Il ponte ferroviario sul Mignone utilizzato al momento solo per le gite ciclistiche |
Al centro Italia, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria stanno anche loro muovendosi. Con qualche anno di ritardo, ma in maniera decisamente piu' coordinata.
Il Lazio, ultima regione della quale so qualcosa, sta solo adesso cominciando a capire che una rete di piste ciclabili che unisca le sue bellezze naturali e archeologiche puo' avere effetti benefici sul territorio.
Effetto benefico dovuto soprattutto all'aumento di frequentazione in zone di grande pregio ma non adatte al turismo di massa.
Cominciando a capire... ma chissa' quando le realizzazioni concrete arriveranno. Eppure eravamo partiti bene, quando Rutelli ministro dell'Ambiente ricavo' una bellissima pista ciclabile tra Fiuggi e Paliano su di un tratto della ferrovia a scartamento ridotto dismessa.
Recentemente l'interesse per la Francigena, spinto molto dalla grande presa delle cose legate alla religione, ha riaperto in modo decente, seppur non sempre ciclisticamente valido, un bell'itinerario che attraversa tutta la Regione.
Ma quali sono le grandi prospettive laziali?
Si comincia a parlare di una pista del Tevere, finalmente. C'e' stato un accordo tra Regioni (e anche Vaticano) per portarla fino ad Assisi (toh...) evidentemente connettendosi in Umbria a Terni con le loro ciclovie. Magnifico. Dire Terni significa anche dire Piana di Rieti, e anche li' ci sono piste da connettere. E che cosa bellissima sarebbe fare una pista lungo le sponde dell'Aniene!
Il litorale lo vogliamo buttare via?
Al momento piu' o meno ogni comune si sta attrezzando per la propria ciclabile, speriamo che ad un certo punto si connettano tra di loro, facciano sistema.
Il blocco a Nord di Roma (Fiumicino Focene, Fregene, Ladispoli) sta facendo molto sul serio, pero' vanno aiutati.
Parlando di liotrane non dobbiamo dimenticare la Pianura Pontina. Questa potrebbe essere rapidamente convertita all'uso ciclabile realizzando piste sugli argini dei tanti canali che la percorrono. Entry point sarebbero oltre le tante stazioni dell'ottimo treno Roma - Napoli, la pista del litorale e la Velletri Priverno (vedi dopo).
Inoltre anche nel Lazio abbiamo un bel po' di ferrovie dismesse, anche da molti molti anni.
Per esempio la Velletri/- Priverno, che al momento percorriamo come itinerario ciclabile fino a Cisterna di Latina. Anche quell'itinerario sarebbe fantastico se recuperato, perche' sarebbe in continuita' con l'Appia Antica e la Francigena.
Ho gia' citato quella che arrivava a Fiuggi, e che comunque proseguiva per Frosinone e per arrivare a Cassino partendo da Roma.
Parte di questa linea e' ancora in uso, il famoso tranvetto, piu' o meno dalla Togliatti fino a Termini. ma da Togliatti in poi e' tutta deserta. Si potrebbe farne una pista magnifica, se non proprio dal centro di Roma, almeno da una delle stazioni della metro o del treno piu' vicine.
Infine vi e' il gioiello nascosto del Lazio, la ferrovia dismessa Capranica - Civitavecchia, un grande e meraviglioso itinerario tra le parti piu selvagge del Lazio. A questo potrebbe aggiungersi anche il tratto Capranica Orte, se poi si abbandonera' definitivamente l'idea di rispristinarne l'uso ferroviario. E partire da Orte significa connettersi con la Pista del Tevere, inoltre incrocerebbe la Francigena appunto a Capranica.
Io conservo tanta fiducia. Chissa' che belle piste avremo quando saro' morto e sepolto!