In mezzo allo sfacelo quotidiano, e con l'incubo di cosa votare, se votare, alle prossime elezioni comunali, almeno una notizia mi ha reso contento: sono stati stanziati un bel po' dei nostri milioncini per rimettere a posto l'Appia antica, il cammino di San Benedetto e la Via Francigena nel Lazio.
Tutte opere che possono avere molto a che fare con il cicloturismo.
Cominciamo dall'Appia: il cuore mi si riempie di tristezza quando si arriva all'altezza della Via dell'aeroporto, dove la parte lastricata finisce per fare posto al tratturo campestre pieno di sassi che ben conosciamo. Sì proprio là, dove trovi sempre tutti quegli strani tipi che non si sa bene cosa stiano aspettando... ma mi sa che e' molto meglio non indagare :-(
Io spero vivamente che da quel denaro esca fuori un intervento che porti la parte lastricata e sistemata dell'Appia fino alla salita di Frattocchie, in modo da non dovessi interrompere a metà. Certo magari ci vorrà qualche anno sia per aggiudicare i lavori che per portarli a termine, ma l'opera vale tutto l'impegno.
Oltre al piacere di percorrerla, sempre più infatti l'Appia antica dimostra la sua validità di attrazione turistica. Nei giorni di festa è letteralmente piena di turisti, che adesso hanno preso a percorrerla in grandi gruppi ciclistici... se ne possono contare anche una decina in uno stesso giorno, tra i 150 e i 200 gitanti in bicicletta (oltre a noi Romani, ovviamente).
Per carità, magari sono interventi per sistemare la Via in un tratto vicino a Terracina o in qualche posto che dal punto di vista storico merita altrettanto, però mi piacerebbe proprio che almeno la parte che percorriamo più frequentemente possa essere restaurata.
Bellissimo sarebbe anche se si dovesse fare un monumento naturale a Cava dei Selci, restituendo dignità e interesse naturalistico alla parte dove affiorano i gas vulcanici. Mi rendo conto però che sia desiderare troppo.
Sulla Francigena è stato detto tanto, e secondo me qualunque intervento volto ad aumentarne la percorribilità è super benvenuto.
Rappresenta un'infrastruttura fondamentale anche per la ciclabilità turistica che attende solo di essere adeguatamente valorizzata. Sono fermamente convinto che con un idonea pubblicità si possano invogliare un sacco di turisti che a raggiungere Roma in un modo non convenzionale. Certo, non è la pista del Reno, c'è qualche bel dislivello. Però rimane veramente un modo affascinante per raggiungere la capitale.
Speriamo bene, e speriamo che anche la Francigena sud, quella che parte dalla Casilina, possa essere riattivata quanto prima, trasformando in pista ciclabile una parte del vecchio percorso del tramvetto ormai non più usato con l'avvento della metro C a partire da Centocelle.
Lungo la Casilina potrebbe essere raggiunta la pista Paliano-Fiuggi, che peraltro mi risulta arrivi fino a Frosinone.
Se posso spezzare una lancia per un altro intervento di cicloturismo, sarebbe da restaurare il Sentiero dei Briganti, che dopo molti anni di incuria versa in uno stato non proprio di salute... è un percorso meraviglioso, magico, che incrocia la via Francigena e tocca alcune delle parti più belle del Lazio etrusco, quindi sarebbe un vero peccato abbandonarlo al degrado. Merita pienamente salvataggio e valorizzazione.
Per ultimo il cammino di San Benedetto. Non lo conosco ma ho visto il tracciato e molte foto, quindi penso che sia bellissimo. Ancora una volta è importante costruire una rete di percorsi che possa connettersi con la rete Umbra e con la Francigena.
Speriamo bene!
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