Il mio l'ho vissuto domenica, avendo finalmente proposto un itinerario basato sul Paola e Gino n. 121, Ciiclopinic tra Manziana e Tolfa. Sulla carta 40 km e circa 450 m di dislivello. SI va col treno, appuntamento stazione di Manziana ore 10 (ostiense 8:52).
Subito il diavolo ci mette la coda, perchè tra l'ascensore della metropolitana e il convoglio, mi si rompe il filo del cambio posteriore. Azz... Ma non posso ritirarmi, faticherò il doppio.
Ad Ostiense c'e' solo un altro (altra) ciclista. A Manziana nessuno.
Però la procedura va rispettata: chiedo ai presenti di alzare le mani per contarli. Risultato 1, due se conto me stesso.
Mi segno il numero sul taccuino, poi chiedo ad Uta: dovresti aiutarmi. Te la senti di aspettare agli incroci che siano passati tutti? Se la sente, e quindi partiamo.
Dietro telesoccorso del Sindaco aggiusto il cambio sul 3 rapporto e andiamo. Cambiando con il deragliatore anteriore ho tre rapporti salitina, salita e salitona. Mi manca la salitaccia, ma vabbè.
Il primo tratto (18 km) è tutto in discesa su strada Io perdo il contatto a 22 km, ma non mi va di riaggiustare il cambio, e quindi rimango indietro.
Per fortuna Uta agli incroci mi aspetta per vedere se passo.
La strada è magnifica, ma mi tocca frullare come un mototre imballato per tenere una velocità normale. Alla fine finisce e comincia la risalita su sterrato.
Al secondo km incontriamo due che fanno lo stesso percorso al contrario. Sono schizzatini di fango, ma ho visto di molto peggio. Chiedo lumi sullo stato dei campi, che sembravano piuttosto allagati.
"Impedalabile, un disastro, lasciate perdere" "Una fanga continua" "Guado all'altezza delle ginocchia non pedalabile" "salite a spinta" "Discesa? Torrente!"
Francamente a me sembravano non particolarmente esperti, anzi un po' peggio di me, ma alla fine col cambio in quelle condizioni, Uta con la sua ibrida artigliata, chi ce lo faceva fare? Così ho ripianificato al volo un giro esterno e ci siamo avventuarti per una strada sterrata che ci ha portato, senza tanti fanghi, alla vecchia Tolfa/Santa Severa.
Lì abbiamo saltato accuratamente la variante per le valli e per i torrenti, e abbiamo proseguito sull'asfalto.
Picnic con vista sulla valle che avremmo dovuto percorrere... Circa 4 anni prima, in quella stessa valle, che percorrevo da solo, avevo rotto il filo del cambio in un guado, facendo un perfetto field repair (all'epoca portavo circa 1 kg di attrezzi e parti di ricambio).
Abbiamo ripreso e continuato fino alla frana (veramente impressionante) e poi giù a rotta di collo (in senso figurato, ovviamente) fino al bivio tra Santa Severa e Manziana.
Dopo un breve consulto abbiamo deciso di riprendere per Manziana, siamo passati all'aeroporto e abbiamo fatto una piccola deviazione per la Caldara, constatando che la vegetazione ha riguadagnato il precedente accesso cancellandolo, almeno per le bici.
Ci siamo arrivati attraverso il bosco, lasciando le bici appoggiate agli alberi.
Dalla Caldara abbiamo ripreso per Manziana, evitando all'imbrunire il bosco e andando per strada.
Cioccolata calda a Manziana e treno per Roma.
Scendendo dal treno la sorpresa: gomma anteriore a terra... ci mancava!
Un grazie a Uta per la compagnia e complimenti per aver retto per 52 km e un dislivello tra i 600 e gli 800 metri (ultima cifra secondo bike route toaster, ma secondo me esagera), con una ibrida a ruote artigliate.
Debbo dire che uscire in due più semplice, ma condurre un gruppo è proprio tutta un'altra cosa! La responsabilità aggiuntiva mi ha sfinito.
2 commenti:
bella avventura ma.....scusami se esco dal tema della gita....ma, anche confidando nella tua altissima professionalita'di conduttore, se il tutto fosse capitato a me ...mi sarei sentito molto imbarazzato dalla situazione (il gruppo e' formato da una piacente ciclista e tu sei il conduttore del gruppo?)...credo anche che alla fine della gita troverei mia moglie ad aspettarmi con la bici sollevata (tipo ciemmona)per scagliarmela contro.....
a) Il gruppo si è ridotto ad una sola persona mezz'ora prima dell'arrivo alla stazione di Manziana;
b) In effetti, non fossi stato l'organizzatore non avrei proseguito dopo la rottura del cambio;
c) Una mi sembra poca... io speravo in un harem di ciclogirls tra cui scegliere le favorite... In effetti eravamo pochini sin dall'inizio. Ho proseguito con la gita dietro invito del Sindaco.
Next time la cicloappuntamenti gay ride!
Posta un commento