Dopo essere passati la’ dentro, tutti ci siamo un po’ chiesto come abbia fatto a sopravvivere un bosco così selvaggio… evidentemente c’se’ un Potere che lo difende, una strega che con i suoi poteri magici confonde chi vi entra, o chi vorrebbe lottizzarlo e costruirlo.
Pare che la strega ce l’abbia anche con chi vuole trasformare il suo bosco in una meta per gite, o peggio: semplicemente attraversarlo, senza dargli la necessaria importanza.
A questo destino non è sfuggita la comitiva di Cicloappuntamenti (circa 25 persone) che oggi ha sfidato la strega ed è transitata attraverso il bosco di Foglino per raggiungere l’oasi di Fogliano e, attraverso il Parco Nazionale del Circeo, la stazione di Priverno Fossanova.
L’influenza negativa della strega si è sentita sin dall’inizio. Doveva essere un’allegra giornata di sole, e invece una pesante cappa ha sovrastato il litorale pontino si dalle prime ore del giorno. Il gruppo si è diretto verso il bosco, entrando dal laghetto Granieri, e come ha violato la magica residenza della strega, sono cominciati i guai… nello specifico, una serie pressocchè infinita di forature, neanche ci fossero zanzare anticopertoni.
Dal punto di vista gitaiolo, l’attraversamento del bosco è stato un successo, così come il successivo tratto lungo l’Astura.
Una nuova strada per la Torre è aperta, anche se conservo qualche dubbio sul passaggio nel bosco nella stagione dei tafani, altri alleati della Strega per preservare la santità del luogo.
Finiti i guai della Strega di Foglino, sono cominciati quelli di Fogliano.
Ci siamo infatti persi nel giro del lago. O meglio, il sentiero è scomparso.
Quindi ci si è fatti strada tra fango ed ortiche, fino a riguadagnare la via Mediana (proprio nel punto dove nel 1997 ho fatto un bel frontrale) e poi all’Oasi di Fogliano, che non conoscevo ed ho trovato estremamente gradevole.
Dopo un allegro, e gustoso, picnic, e una pennichella sull’erba, si riparte per Priverno.
Ancora 30 km da fare, andiamo a razzo (andatura sostenuta) sul tratto di duna interrotto allac circolazione delle macchine, poi verso Sacramento (antidoto alle maledizioni della strega) e ci infiliamo nel bosco del Parco.
Lì per fortuna non vi sono poteri malefici all’opera, e quindi lo passiamo a tempo di record, e facciamo altri 15 km per raggiungere la stazione di Priverno.
Il contachilometri segna 70 km esatti di fronte alla stazione. Non c’e’ male per un’uscita classificata come scampagnata!
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