Tra il maltempo e qualche acciacchetto fisico, ho ritenuto opportuno limitare le uscite delle ultime due settimane all'ambiente cittadino, prendendo lo spunto per esplorare le nuove bikelane cittadine.
In un paio di uscite ho quindi percorso una buona parte delle ultime realizzazioni, tra le quali la Gregorio VII, la Prenestina, la Tuscolane completa, la Togliatti rifatta, il raccordo di Viale delle Milizie con il Lungotevere, Castro Pretorio Tiburtina, etc. etc.
L'impressione che ne ho ricevuto è oltremodo positiva. Certo, alcune ingenuità si toccano con mano, e in alcuni punti sembra di essere ritornati ai mitici fasti veltroniani, quando si creavano ciclabili su tratti di marciapiede dove nemmeno i pedoni risucivano a passare.
Però nel complesso queste nuove bikelanes, anche nella versione così discussa tra parcheggio e marciapiede, ti riducono i principali rischi, separandoti da traffico, dagli scappamenti direttamente in bocca e dalle deviazioni a causa della sosta in seconda fila.
Questo avviene specialmente sulle salite, tipo a Via gregorio VII o sulla Prenestina, quando il ciclista cittadino viaggia tra i 5 e i 10 km/h, e sono molto utili anche per il traffico automobilistico, che alla fine non si ritrova più i ciclisti tra i piedi.
La differenza l'ho percepita proprio sabato, quando avendo fatto un gran tour ciclabile (Aniene-Nomentana-Pretorio-Tiburtina-Prenestina-Togliatti-Tuscolana) mi sono ritrovato di nuovo a pedalare su strada libera... Di fatto lo spazio utilizzato per la ciclabile era tutto occupato dalla seconda fila, e quindi di nuovo trattiettoria ondivaga per superare questi incivili.
Perciò non è vero che le bikelane sottraggano spazio alla circolazione automobilistica: sottraggono solo lo spazio alla sosta in seconda fila e un po' di spazio al parcheggio regolare. però sono la condizione necessaria per un ulteriore sviluppo del traffico ciclistico, che riduce il numero di auto in strada e di utenti sul trasporto pubblico.
Detto questo c'e' ancora molto da fare in termini di miglioramento del prodotto.
Innanzitutto le realizzazioni meno recenti vedono già la segnaletica orizzontale sbiadita. Tenerla fresca fa parte della sfida.
Inoltre si concede ancora troppo alla conservazione dei parcheggi, che in qualche punto devono proprio scomparire. Così come è importante proteggere tempestivamente le bikelane da tutti quelli che le usano come spazi di parcheggio, oppure la tendenza ancora più disturbante, quella di coloro che tecnicamente non parcheggiano sulla pista, ma ne chiudono a tappo l'entrata o l'uscita, lasciando uno spazio che solo un pedone può utilizzare.
Quest'ultimo tipo di sosta è molto utilizzato da chi scarica le merci, che a guardar bene, è l'unica categoria che da questa situazione ci rimette. Infatti a Roma il tema del carico/scarico merci non è mai andato per la maggiore, di fatto adattandosi all'utilizzo della sosta in seconda fila.
Aver fatto passi avanti per eliminarla lascia tutto da definire il problema di come rifornire i negozi.
Insomma, dal punto di vista della ciclabilità la cosa mi paice molto, e siamo appena al 10% del programmato!!!!
Nessun commento:
Posta un commento