Ovviamente è una balla, una Marzianata smargiassona, irrispettosa dei ciclisti veri (che pedalavano quando io andavo in moto).
Però, anche se non ero il solo a pedalare a Roma, per parecchio tempo mi è sembrato di esserlo, ovvero passavano giornate senza vedere altri ciclisti.
Adesso sarà la miseria incombente, sarà la direzione presa dall’Europa, la stanchezza del traffico, l'inefficienza dell'ATAC, vedo un bel po’ di ciclisti, anche una decina nel breve tratto da casa al lavoro (4 km), molti che utilizzano la bici elettrica. Se dovessi dare un numero, direi che in dieci anni siamo quintuplicati, con una notevole accelerazione negli ultimi due anni.
Non male come risultato, tenendo conto che alla fine combattiamo ancora con gli ostacoli di sempre: traffico, furti, piste ciclabili insufficienti, doppia fila.
Vediamo all’arrivo dell’autunno cosa succederà, ma il sospetto è che i ciclomobilisti continueranno a crescere.
Colgo l’occasione per alcune precisazioni sul post “pedalare per la crescita”, che a rileggerlo mi sembra un tantino sconclusionato. In breve è quanto segue:
1) La manovra ha ridotto il potere di spesa delle famiglie. La bicicletta consente di mantenere una buona mobilità locale a costi contenutissimi, migliorando l’efficienza economica dei singoli. La bici elettrica appare particolarmente adatta a questo scopo;
2) L’effetto è positivo anche a livello di comunità: spostamenti a basso impatto ambientale, miglioramento della forma fisica, ridottissima usura delle strade, miglioramento della bilancia dei pagamenti, meno incidenti;
3) La diminuzione del consumo di benzina e la parziale sostituzione di un’aliquota di motorini, possono però avere un effetto deprimente sul PIL… che secondo me è ampiamente compensato dall’aumento di efficienza globale.
Va anche detto però che anche le aziende italiane potrebbero sfruttare le opportunità. Infatti il mercato delle bici elettriche sta scaldandosi (40/50 mila l’anno). Se pensiamo che una buona bici elettrica costa quasi quanto uno scooter, il business non è malvagio.
Purtroppo non mi pare che la Piaggio, maggiore azienda italiana per le due ruote, stia entrando nel business (magari mi sbaglio). Sarebbe interessante, anche perché mi piacerebbe vedere le tecniche di produzione in serie dell’industria automobilistica applicate alle biciclette…
5 commenti:
Le aziende potrebbero essere aiutate da scelte amministrative, ad esempio l'ingresso delle pieghevoli in metro ha scatenato un boom nel settore, nel quale Decathlon aveva creduto già da tempo. Oggi ero al forum sulla ciclabilità a palazzo valentini e tornando verso le 11 ho imbroccato almeno 3 brompton e 3/4 hoptown ed una dahon... :-)
marco
Sono completamente d'accordo. Diciamo che la ciclabilità romana è un fenomeno che scaturisce dal basso senza guida dalle istituzioni!
Lug
anch'io vedo sempre più ciclisti urbani (stamattina eravamo in 9)
penso che pian piano ma in maniera esponenziale (!) sempre più persone si convertiranno, convinte, se non dai motivi etici e/o economici, dal fatto che nel traffico di Roma ci si impiega meno con la bici che con la macchina (evabbé questo è quasi evidente) e soprattutto ormai meno che con lo scooter
martina
a roma da due mesi.. dopo un'attenta analisi del percorso, di dove parcheggiare, di come abbigliarmi sono riuscita a definire la bici come mio mezzo ufficiale..
incontro i ciclisti, ancora in minoranza, ma bellissimi. a differenza delle altra città qui non si scherza, caschetto,luci.. bisogna essere un po' più testardi, un po' più convinti, ma per questo più soddisfatti.
Martina, ho sentito definire noi ciclisti a Roma in molti modi, ma bellissimi mai, neanche il Trecchia, che pure gliel'ammolla!!!!
Forse ti riferisci alle ciclogirls!
Vieni a vedere Cicloappunbtamenti (cerca sul web)
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