L'auto candidatura di Calenda ha smosso il ghiaccio e rotto le acque della grande dormiente, la città di Roma. Finalmente qualcuno si sta ponendo il problema di come lasciarsi alle spalle l'incubo Raggi e cercare di tornare una città vivibile.
La mossa di Calenda ha avuto già un grande pregio: stoppare la candidatura di Giletti, forse uno stimato professionista nel suo campo, ma un po' improbabile come sindaco che risolleva Roma, e porre al cdx il problema di trovare un candidato credibile.
Ovviamente a sx/csx i maldipancia calendaici sono tanti, per certi versi anche comprensibili. Molto meno comprensibile è cercare un sindaco di autentica fede sx invece di uno che abbia qualche credibile speranza di risolvere i problemi della città.
In quest'ottica vediamo cosa dovrebbe fare il sindaco di Roma, iniziando dai problemi della capitale.
1) Roma è innazitutto una città che non funziona
Il prossimo sindaco deve, prima di tutto, far funzionare nuovamente Roma.
Il che significa riprendere il controllo della macchina ammiinistrativa comunale, AMA e ATAC e rimetterle al servizio dei cittadini e non dei beati cazzi loro, tanto per dirla in maniera schietta.
Già questo è un compito che fa tremare i polsi, perchè l'autorenzialità (= i beati cazzi loro) è il problema principale di ogni burocrazia e in particolare di quella italiana. Quindi le doti giornalistiche, salutoromanistiche, antifascistiche, pro-LGBTiche, animalistiche, cattolicazziche e immigrazionistiche per un task del genere non servono ad un tubo, meglio scordarsele.
2) Roma è una città che non smaltisce
Non basta far ricominciare a lavorare seriamente AMA: per non affogare nella monnezza occorre anche sapere dove trattare e smaltire i rifiuti prodotti.
Quindi occorrono impianti di trattamento, che a loro volta hanno bisogno di essere costruiti in posti reali, non sull'isola che non c'e'.
Pertanto il nuovo sindaco dovrà pianificare il ciclo di smaltimento dei rifiuti e far costruire quegli impianti che Raggi e Zingaretti non hanno voluto per non perdere consensi. Ovviamente gli impianti non devono disturbare il vicinato, e questo è possibile solo se sono costruiti e gestiti come Cristo comanda... ritorniamo quindi al nodo AMA (vedi punto 1).
3) Roma è una città dove i prepotenti la fanno da padroni
Dal parcheggio sulle strisce ai divani vecchi buttati in strada la convivenza civile può essere ripristinata solo se i prepotenti verrano ricondotti alla ragione. Possibilmente con le buone, ma se non bastano con le cattive.
Questo significa innanzitutto che la Municipale deve fare il proprio mestiere come si deve (vedi punto 1). Ma anche che la magistratura i delinquenti arrestati li deve sbattere in galera e tenerli dentro, e non ributtarli ogni volta sulle strade a delinquere ancora.
Questo non è strettamente compito del Sindaco ma la sua influenza può aiutare a far comprendere il problema.
4) Roma è una città dove non ci si sposta
Condurre una vita attiva, anche dal punto di vista economico, richiede potersi muovere.
Magari con il COVID siamo riusciti a dimostrare che lo smartworking funziona, ma la mobilità deve tornare ad essere al centro delle priorità cittadine.
Non facciamoci illusioni, le auto non basteranno mai, occorre un trasporto pubblico non solo efficiente (vedi punto 1) ma anche confortevole e sicuro, dove anche le donne possano girare indisturbate. Quindi anche la città deve interessarsi alla sicurezza del trasporto pubblico aumentando la presenza delle forze dellordine alle fermate e sui mezzi. E magari ritornando alpunto 3)
5) Roma è una città in profonda crisi economica
Il COVID ha dato un colpo fortissimo, quasi mortale, all'industria del tempo libero.
Dal turismo alle palestre, alle discoteche e a tutti i locali che vivevano di movida è tutto un deserto.
Quindi la domanda pubblica deve far ripartire la città. I soldi sembrerebbero esserci, almeno il Comune non riesce a spenderli tutti con le gare (ritorniamo al punto 1). Su questo occorre veramente non perdere tempo e cercare di fare provvedimenti che consentano alle imprese di ritornare in attivo e quindi assumere, facendo ripartire il ciclo economico.
Last but no least, la ciclabilità
se un sindaco riesce a sistemare i punti precedenti per me può anche ignorare le bici. In effetti già il ritorno all'efficienza della polizia di Roma Capitale, la sistemazione delle strade sarebbero un enorme passo in avanti per noi ciclisti.
Certo sarebbe bello che completasse anche i famosi 160 km di piste promessi dalla Raggi. Costano poco e rendono molto, comunque li scambierei volentieri per i 5 punti di sopra.
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