giovedì 29 settembre 2011

Il piacere del biglietto a bordo

Tre giorni a Bruxelles. A causa del pienone per una fiera cittadina, pur avendo prenotato un mese e mezzo fa, sono rimasto confinato in uno degli alberghi vicino all’aeroporto. Visto però che avevo deciso di passare prima in albergo e poi andare in città per la riunione pomeridiana del primo giorno, mi trovavo a sostituire il solito tratto in treno con due in taxi (aeroporto-albergo e albergo-città) a costo veramente proibitivo, e con la prospettiva di dover usare il taxi anche la sera al ritorno.

Speranzoso chiamo l’albergo: “Avete una navetta dell’albergo?” “No, ma se prende il bus 272 la lascia di fronte all’albergo”. Detto fatto, arrivo al piano -1, trovo il bus e ci salgo sopra. Estraggo il carnet di biglietti dei mezzi pubblici di Bruxelles che porto sempre con me. L’autista mi dice che quelli non vanno bene. Come tutti i bus dell’aeroporto si può fare il biglietto a bordo. 2 euro. Ho una banconota da dieci, e l’autista (non il bigliettaio) aziona una specie di distributore a pulsantoni colorati (tipo gioco di bambini) che ha accanto al volante e mi allunga il resto.

Un altro passeggero sale, paga cash in monete, e lui le fa cadere nel distributore, ogni taglio dentro il suo pulsantone colorato. Partiamo a dodici minuti dopo sto in albergo.

A Roma, la mattina, a Piazza Gondar, ero andato al solito bar a comprare il biglietto del treno per Fiumicino, ma il bar li aveva finiti. “Non me li hanno portati”. Per fortuna tengo sempre un biglietto per Fiumicino di riserva…

Dall’albergo chiedo: “C’e’ il modo per andare a Bruxelles con i mezzi pubblici?” “Certo, esce, prende a destra, dritto per 10 minuti a piedi c’e’ la stazione del treno” “E il biglietto?” “Lo faccia a bordo. Mi raccomando, lo chieda lei al controllore, altrimenti pensa che lei non voglia pagare e le fa la multa”.

In effetti esco, cammino lungo la strada di quasi campagna -bordata da marciapiede con pista ciclabile- e arrivo alla stazione di Diegem. Aspetto il treno, salgo e vado dal controllore, una simpatica signora un po’ sovrappeso che mi fa subito il biglietto, come a parecchi altri passeggeri. Stessa cosa al ritorno visto che la Gare Centrale aveva la biglietteria chiusa. Infatti dopo riunione e cena di lavoro, avendo controllato gli orari, prendo il treno e passeggiata a ritroso per la campagna.

Oggi rientro a Roma ed essendo a secco di biglietti (avevo appunto usato l’emergenza) vado a comprare dal primo giornalaio che incontro agli arrivi (Terminal T3) dove solitamente non c’e’ fila. “Li ho finiti, non me li hanno portati”.

Salgo alla stazione, vado all’edicola (biglietteria FS chiusa). Grandi cartelli: “Biglietti per Roma Termini Finiti Solo Roma Tiburtina”. Almeno quelli. In effetti vicino ci sono due macchine automatiche che funzionano con denaro e tre con sola carta di credito.

Però non capisco… questa penuria di biglietti ai tabaccai, bar, etc. mi sembra una follia. Così come il non poter fare il biglietto a bordo, anche se con un modico sovrapprezzo per il disturbo. In effetti però il sistema si auto compensa: trovare il biglietto non è facile, ma dopotutto ne’ all’andata, ne’ al ritorno qualcuno me lo ha controllato.

Che bisogno c’era di comprarlo?

domenica 25 settembre 2011

Bracciano Ceri Passoscuro Maccarese con Cicloappuntamenti


Foto (poche)

Rimandata a causa dello sciopero della plantigrada (l’Orsa) si è tenuta con soddisfazione dei presenti una classica ciclo girl, che partita da Bracciano si è snodata per circa 47 km passando per Ceri, Passoscuro (bagno e ciclo picnic) e Maccarese, dove abbiamo preso il treno del ritorno.

Una gita piacevolissima, in dolce pendenza con l’eccezione della visita a Ceri, in una giornata che doveva essere uggiosa, ma che si è trasformata, complice il sole, in una continuazione dell’estate, seppure con un pizzico di malinconia autunnale per la ridotta forza del sole.

Piacevolissima la sosta sulla spiaggia, con bagno compreso.

Un grazie a Federico, Simona e Lorena per i manicaretti. Il vino rosso forse non era il più azzeccato (io mi figuravo un giorno di pioggerella) ma ci stava bene.

Dulcis in fundo, il percorso lungo la spiaggia ed il guado del fosso (non mi ricordo il nome).

Ah, dimenticavo… stavolta ho bucato io, una raffica di spine, l’estrazione della peggiore ha richiesto un intervento a copertone aperto eseguito con magistrale perizia dal Dr. Occhionero.

Con Uta, che ha forato subito dopo, siamo stati l’unico episodio della giornata. Un bel risparmio rispetto alle gite precedenti!!

Comunque… di disceselle ne abbiamo fatte abbastanza… Adesso si tratta di ricominciare ad affrontare tratte più impegnative!!!

venerdì 23 settembre 2011

La settimana della mobilità sostenibile(?) No, del traffico micidiale (!)

Questa settimana (anzi in sei giorni), dico la settimana europea della mobilità sostenibile, con la bicicletta ho fatto 100 km urbani… non male.

I ciclisti romani all’appuntamento, complice il tempo meraviglioso, ci sono stati tutti. Per tutta la settimana ho visto moltissime biciclette in giro, con ciclisti di tutte le età. Anche persone eleganti (non io, ovviamente) che andavano al lavoro.

Purtroppo alla faccia della settimana della mobilità sostenibile, anche gli automobilisti si sono scatenati. Il risultato è stato un traffico micidiale, nel quale mi sono spesso trovato impigliato. Riporto una dichiarazione dell’assessore Visconti:

"Manifestazioni come questa - ha concluso Marco Visconti - sono dunque molto importanti poiché rappresentano un'opportunità per sperimentare un cambiamento nelle abitudini, verificando che adottare stili di vita più sostenibili è semplice, economico, salutare".

Caro Assessore, sperimentare cosa? Non mi pare che ci sia stato niente di diverso dagli altri giorni… cosa avete organizzato? Avete rimosso con urgenza le auto parcheggiate sulle strisce pedonali? Avete rimosso la seconda fila? Avete tenuto sgombre le corsie preferenziali di Viale Libia, Eritrea e Corso Trieste? E quersto sarebbe solo applicare la regolamentazione per non svantaggiare gli altri rispetto agli automobilisti…

E qualcosa in più non si poteva fare, tipo targhe alterne? Oppure un bel blocco la domenica, così da farci provare la città senza auto… Diciamolo, Alemanno è il sindaco degli automobilisti.

Come al solito…

Vorrei terminare questo post con l’eco di alcune tensioni sul prezzo della benzina:

1^ Segnale - post sul CdS:

Branco di irresponsabili, fare andare la benzina a 1,7 è ... non ci sono davvero parole, inetti.

2^ Segnale- al parcheggio delle moto:

Ma questo motorino beve un sacco. Ci ho messo 5 euro ieri.

A giudicare dal traffico che ho visto questi giorni – ed era la settimana della mobilità sostenibile – la benzina dovrebbe andare ad almeno 5 € al litro. Da subito.

Vabbè, poi ci sono quelli che non hanno alternativa all’auto. Lo so. Ma quanti sono realmente?

giovedì 22 settembre 2011

Diventeremo mai troppi? (Effetto Critical Mass a Copenhagen)


In risposta al mio post “se prima ero io solo a pedalare… “ Martina risponde con un simpaticissimo commento, dicendosi convinta che l’uso della bici aumenterà. Sono d’accordissimo, magari non ne farei una questione addirittura “etica”, e non andrei oltre l’impegno per l’ambiente.

Vi dirò: sono ancora più contento se la bicicletta viene usata per “mera convenienza”, o per “godimento personale”, o addirittura “per far crepare d’invidia i vicini” e non per etica o senso di responsabilità.

Quindi pedaliamo e moltiplichiamoci… ma che succede se diventiamo troppi?

I giornali hanno riportato una serie di articoli di lamentele sui ciclisti copenaghegni. A detta di tutti la città è il paradiso delle ruote, ma come in tutti i paradisi, c’e’ qualcosa di sbagliato. Anzi, per dirla all’Amleto, c’e’ qualcosa di marcio in Danimarca.

Secondo la logica dell’”uomo morde cane” sono state riportate una serie di testimonianze negative. Amme terrorizzate che preferiscono il taxi alla bicicletta, etc. Io le farei accompagnare i figli a scuola a Roma, magari attraversando un lungotevere…

Ciò non toglie che l’espansione della bicicletta alle masse –se mai avvenisse- ne allargherebbe l’uso anche a qualche prepotente e maleducato, e anche da noi ci sono.

Per esempio io uso spesso il marciapiedi, ma cerco di dare sempre la precedenza ai pedoni. Non pochi ciclisti –qualcuno straniero- salgono sui marciapiedi e suonano ai pedoni. Altri, pur facendo pesanti infrazioni si comportano come se la strada fosse tutta loro.

Se vi ricordate, anche alla Critical Mass si sono visti episodi poco commendevoli. Persone che con la scusa della bicicletta attaccano briga con il prossimo. Purtroppo ce ne sono in tutte le fette di umanità.

Sulla faccenda copenaghegna io non mi preoccuperei troppo.

Prima che diventiamo troppi… Avoja a magnà pagnotte, come si dice da queste parti.

Però, nel frattempo, cerchiamo lo stesso di essere educati.

mercoledì 21 settembre 2011

La selvaggia Riva Sinistra Nord del Tevere

Mentre i baldi giovani di cicloappuntamenti se ne andavano tra Bracciano e Maccarese (per fortuna che non c'e' stato lo sciopero, altrimenti sarebbero rimasti a Roma) il buon Marziano ha sgirellato per Roma.

Dopo varie avventure (e ne vedrete anche altre) ha provato a far partire una prescout: percorrere dal quadrifoglio dell'Olimpica a Castel Giubileo la Riva dell'Aniene prima e la riva sinistra del Tevere verso Nord e Castel Giubileo.

L'idea è quella di aprire un percorso fino al ponte del GRA, attraversarlo nel predisposto passaggio ciclopedonale (se non chiuso) e tornare indietro.

L'impresa, peraltro iniziata a ridosso dell'ora di pranzo, si è rivelata più difficile del previsto, anche perchè la strada che segue l'argine è interrotta in qualche punto.

In effetti è stata sospesa dopo le prime centinaia di metri, all'aumentare della difficoltà del terreno, anche a causa della bicicletta, il mitico cancello a ruote lisce (e soprattutto tenere!).

Last but not least l'estrema desolazione dei luoghi, particolarmente adatti all'assalto e uccisione a scopo di rapina (spero non di violenza sessuale) di eventuali ciclisti.

L'inizio è comunque molto promettente, come testimoniano le foto, senza traccia alcuna di civiltà.

Pomeriggio Tiramisù da Pompi... ovviamente in bici ma con la sorpresa di essere accompagnato dalla figlia!!!

Magari organizziamo una pre-scout pomeridiana, va bene?

Diciamo Villa Ada - Castel Giubileo e ritorno sulla ciclabile Tevere fino a qualche birreria del Testaccio.

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domenica 18 settembre 2011

Un collegamento ciclopedonale tra due autostrade












Sto parlando del Ponte della Musica, l'ultimo scavalcamento del tevere che collega Piazza Gentile da Fabriano all'altra sponda.
Forse per riminiscenza parigine o londinesi, si era in epoca rutelloveltroniana, il ponte è stato molto saggiamente concepito come ciclopedonale.














Il risultato è notevole. Un balcone sul Tevere, sembra appunto una di quelle passerelle sulla Senna o sul Tamigi.




Insomma, una cosa da città civile.


Peccato che...


Sì, peccato che come ponte ciclopedonale alla fine non fa che collegare due autostrade, ovvero i due lungotevere.

Dal lato del Foro Italico la pista del Tevere è ancora interrotta.



A svariati mesi dall'inaugurazione del ponte i lavori per il collegamento alla pista, le rampe, sono ancora lettera morta.


Dall'altro lato del tevere la situazione è ancora peggiore.



A Piazza Gentile da Fabriano si sta realizzando un parcheggio interrato, che dovrebbe venire pronto a dicembre 2011.


Se però si guarda il cartellone con il disegno di come verrà la piazza dopo i lavori, esposto al
cantiere, non si vede alcuna traccia di collegamenti al ponte.


Insomma, non so quanto sia costato il ponte.


E' bello ma così serve proprio a poco.


Se questa è la conclusione, forse sarebbe stato meglio spendere i soldi per una bella rete di ciclabili, che almeno a qualche cosa sarebbero servite.


Nota: mi scuso per l'impaginazione, ma pare che su google blog le foto vanno cariche con la notazione polacca inversa...














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sabato 17 settembre 2011

Traversata di Martignano… a nuoto (ma con le pinne)

Stamattina, per la prima volta, ho sentito nell’aria la fine dell’estate. Per la prima volta l’aria sapeva di settembre. Anche il meteo ormai ci sta avvertendo: domenica finisce l’estate.

Pertanto, per celebrare degnamente questa fine dell’estate, e visto che l’acqua non sarebbe stata più così calda per quest’anno, ho deciso di fare un bel bagno lungo a Martignano, portandomi l’attrezzatura da crociera a nuoto.

Eh sì, perché quest’estate avevo acquistato, oltre ad una bella borsa della Mares, anche un pallone della stessa marca, che ha un alloggiamento per gli effetti personali, così che uno può allontanarsi da riva portandosi appresso chiavi, portafogli, telefonino, etc.

Arrivato a Martignano, ho sentito che l’acqua era ancora caldissima. Così mi sono attrezzato e dopo un venti minuti di sguazzamento, ho preso per il “largo”, con l’intenzione di tentare la traversata lungo l’asse maggiore.

L’unica incertezza che avevo era proprio relativa alla temperatura. In effetti non ho “il polso” delle velocità a nuoto. Sapevo che grosso modo l’asse maggiore di Martignano è intorno ai 2 km (in realtà 1900 metri) e che con la gonfiabile l’ultima volta ci ho messo circa 20 minuti.

Quanto mi avrebbe preso a nuoto?

Magari anche un’ora, ma quest’estate sia a Nettuno che al Circeo, ho fatto due crociere a nuoto da due ore, senza contare le ore in canoa.

Quindi fattibile.

L’unica incertezza rimaneva la temperatura dell’acqua. Avevo solo paura di essere preso da freddo al ritorno… cosa che si è rivelata infondata.

Per questo all’andata ho nuotato con prudenza, fermandomi spesso a controllare la distanza percorsa, e soprattutto quella che mancava.

L’arrivo sull'altra sponda è stato tranquillo, ho nuotato per una quarantina di minuti, mi sono fermato una ventina di minuti a riscaldarmi al sole, e poi sono tornato, non prima di aver rassicurato il campo base.

Il ritorno è stato molto più veloce. Ho messo a punto respirazione e bracciate, e mi sono aiutato parecchio con le pinne, che in genere uso solo quando scendo in apnea.

In effetti mi porto le pinne perché mi fanno sentire tanto pesce, perché servono sott’acqua, e alla fine perché avendo gambe da ciclista, è un peccato sprecare i quadricipiti, ma non ho mai imparato ad usarle veramente nel nuoto di superficie.

Alla fine ci ho messo poco più di trenta minuti.

Sono riemerso stanco –specie le spalle-, ma molto soddisfatto. Non ho avuto freddo.

Ciao estate, che bella che sei stata.
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giovedì 15 settembre 2011

Se prima ero io solo a pedalare per Roma...

Ovviamente è una balla, una Marzianata smargiassona, irrispettosa dei ciclisti veri (che pedalavano quando io andavo in moto).

Però, anche se non ero il solo a pedalare a Roma, per parecchio tempo mi è sembrato di esserlo, ovvero passavano giornate senza vedere altri ciclisti.

Adesso sarà la miseria incombente, sarà la direzione presa dall’Europa, la stanchezza del traffico, l'inefficienza dell'ATAC, vedo un bel po’ di ciclisti, anche una decina nel breve tratto da casa al lavoro (4 km), molti che utilizzano la bici elettrica. Se dovessi dare un numero, direi che in dieci anni siamo quintuplicati, con una notevole accelerazione negli ultimi due anni.

Non male come risultato, tenendo conto che alla fine combattiamo ancora con gli ostacoli di sempre: traffico, furti, piste ciclabili insufficienti, doppia fila.

Vediamo all’arrivo dell’autunno cosa succederà, ma il sospetto è che i ciclomobilisti continueranno a crescere.

Colgo l’occasione per alcune precisazioni sul post “pedalare per la crescita”, che a rileggerlo mi sembra un tantino sconclusionato. In breve è quanto segue:

1) La manovra ha ridotto il potere di spesa delle famiglie. La bicicletta consente di mantenere una buona mobilità locale a costi contenutissimi, migliorando l’efficienza economica dei singoli. La bici elettrica appare particolarmente adatta a questo scopo;

2) L’effetto è positivo anche a livello di comunità: spostamenti a basso impatto ambientale, miglioramento della forma fisica, ridottissima usura delle strade, miglioramento della bilancia dei pagamenti, meno incidenti;

3) La diminuzione del consumo di benzina e la parziale sostituzione di un’aliquota di motorini, possono però avere un effetto deprimente sul PIL… che secondo me è ampiamente compensato dall’aumento di efficienza globale.

Va anche detto però che anche le aziende italiane potrebbero sfruttare le opportunità. Infatti il mercato delle bici elettriche sta scaldandosi (40/50 mila l’anno). Se pensiamo che una buona bici elettrica costa quasi quanto uno scooter, il business non è malvagio.

Purtroppo non mi pare che la Piaggio, maggiore azienda italiana per le due ruote, stia entrando nel business (magari mi sbaglio). Sarebbe interessante, anche perché mi piacerebbe vedere le tecniche di produzione in serie dell’industria automobilistica applicate alle biciclette…

martedì 13 settembre 2011

Pedalare per la crescita

Tutti sono un po’ concordi che la manovra è fatta di tagli e tasse, ma che di misure concrete per la crescita non ce ne sono molte. Anzi.

Prelevare 52,3 miliardi di euro dal mercato (circa 1000 € a testa in tre anni) avrà sicuramente effetti depressivi, che non si sa ancora se potranno essere compensati. Sia come sia, dovremo ridurre un pochino il nostro tenore di vita, cercando di non ridurre produttività e qualità di vita.

La situazione sembra fatta apposta per promuovere l’uso della bicicletta, che permette di spostarsi in città porta a porta a costi ridotti, con basso impatto ambientale e fare anche movimento (in sovrappiù). Non tiriamoci indietro: per chi non vuole faticare c’e’ la bici elettrica, che sta diffondendosi come mezzo di trasporto.

Alcuni critici diranno che ogni bici messa in uso può sostituire una frazione di scooter, magari un terzo… Sarebbe interessante fare uno studio in proposito. Inoltre uno gira a pedali non consuma benzina. Non inquina e migliora la bilancia dei pagamenti.

Se ci si e pedalando scende la pressione arteriosa e si vendono meno farmaci. Alla fine l’uso della bici non farà ulteriormente diminuire il PIL?

Francamente non credo.

Tutto ciò che non è efficiente può fare anche aumentare il PIL, ma ne incrementa soprattutto la parte LORDA, ovvero quello che spendi senza motivo.

In poche parole lo sperpero. E noi Italiani siamo specialisti.

Vi sono molti studi che dimostrano che l’uso estensivo ed intensivo della bicicletta porta vantaggi tangibili alle comunità, e non solo per la qualità dell’aria e l’abbassamento del rumore, ma anche per il ridotto consumo delle strade, o perché la bici provoca meno incidenti. Insomma, vantaggi grossi.

A Roma la realizzazione della rete prevista dall'ancora non-approvato piano della ciclabilità consentirebbe a tanti cittadini di spostarsi verso uno stile di vita più efficiente e meno costoso. Francamente sono poco fiducioso che sopravviverà ai tagli agli enti locali. Continueremo con l’oceano di auto in seconda fila?

Ricordiamoci però che per salvare questo Paese dobbiamo smettere di spendere a cavolo e cominciare ad investire sulle infrastrutture veramente convenienti, per esempio quelle a supporto della ciclabilità urbana.

Come stanno facendo gli altri paesi del mondo civile, di qua e di la dall’Atlantico.

domenica 11 settembre 2011

Castel Gandolfo Again!


Foto

Sfidando la tradizione del sabato lavorativo, mi sono incautamente unito al gruppo di Contadera per il lago di Castel Gandolfo, una ventisettina di ciclisti in vena di riprendere la forma.

(Scusate ma sono andato a controllare che le gomme siano ancora gonfie)

La gita è stata quasi perfetta. Dopo 3 settimane di canoa le gambe erano un po’ giù di morale, ma la compagnia ha lenito gli affanni.

(Scusate ma sono andato a controllare che le gomme siano ancora gonfie)

Il lago era magnifico, praticamente deserto. L’acqua calda e limpida, veramente una giornata da ricordare.

Compagnia molto simpatica, invidiatissima… In particolare da quel ciclista che vedendoci passare si è alquanto meravigliato della presenza femminile, in quantità e qualità. Certo, mio caro, ma pe falle contente tutte… finiremo fare le gite di soli 5 km…

(Scusate ma sono andato a controllare che le gomme siano ancora gonfie)

Unico problema della giornata l’abnorme rateo di forature, una cosa allucinante che neanche la strega di Foglino ha mai immaginato, Per fortuna mi sono salvato, ma ogni tanto vado a vedere come stanno le gomme, non vorrei perdessero aria “a tradimento”

(Scusate ma sono andato a controllare che le gomme siano ancora gonfie)

Grande assente Dumil, che dalle pagine di cicloappuntamenti ci ha sempre ricordato, con la sua paziente flemma, che alla fine siamo solo delle pippe, chi in bianco, chi al sugo…

Bisogna che me lo scriva sul manubrio (Ricordati che sei una pippa al sugo) , appena finito di ricontrollare le gomme.

giovedì 8 settembre 2011

EUR again!

Una riunione all’EUR è stata un’occasione per ritornare con la bici sul luogo di molti delitti!

La mattina ho esitato un po’, ma alla fine ho infilato la tenuta da bici e il vestito in una borsa e mi sono lanciato. Poco prima della riunione mi sono cambiato ai giardinetti e sono arrivato fresco come una rosa. Il ritorno –all'ora di pranzo ma molto più corto- l’ho invece fatto senza cambiarmi, solo la giacca nella borsa.

Ho trovato la pista in buone condizioni, anche se gli scivoli – all’altezza del negozio Habitat- sono sempre bloccati dalle auto.

Sulla pista non ho incontrato molti ciclisti, che invece abbondano al centro. Però l’ora era un po’ tarda.

Certo, usare quei famosi 45 mila euro di contributo per fare una pista sul marciapiedi di Via CIlicia non sarebbe male.

Invece all’Ostiense ho visto una sacco di risistemazioni “locali” di marciapiedi e giardinetti, nelle quali lo spazio viene sprecato senza tenere conto della mobilità ciclabile.

Un vero peccato.

martedì 6 settembre 2011

Traguardi estivi

Archiviate le ferie, non ci resta che godersi –magari in foto- i successi estivi.

Per quanto mi riguarda quest’estate è stata ricca di successi, di traguardi, di achievement , come direbbero gli anglosassoni, magari aggiungendo un “s” in fondo (Peraltro assolutamente inappropriata nella parlata italiana, in quanto abbiamo gli articoli differenziati tra plurale e singolare, e quindi non c’e’ bisogno di declinare la parola straniera… Tie’!)

Oltre al Sentiero dei Briganti, anzi forse proprio da quello, l’achievement più prestigioso: le due forchettine sul “Gambero Rosso” dei tafani del Lazio.

La preziosa guida, che ogni tafano e mosca cavallina legge coi suoi occhi a mosaico, da agosto riporta Il Marziano tra i soggetti più saporiti, degni di un assaggino anche a stomaco pieno, così, tanto per gola. Non senza un fremito di orgoglio riporto integralmente la descrizione guida.

Novità dell’estate la trattoria itinerante “Il Marziano” è stata aperta nei boschi del Nord del Lazio. La Trattoria, montata su bicicletta, rientra a pieno titolo nel grande dominio dello slow food, specialmente quando va in salita. Anzi, in queste occasioni, si ricopre di uno strato di sudore che funge egregiamente da aperitivo, in attesa del pasto vero e proprio.

Per il pasto vero e proprio –avendo tempo- è magnifico attendere la discesa. In questo caso la mancanza di freni a disco incrementa notevolmente la velocità del pasto, creando una piacevole brezza rinfrescante. Peraltro il pasto può essere consumato in tutta tranquillità scegliendo il taglio che più aggrada, avendo il Marziano le mani improrogabilmente impegnate dai freni.

La trattoria spesso apre in riva ad un lago (nella foto l’incantevole vista sul lago di Mezzano dalla trattoria) –anche in autunno- ottima occasione per una romantica cena.

Devo dire che a differenza di altri traguardi effimeri dell’estate come la tintarella o i pettorali la fama guadagnata nell’ambiente gastronomico tafanico/moscocavallinico si sta rivelando molto duratura, e la clientela non manca di dimostrare anche adesso e a Martignano la propria calorosa affezione.

domenica 4 settembre 2011

Il secondo ponte più sfigato del mondo…

Il ponte più sfigato del mondo è sicuramente il mitico Takoma Bridge. Guardatevi su Youtube il documentario del crollo, avvenuto il 7 novembre 1940,neanche 6mesi dall'apertura al traffico. E' veramente impressionante.

Generazioni di ingegneri, civili e aeronautici, hanno studiato le ragioni del suo collasso, dovuto a fenomeni di aeroelasticità dinamica.

Se Takoma è il più sfigato, si classifica secondo ad una incollatura il ponte sul fosso dell’Acqua Traversa della pista ciclabile di Roma Nord.

Riparato a gennaio di quest’anno, dopo oltre due anni di chiusura amministrativa (ma in quei due anni ci sono passati e ripassati tutti i ciclisti di Roma e provincia, più svariati cittadini europei) è stato danneggiato dalle fiamme di un incendio di sterpaglie sviluppatosi nel fosso omonimo (Fosso del Ponte sopra il Fosso dell’Acqua Traversa).

Dalle foto sembra che il danno sia di poco conto, appena da cambiare le tavole. Magari una verifica sulla qualità dell’acciaio, che non sia stato troppo ricotto, e poi speriamo che torni nuovo come prima.

Ovviamente è transenato, e la pista ancora una volta è amministrativamente interrotta.
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venerdì 2 settembre 2011

Di nuovo in bici a Roma

Quest’anno il caso ha voluto che lo spostamento verso settembre delle ferie abbia avuto un esito particolarmente felice. La seconda metà di agosto è stata meravigliosa. Ma come tutte le belle storie, anche le ferie finiscono. Bene o male ma finiscono, e si ritorna alla vita normale.

Super dolorante per lo strappo alla schiena da sgombero cantina ho inforcato le due ruote, non senza aver prudentemente abbassato il sellino per non soffrire troppo nel salire e scendere. Andare in ufficio è stato senza storia (soliti 4 km). In uscita ho invece deciso che avrei affidato alla bici qualche speranza di guarigione e ho deviato dal ritorno per vedere di scaldare un po’ i muscoli.

La prima sorpresa l’ho avuta a Piazza Indipendenza, dove ci siamo trovati in sei (tre Italiani e tre stranieri). Una mini critical mass, che per qualche minuto ha tenuto in scacco la circolazione. Visto che i lombi non dolevano più di tanto, ho continuato gracchiando fino a San Paolo.

Nel percorso ho avuto la conferma di alcune cose che avevo già notato a luglio. Ve le trasmetto per evitare altre bici bianche:

- Malgrado l’arrivo di settembre, molti automobilisti soffrono ancora per il caldo. Sgasate e accelerazioni brusche continuano come ad agosto, anche perché il traffico non è ancora ai livelli normali. Prudenza e orecchie all’erta.

- sono aumentati i torpedoni in circolazione. Li trovo piuttosto pericolosi. Vanno più veloci dei bus ATAC, tendono a passare di prepotenza, e spesso viaggiano a coppie, con il secondo preoccupatissimo di perdere il contatto con chi lo precede. Da evitare e stare molto attenti;

- la sosta in doppia fila continua ad essere un pericolo fortissimo. Solo oggi in almeno due casi bici e auto (o bus) non ci passavano, e ho dovuto fare segno a chi mi seguiva di rallentare per farmi passare. Un brutto voto alla Polizia di Roma Capitale.

- Una new entry, i mezzi dell’AMA, quelli piccoli e medi. Irti di pericolosi spunzoni, tendono a farti il pelo, rischiando l’aggancio;

- Attenti ai bus hop on/hop off. Vanno piano ma non si fermano mai. Essere schiacciati dal tour Roma Cristiana non da’ necessariamente l’accesso al paradiso.

E la schiena? Decisamente meglio, dopo una ventina di km!

giovedì 1 settembre 2011

Ciriciao gente!

Ciriciao gente!

Il Marziano ha fatto un salutare periodo di lontananza dal web, ed adesso ritorna a voi più arzillo (come ogni vecchietto che si rispetti) e pimpante che mai.

L’estate ha portato molta bicicletta sulle orme dei briganti e parecchia attività acquatica, in particolare nuoto e canoa. Il risultato è il bronzo di Riace che –care ammiratrici- potete ammirare in foto.

Peccato che nell’unica giornata di lavoro domestico, sgomberando una cantina, mi sia beccato un megastrappo alla schiena.

Il consiglio è quindi di evitare i lavori domestici in quanto attività pericolose.

Nei prossimi post i resoconti dettagliati!!!