Stamattina acchiappo la bici per andare a lavorare. Un po’ stanco per la cantata crepuscolare di ieri (poi riferirò) abbordo calmo calmo Via di Priscilla, Piazza di Priscilla e salgo Sulla Salaria, che trovo, nella parte che va verso il Centro, irrimediabilmente occupata da una lunga fila di auto.
Tutte ferme. E accostate al marciapiedi.
Insomma, per farla breve, visto che venivo dalla sinistra, comincio a risalire, piano piano, la colonna, tenendomi a 50 cm circa dalla mezzeria della strada.
Dopo qualche secondo un rombo di motore ed un motociclista mi supera in velocità, al centro della corsia di sinistra… peraltro tenendosi a distanza (latrale) di sostanziale sicurezza. Però va veloce, veloce e deciso, probabilmente per recuperare un ritardo.
Ed ecco l’imprevisto che si materializza: un corridore, saltellando piano piano, prova a attraversare la Salaria, sulle strisce pedonali, per entrare a Villa Ada.
Chiaramente, guarda dalla direzione dalla quale potrebbero venire le macchine, ovvero verso il centro, senza pensare di poter essere sorpreso alle spalle da un motociclista di contrabbando.
Commette però un errore: non riuscendo a trovare lo spazio per attraversare la colonna di auto, rimane al centro della strada, saltellando tranquillo sul posto, in attesa dello spostamento della colonna di auto, perché dal Centro non sta arrivando nessuno.
E qui avviene l’incredibile: il motociclista, in mezzo alla corsia opposta, non rallenta per evitare l’ancora ignaro pedone, ma suona il clacson e accelera.
Il povero jogger, tutto intento a scrutare la Salaria verso il centro, fa un salto e si volta. Il motociclista, spietato, suona ancora.
Il jogger, preso dal panico, riguadagna con due salti il marciapiedi dal quale era sceso.
Il motociclista suona ancora e passa (sulle strisce pedonali), inveendo e agitando il pugno.
Morale: chi pecora si fa, il lupo se lo mangia.
Ora l’esito della vicenda non è stato cruento solo perché lo sportivo era un corridore.
Fosse stato un altro sportvo, che dico, un giocatore di baseball con la sua mazza, ma anche un semplice interbase con una palla (da baseball), un lanciatore di disco (o di giavellotto!), un giocatore di golf, o anche un prodiere col tangone, il motociclista sarebbe stato giustamente ucciso e il mondo, dopo ciò, sarebbe stato sicuramente migliore.
Purtroppo nella realtà, difficilmente le storie hanno il lieto fine.