Uno dei temi che più appassionano i forum di ciclomobilisti
è quello della mobilità nuova che, come
da nome, dovrebbe rimpiazzare quella attuale, che sembra antiquata e forse lo
è. Ovviamente tutto si incentra sul superamento dell’automobile quale mezzo di
trasporto individuale per andare verso soluzioni che, quali esse siano,
risultino più efficienti, meno costose, occupino meno posto e siano più sicure.
Il problema di noi Romani è che qui non funziona nemmeno la
mobilità vecchia.
Vedo di spiegarmi. Se prendiamo una città europea a mobilità vecchia,
ovvero ancora ancorata ai vecchi schemi,
vedremo che comunque una mobilità vecchia ben amministrata riesce meno molesta,
e più efficiente e sicura del macello che abbiamo a Roma.
Pertanto il cittadino romano con la testa sulle spalle
dovrebbe cominciare a figurarsi come sarebbe Roma se, invece di tanti voli
pindarici, si applicasse anche alcuni schemi vecchi e tutto sommato ben
sperimentati, tipo il codice della strada.
A Roma , infatti, la vera rivoluzione sarebbe l’applicazione
sostanziale del Codice della Strada, a partire da una delle sue parti più
semplici e meno innovative o rivoluzionarie: il divieto di sosta.
Se il nuovo sindaco (ormai nuovo non più di tanto) si
limitasse a far applicare in maniera sostanziale le norme sul divieto di sosta,
probabilmente risolverebbe di un colpo gran parte dei mali della città.
Allora, partiamo da una cosa molto semplice: la difesa delle
strisce pedonali. Supponiamo che dal 15 aprile arrivi un ordine di servizio per
i Vigili Urbani: Da adesso in poi ogni
vigile in servizio deve considerare la
sosta sui passaggi pedonali come priorità assoluta, e quindi sanzionare
ogni infrazione che trova qualunque altra cosa stia facendo… Poi passo a
controllare.
Un atteggiamento così deciso, porterebbe in breve tempo una
consistente riduzione del traffico e, probabilmente, molto più rispetto da
parte di tutti verso l’uso delle strisce. Se poi parte anche qualche tirata
d’orecchie ai pedoni quando non le usano…
Dopo tre mesi di raddrizzamento e punizione dei Romani
Riottosi, si passa ad attaccare il cuore stesso della sosta, al centro… infatti
la maggior parte dei permessi di accesso al centro storico non prevedono la
possibilità di parcheggiare.
Se si comincia a controllare la sosta nel centro storico,
allora effettivamente si comincia a colpire duro il traffico. Una gran parte di
persone semplicemente perde la motivazione di prendere la macchina. Poi un
attacco duro al resto della sosta vietata per aree concentriche, espandendosi
dal centro storico.
Diciamo due anni di tempo per sistemare il tutto.
Gradualmente sparisce il 20/30% del traffico, semplicemente
perché è inutile che prendi la macchina
se non riesci a parcheggiarla. Diminuendo il traffico, i mezzi pubblici vanno
molto più veloci, e anche i taxi lavorano di più, con la possibilità di calmierare
le tariffe.
A quel punto è anche possibile fare le famose corsie ciclabili,
anche perché molti si dirotterebbero sulla bici quale mezzo di trasporto
individuale.
Quindi, per tornare a noi, parliamo pure di mobilità nuova.
Però per stare meglio, molto meglio a Roma, basterebbe applicare sul serio la mobilità vecchia, basterebbe combattere la sosta
irregolare.
1 commento:
Quali "forum di ciclomobilisti" ? :-)
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