Nella migliore tradizione del ciclo picnic, ho organizzato un bagno a Sperlonga partendo da San Felice Circeo.
Senza carta avevo stimato 25 km (andata), in realtà raggiungere la spiaggia ne ha richiesti quasi 34, quindi con gli inevitabili spicci al ritorno abbiamo totalizzato 70 km tondi tondi… senza contare il ventaccio contrario sulla strada del rientro, che è stato peggio di una salita.
E senza contare l’ora di pedalò per vedere la costa rocciosa.
Sono andato alla spiaggia a Sud di Sperlonga, passate le grotte di Tiberio e la prima galleria, per intenderci. E lì mi sono ricordato che più o meno 24 anni prima vi avevo passato un romanticissimo weekend, prima uscita a medio raggio dell’Honda 350 four di ottava mano che avevo acquistato.
Sperlonga allora era una delle due spiagge romantiche del Lazio, insieme a Sabaudia. Spiagge selvagge con un piccolo stabilimento e poi la sabbia e basta. Spiagge dell’amore, la cui popolazione era formata quasi unicamente da coppie romantiche e appassionate, affratellate da un’aria di complicità… siamo tutti qui per abbandonarci all’amore. Specialmente Sperlonga era uno dei santuari del peccato carnale, a cominciare dai costumi audacissimi (per l’epoca, ma anche per questa…) e aveva un’aura che la rendeva unica.
Inutile dire che il panorama è cambiato. Ovviamente in peggio. Le proporzioni si sono invertite: la parte libera è rimasta una 50na di metri, mentre la spiaggia è totalmente occupata da repliche di quello stabilimentino di allora, Molto carine, ma irrimediabilmente troppe. 50 metri di spiaggia libera se va bene. Altro che coppie appassionate: (poche) famiglie sulla spiaggia. Appena un’ombra delle avvenenti sirene che sceglievano quella riva per il loro canto.
La fama del luogo si è sparsa e, come a Sabaudia, anche i “non romantici” ci sono voluti andare, e senza accontentarsi dell’amore e della passione, hanno voluto sempre più ombrelloni, lettini, docce, alberghi.
Alla fine hanno capito che la magia era finita e che rimaneva una piccola spiaggia, scomoda da raggiungere. E della bellezza chissenefrega, meglio la confusione degli stabilimenti attrezzati.
Infatti il 1^ di agosto gli stabilimentini avevano a malapena il 10% degli ombrelloni (20 euro, con due lettini). Dopo riconsegnato il pedalò mi sono fermato a parlare con il bagnino. “C’è pochissima gente, ancora meno dell’anno scorso. Sperlonga è cara e la gente non ci viene”.
Non ho avuto coraggio dirgli che era un po’ anche colpa sua. La spiaggia romantica e trasgressiva, dalla bellezza selvaggia, l’avete ridotta ad una serie di stabilimentini per famiglie.
Avete fatto scappare le sirene. Avete trasformato la selvaggia Sperlonga in una Rimini da tre file d’ombrelloni.
Ma a chi piace Rimini va lì, con gli ombrelloni con lo stereo, la TV e la doccia incorporata.