A mio parere, come del resto già detto in altri post, il bacino principale di potenziali ciclomobilisti non viaggia sulle auto, ma sui mezzi pubblici.
Infatti, salvo casi veramente eccezionali, l'automobilista intrappolato tende a trasformarsi in scooterista, più che in ciclista. Almeno, ho visto tantissimi automobilisti darsi allo scooter, pochi (forse nessuno) abbandonare l'auto a favore della bicicletta.
L'utente di mezzo pubblico ha, invece, già fatto un primo passo avanti sulla strada giusta... aver rinunciato all'auto. Cosa gli manca per fare il secondo passo? Un mezzo di trasporto pubblico efficiente, e qui l'ATAC sta veramente dando una grossa mano.
Quando passo con la bici, e vedo sterminate orde di studenti delle superiori o universitari ad aspettare il passaggio del bus, oppure stiparsi su bus stracarichi invece di farsi qualche chilometrello in bici, mi chiedo veramente ma chi glie lo fa fare. Basterebbe un'ulteriore spintarella, tipo un giustificatissimo aumento del presso del biglietto o dell'abbonamento. Che peraltro avrebbe anche il merito di spostare il focus del servizio dagli indigenti alla popolazione attiva.
Anzi, non ho timore di affermare che se l'ATAC attuasse una politica di copertura realistica dei costi (per esempio coprire il 50/60% delle spese di esercizio), la goccia farebbe traboccare il vaso dei ciclisti e ci farebbe fare quel salto di numero tale da costringere il Comune a prendere di petto il problema... (anche se l'esperienza ci insegna che l'Amministrazione capitolina non prende di petto proprio nulla).
Non è un caso che le grandi masse di ciclisti si hanno in quei paesi dove i costi dei mezzi pubblici sono caricati quasi interamente sulle tariffe e non sulle tasse!
Questo in particolare è un tema che mi è alquanto caro, in quanto la fiscalizzazione dei costi del servizio pubblico è stata il principale motivo dell'inefficienza dell'ATAC.
Infatti le amministrazioni che si sono succedute, hanno potuto nascondere sotto lo zerbino del prezzo del biglietto costante anni di cattiva amministrazione (o addirittura ruberie) e conseguentemente l'espansione del debito cittadino... che adesso ci troviamo tutti a pagare salatamente, anche attraverso il blocco di qualsiasi espansione del servizio, basti vedere quanto tarda la Metro C ad entrare in funzione.
Non solo, ma questo deficit costante dell'ATAC, che ogni anno equivale al costo di circa un km di metropolitana, ci ha precluso lo sviluppo autonomo di una rete di trasporto pubblico come si deve, che Roma sicuramente si merita... magari noi Romani un po' meno!
sabato 10 maggio 2014
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