lunedì 11 luglio 2016

Forse era meglio Boko Haram

È sicuramente amaro il destino di questo povero nigeriano rfuggito dal suo paese per scappare da Boko Haram e ucciso in una banale lite nel nostro paese. Sì perché oltretutto da quello che leggo dell'autopsia sembra proprio che si sia trattato di un classico decesso da singolo pugno, di quelle cose terribili che possono succedere anche in una semplice colluttazione senza fini omicidi e che rovinano definitivamente le vite di due persone.

L'episodio è stato subito identificato come un caso di razzismo violento è quasi sicuramente lo è...  di certo l'italiano non sembra una mammoletta, e ha precedenti abbastanza pesanti.

Quello che invece nessuno si domanda e per quale motivo questo signore e la sua compagna siano stati accolti nel nostro paese. Sicuramente la Nigeria è un posto disgraziato, sicuramente il nord del paese è infestato dai terroristi di Boko Haram, ma questo non basta a darti diritto ad entrare in Europa, o in Italia.

La Nigeria  è uno stato sovrano, con dei problemi sicuramente, ma non travolto dalla guerra. Casomai uno dei problemi nigeriani e che il governo centrale sembra non volersi impegnare nello sradicamento di Boko Haram. Inoltre se tutti i nigeriani fanno come il poveraccio morto in Italia, ovvero invece di combattere Boko Haram cercano di andarsene in Europa, alla fine in Africa prevarranno i cattivi .

Questo dovrebbe un pochino a farci riflettere su cosa stiamo facendo in tema di immigrazione. Invece di dare asilo solo a coloro che provengono da paesi dilaniati dalla guerra, stiamo dando accoglienza anche a coloro che provengono da paesi che hanno solo alcune guerre locali, ma il cui Stato è ancora integro, o addirittura che scappano da paesi che non stiamo aiutando militarmente.

Prendiamo gli Afghani: i nostri ragazzi stanno nel loro paese ad aiutarli a combattere i talebani. Con grande impegno di risorse e anche rischio personale. Io per esempio non accoglierei alcun afghano abile nel nostro Paese, piuttosto li manderei  a combattere i talebani. Non è serio che noi inviamo le nostre truppe nel loro paese e al tempo stesso permettiamo ai loro maschi che scappano di rifugiarsi qui in Italia.

Non solo ma ormai abbiamo fatto capire all'Africa, che chi è abbastanza intraprendente e abbastanza coraggioso da rischiare un pochino la vita in mare, può semplicemente trasferirsi in Europa. Io non dico che non debbano essere salvati dai flutti, contesto che dopo il salvataggio vengano portati in Europa. La mia impressione è che sia proprio questa certezza, essere portati in Europa, che alimenti la migrazione, e alla fine sia la causa basilare di gran parte dei decessi.

Come tutti non credo di avere soluzioni vere per questo problema, ma al tempo stesso credo che il fatto che si parli di profughi sono in termini di accoglienza, quando ormai è evidente che l'Europa è ai limiti, sia molto preoccupante.

La pressione all'accoglienza di alcuni personaggi eminenti, Papa Francesco in testa, non è contrastata da un pensiero razionale sui danni che questa politica poi provoca. La realtà è sotto gli occhi di tutti: siamo un paese che pur riconoscendo la necessità di fare molto, non è più in grado di gestire un immigrazione che lasciata a se stessa sta provocando degrado sociale.

A farne le spese sono ovviamente le classi meno abbienti, che appunto non si riconoscono più in quella sinistra, in quella chiesa cattolica, che continuano a spingere l'accoglienza senza curarsi dello stato di salute dei paesi ospitanti.

sabato 9 luglio 2016

La Raggi e l'eredità della Finanza

Con l'avvento dell'amministrazione Raggi, i vigili urbani sembrano aver ripreso vita!

Stavo rientrando in ufficio quando vedo, innanzi al nostro portone, un vigile urbano con la faccia lunga come se stesse sequestrando caramelle a un bambino povero, che era tutto intento a multare alcuni scooter parcheggiati in maniera apparentemente regolare vicino al marciapiede.

Nella retata sono stati i nfatti multati gli scooter di quasi tutti i miei colleghi che vengono in scooter, compreso quello del mio capo.

Mi stavo chiedendo il perché di questa azione, quando mi rendo conto (dopo 6 anni che stiamo li') che il palo a cui talvolta lego la bicicletta è in realtà un divieto di sosta e che c'è un bel divieto di sosta che parte da 5 m prima del nostro portone per finire 5 metri dopo il nostro portone.

Mi dico: evidentemente abbiamo un bel divieto di sosta in quanto ente pubblico che in maniera un po' proditoria i nostri colleghi utilizzano per parcheggiare i propri mezzi personali.

Beh, un po' scorretto, ma considerando che tutte le ambasciate lì attorno utilizzano per parcheggiare le strisce pedonali in aggiunta allo spazio riservato al corpo diplomatico, tutto sommato è un peccato lieve.

Evidentemente qualcuno della direzione si è sentito in dovere di chiamare i vigili per sgombrare il passaggio.

La cosa cade nel dimenticatoio fino al momento in cui nel pomeriggio mi accingo a varcare di nuovo i tornelli. Mi ritorna in mente la cosa e chiedo alla guardia che sorveglia il nostro ingresso:

"Ma chi ha chiamato il vigile per fare le multe? Siamo stati noi stessi?" (sottintendendo sei stato tu?)

"Noi? No, anzi io mi sono salvato per 30 centimetri in quanto il mio scooter sta appena al di là del cartello"

" e com'è che si è fatto vedere? L'ha chiamato qualcun altro?"

" no, è passato in un giro di controllo" (NdM in tanti anni ho visto ben pochi giri di controllo che evitassero la sosta selvaggia del circondario... beh speriamo bene)

" vabbè, comunque dovremmo evitare di utilizzare il nostro divieto di sosta per parcheggiarci le nostre macchine private"

" nostro divieto di sosta? Ma quale nostro, questo e' della Finanza" ( si percepiva chiaramente la F maiuscola)

" Come della Finanza?"

" ah, non lo sapevi? Qui prima che arrivassimo noi c'era un ufficio della Guardia di Finanza. E loro avevano davanti a loro ufficio il loro divieto di sosta per parcheggiare le auto di servizio. Adesso la Finanza non c'è più, ma il loro divieto di sosta è rimastotutti questi anni!"

Insomma, un'altra dimostrazione che a Roma a seguire bovinamente la legalità alla fine non si ottengono grandi risultati. La Raggi stia attenta.

Peraltro le macchine targate corpo diplomatico lì attorno continuano tranquillamente ad occupare i passaggi pedonali sotto il benevolo sguardo delle truppe di strade sicure.