre piu' difficile, ma anche sempre piu' pericoloso. Anche il semplice andare a piedi, visti gli investimenti pedonali. 

Ora noi Romani facciamo la nostra parte, ma la Polizia di Roma Capitale fa del suo meglio per evitare di interferire con i comportamenti pericolosi degli utenti della strada e di fronte ad un peggioramento costante non viene lanciato alcun piano di azione per recuperare lo stato delle cose.

Non sara' che anche i Vigili Urbani si sono riscoperti feudo elettorale?

Grandi Progetti 0 carbonella
Vi ricordate lo stadio della Roma, le torri dell'EUR e tutto cio' che fu bloccato (oltre alla Metro C) dall'inizio di questa amministrazione? Tutto giace... e chi vive si da' pace.


AMA
L'AMA ci odia. Bello slogan, ma perche' ci dovrebbe odiare AMA?

L'AMA ci odia perche' continuiamo a sporcargli la citta'. 

Quindi hanno ragione a detestarci. 

Perche' se non ci fossimo noi potrebbero tranquillamente stare a casa a godersi lo stipendio. Stipendio che evidentemente che noi dobbiamo pagare e loro ricevere a prescindere.

L'incrocio tra lo stato pietoso della citta' e l'entita' delle tariffe pagate rende il tutto ancora piu' difficile da trangugiare. 

Mentre in AMA non si capisce quanta gente sia esentata dal servizio attivo, ovvero che sta li' a non fare nulla. 

Ammesso che al lavoro ci vada, alla fine la pulizia dei marciapiedi  "e' sempre piu' affidata" agli immigrati che si vogliono integrare e che con pochi colpi di scopa riescono nell'impresa apparentemente impossibile di mantenerli puliti. 

Ma l'AMA e' un altro feudo elettorale, guai a ripetere l'errore di Marino di cercare di stanarli.

Ciclo dei Rifiuti
La differenziata e' ritornata al palo, difficile capire in quale mucchio devi buttare la carta... si perche' i cassonetti in genere sono strapieni.

A parte l'attenzione zero dedicata alla differenziata da parte di chi si oppone strenuamente alla realizzazione di termovalorizzatori, la monnezza da qualche parte la devi mettere. 

Continuiamo a spendere cifre importanti, che potrebbero portare lavoro e benessere al territorio, facendo smaltire la nostra monnezza altrove.

Pessimo esempio, bassa moralita', massima incapacita'.

2019 Anno del Riscatto 
La situazione e' oggettivamente nera in termini generali. 

Tanto che la stessa sindaca ha dovuto ammettere che le cose non vanno bene, ma tranquilli il 2019 sara' l'anno del riscatto.

Pero' per recuperare la situazione non si vedono strategie degne di questo nome. Qualche pannicello qua' e la', qualche bella, questo va detto,  bikelane per noi ciclisti, ma niente di strategico, niente che faccia pensare a qualcosa di risolutivo, ad una strada per la quale Roma possa guardare al futuro.

Virginia, hai fatto talmente tanto male che pure se nel 2019 diventi il miglior sindaco del mondo al massimo pareggi.

E magari succedesse.

Tanti auguri per il 2019, ma ho paura che per quanto riguarda questa citta' avra' un sapore alquanto amaro.

venerdì 21 dicembre 2018

Facciamoci male PRIMA delle feste... la sindrome del SUV impazzito (Mad SUV syndrome)

Il periodo che va dall'8 al 23 dicembre porta la follia automobilistica e dei furgoni consegna.

Alla faccia di Amazon e degli acquisti on-line la citta' si riempie di auto, anche nei giorni festivi, e tutti diventano nervosissimi perche' in pratica con le auto non si marcia piu'.

Le cause possono essere diversissime, ma c'e' comunque una febbre del Natale, inclusa la necessita' di presenziare alle varie recite (c'e' chi salta addirittura gli auguri del Presidente) che e'generalmente il motivo per il quale anche i piu' convinti utenti del mezzo pubblico lo abbandonano, pensando che se prendono una volta tanto l'auto alla fine se lo meritano.

Sarebbe vero, ma non risolve il problema, anzi...

Oppure se la sera sei invitato da qualche parte e pensi di utilizzare l'auto per tornare a casa dopo la cena o l'aperitivo.

Questo dimostra quanto la rete di mezzi pubblici continui ad essere insufficiente, e alla fine non permette la necessaria flessibilita'. Per tantissimi motivi.

Ma noi che rimaniamo in bici?

Beh... e' un mese di cautela e attenzione.

Innanzitutto il traffico e' cosi' agglutinato che influenza anche la velocita' della bicicletta... difficile passare tra auto e auto nelle code chilometriche ad ogni semaforo.

Poi ci sono i furgoni fermi ad ogni incrocio, passaggio stretto, lavori in corso, strisce pedonali, etc. Ovviamente non si fidano a fermarsi dove non danno fastidio, vogliono la compagnia degli altri utenti della strada.

Ma la cosa piu' temibile e' la Mad SUV Syndrom', ovvero quel tipico disturbo della velocita' che prende auto, moto, SUV, camper, bus, autocisterne e betoniere, che dopo aver passato ore a passo d'uomo, come trovano 50 metri liberi schizzano in avanti a tutta velocita'.

La cosa e' terribile, totalmente improvvisa, tanto che i poveri autisti di questi mezzi neanche fanno in tempo a pigiare il freno. Li vedi terrorizzati dentro a cabina con la faccia che dice... "oddio che sta succedendo non sto pigiando l'acceleratore".

Le crisi si scatenano in particolare quando la strada e' libera e  il semaforo comincia a gialleggiare... allora il povero mezzo impazzisce definitivamente  scatta in avanti e finisce a passare con il rosso pieno, chi c'e' c'e'  prima del o in mezzo all'incrocio. Amen.

Per questo sto attentissimo e non mi fido del semaforo che diventa verde... guardo bene attento che tutti si siano fermati e solo dopo passo. Scusate la prudenza.

La cosa strana e' che anche le bici sembrano prese da tale sindrome... prende alla vista delle strisce pedonali, che vengono infilate come se i pedoni fossero ectoplasmi e potessero essere attraversati senza danno.

Dopodiche' quando finalmente anche tu trovi un passaggio libero... banf, uno o piu' pedoni spersi anche loro sull'asfalto momentaneamente privo di auto...

Qui e' tutto, a voi la linea, studio.

domenica 16 dicembre 2018

E' con la metro, non con la bici, che si libera Roma dalle auto


Un po’ di tempo fa ho letto un post dove ci si chiedeva se Salvaciclisti non sia piu’ orientato a contrastare le auto che a promuovere la sicurezza ciclisti.

Il post testimonia che non sono il solo ad avere questa impressione, e ce l’ho da parecchio tempo, direi sin dall’inizio.

Diciamo che Salvaciclisti italiano vede nell’auto il nemico della bicicletta tout-court, senza magari contare che l’originale #saveourcyclists  inglese nacque per un problema (orribile) di ciclisti schiacciati dai  lorries, gli autotreni.

Problema che peraltro nella sua dimensione sembrerebbe confinato al Regno Unito (mi rendo conto che nell’Italia attuale queste precisazioni assomiglino a pipincate, ma nel mondo della sicurezza se vuoi risolvere i problemi reali bisogna essere rigorosi).

Oddio, sicuramente se non ci fossero automobili la bicicletta sarebbe più sicura, ma e’ anche vero che una cosa è condividere la strada con le auto in maniera sicura, un’altra (cercare di) spazzare via le auto dalle strade, cosa che,  ammesso che sia fattibile, richiede un approccio estremamente piu’ robusto, sia dal punto di vista politico e concreto. Nel frattempo anche gli automobilisti  buoni,  quelli che non ce l’hanno di principio con le biciclette, potrebbero cominciare a metterti anche loro i bastoni tra le ruote... e allora e' finita.

Comunque, in termini pratici abbiamo che un conto e’ combattere l’abuso dell’auto, un conto è combatterne l’uso. E prima di decidere cosa combattere, tanto per pipincare un altro pochino,  proviamo a fare una classifica dei concetti di uso e abuso.

Nella migliore tradizione regolamentare, vediamo di avere una definizione dei termini “uso” e “abuso”:

uso: L'adoprare: inteso come ‘funzione’

abuso: Uso eccessivo, illecito o arbitrario.

Basta prendere le definizioni per capire subito che combattere l’abuso è molto più naturale, immediato, politicamente difendibile, e certamente piu’ semplice. Proprio perche’ e’ abuso.

Per non rischiare di criminalizzare l’uso  dobbiamo innanzitutto partire dal fatto che ognuno sceglie il mezzo di trasporto piu’ adatto alle proprie esigenze, in termini di collegamento, orari, tempo di trasferimento, comfort e costo del trasporto.

Magari non in quest’ordine necessariamente, ma di sicuro per andare da A a B deve esistere un mezzo che ti ci porta all’ora che vuoi andarci tu, e con un adeguato livelle di sicurezza.

Dopodiche’ viene il costo (devo poter pagare la tratta) il tempo di percorrenza e il confort di viaggio. E ancora dopo vengono altre categorie di preferenza, un po’ meno legate al concetto di spostamento, tipo la privacy del mezzo individuale, che pero’ non va sottovalutata nelle scelte fatte dalle persone.

Possiamo dire che l’uso legittimo di un mezzo di trasporto, e quindi della macchina,  si ha quando questo mezzo e’ migliore in una o una combinazione   di queste categorie. Che pero’ ognuno si sceglie   liberamente come crede.                                                                                                             

E l’abuso? Beh, innanzitutto io vedo un primo tipo di abuso, che chiamerei “abuso funzionale”, ovvero quando un mezzo di trasporto non e’ in realta’ conveniente rispetto ad altri modi di spostarsi, per esempio a piedi, ma viene utilizzato lo stesso. L’andare dal tabaccaio 200 metri più in la’ con la macchina e’ il piu’ classico degli esempi.

Accanto a questo vi è una forma di abuso molto piu’ grave, quello regolamentare, ovvero quando l’uso della macchina, conveniente o meno,  e’ legato alla violazione di qualche norma. Per rimanere all’esempio precedente, lasciare la macchina in seconda fila mentre si comprano le sigarette perche’ non c’e’ posto di fronte al tabaccaio.

A Roma la sosta irregolare e’ una delle forme piu’ diffuse di abuso regolamentare… ve ne sono altre anche piu’ pericolose o fastidiose:

-       l’eccesso di velocità
-       la guida in stato di ebbrezza
-       l’uso del telefonino alla guida

e in genere le violazioni al codice della strada.

Per me la lotta alle auto, a Roma ed in gran parte dell’Italia, è prima di tutto lotta all’abuso regolamentare, che alla fine si tratta solo di avere quello che ci e’ gia’ dovuto come cittadini.

Prendiamo il centro storico di Roma. Anche con la poca pedonalizzazione che abbiamo, entraci e’ comunque  piu’ difficile. Ma se oltre alla ZTL il Municipio fosse efficace nel contrastare la sosta irregolare, praticamente la sera nessuno ci andrebbe

Dopodiche’, una volta compressa l’area dell’abuso regolamentare, si puo’ passare a comprimere l’area dell’abuso funzionale ma solo dopo averla fatta espandere a spese dell’area dell’uso.

Ma siamo matti ? Che vuol dire? Vuol dire che partiamo da una considerazione molto semplice. A Roma treni, metro, tram, linee dirette, linee espresse sono sempre piene da scoppiare. Questo significa che la domanda di trasporto pubblico di qualità e’ forte, fortissima e in gran parte insoddisfatta. C’e’ un sacco di gente che vorrebbe lasciare a casa l’auto e non puo’.

E quindi la prima cosa da fare se vogliamo combattere le automobili non è espandere l’uso delle biciclette, ma la famosa cura del ferro di Tocci, treni e metropolitane. Il tram puo’ essere un miglioramento rispetto al bus, ma le distanze e le quantità in gioco a Roma richiedono ben altri mezzi.

In questo modo si espande l’area dell’abuso funzionale dell’auto, ma stavolta a danno dell’area dell’uso.  Ovvero ne fai crollare la convenienza in termini di mezzo di trasporto…

Dopodiche’ diventa molto più semplice dire alle persone non prendere l’auto, o addirittura, non ti comprare l’auto, o almeno non ti comprare una seconda auto.

In una citta’ come Roma credo proprio che la lotta strategica all’auto come mezzo di trasporto (non come hobby) la si faccia soprattutto con il trasporto pubblico di qualità.

Cari amici ciclisti, in una citta' cosi' grande e affollata la bicicletta puo’ avere un ruolo al massimo tattico. Se pensate di sostituire metro A e B con biciclette vi trovereste un mega ingorgo ciclistico e comunque problemi spaventevoli di parcheggio, come a Stoccolma.

E’ con la metro che si libera Roma dalle macchine, non con il pedale. Peccato che la Raggi faccia finta di non capirlo e continui a proporre palliativi inefficaci, invece di espandere la rete ferroviaria e metropolitana.

Quindi  va benissimo fare piste e corsie ciclabili per aumentare l'uso della bici, ed e' necessario stroncare la sosta irregolare e piazzare autovelox per contenere lo strapotere delle auto. Ma senza una serie rete di metropolitane il sogno di una Roma liberata dalle auto rimarra' tale.

sabato 8 dicembre 2018

Campidoglion, abbiamo un problema...

Leggendo a pezzi e bocconi la cronaca locale, si direbbe che abbiamo sperimentato un'impressionante sequela di incidenti che hanno ucciso o ferito ciclisti.

Houston, we got a problem (Apollo 13).

Purtroppo tra riconoscere di avere un problema e individuarne la causa  ce ne passa, e parecchio.

Se di notte tutti i cani sembrano grigi, andare a capire perche' veramente sono successe certe cose e' tutta un'altra storia.

Per esempio negli ultimi quindici giorni ho visto due occasioni nelle quali l'autista del bus o del pullman ha letteralmente salvato la vita al ciclista che aveva fatto manovre (tra le quali passare con il rosso pieno) da suicidio totale.

Perche' anche questo va detto, non e' che tutti i ciclisti portino la bicicletta con senso di responsabilita'. E il tipo di mezzo cosi' leggero ed esposto certi errori di guida semplicemente non li perdona.

Detto questo, e parlando di una soluzione a prescindere,  a Roma il primo problema, certamente storico, ma che si e' sempre piu' aggravato con il passare del tempo, e' che ognuno fa quello che vuole e, passaggio con il rosso a parte, rimane impunito.

Quindi la prima cosa da fare sarebbe quella di riportare ordine nella circolazione, a cominciare dalla velocita',  che e' la causa di un numero enorme di incidenti.

Non per niente gli ultimi casi di investimento di ciclisti si sono verificati la mattina presto, quando tutti corrono per andare dove devono andare prima che salga il traffico. Il resto viene da se'.

Per fortuna sembra che l'Amministrazione, dall'iniziale volonta' di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini, stia cominciando a capire. Leggevo su un articolo su Romatoday  (articolo che pero' che non riesco a rintracciare) che si pensa ad un tutor nella galleria Giovanni XXIII e autovelox sulle consolari.

Saremo ad una svolta finalmente? Forse... ma intanto gli Autovelox installati da Marino sulla Colombo languono.