domenica 29 giugno 2014

NOOOOO! Il bikesharing elettrico NO!

Vi sono una serie di cose che a Roma non si riescono mai a fare bene. La meno riuscita dopo la guerra alla sosta in seconda fila (e prima del risanamento dell'ATAC) e' sicuramente il bikesharing.

Ora, per i piu' informati, il bikesharing e' un concetto alquanto semplice, ormai messo a punto in varie citta' europee e italiane, che non riserva sorprese se non il suo crescente uso.

I concetti sono semplici:

  1. Biciclette robuste e semplici, ma di design tale che non possano essere commercializzate dopo un furto;
  2. Abbonamento basato su carta di credito, cosi'  che sia passabilmente difficile rubare la bici noleggiandola con documento falso;
  3. La prima mezz'ora gratuita e poi tariffe crescenti, per incoraggiare la rotazione e non interferire con l'attivita'dei noleggiatori di biciclette.

Assolti questi 3 comandamenti, il resto e' tutto... in discesa. Ovviamente non ho mai studiato la disposizione delle stazioni, ma a Roma dovrebbero avere lo scopo di estendere il raggio d'azione di metro e treni, con una stazione master ad ogni fermata di metro e treno e stazioni slave nel territorio circostante...

Se vi ricordate il bike-sharing alemannico violava tutti e tre i comandamenti principali. E' durato poco, le bici sono sparite e amen. Ci rimane la spesa da pagare, ovviamente...

Ora, come in un videogioco Arcade,  un nuovo mostro appare all'orizzonte: il bike sharing elettrico (se vi ricordate ne avevamo gia' avuto un assaggio). Come se avessimo esperienza con il bike sharing normale, ci buttiamo subito su quello difficile. Quello elettrico. Inevitabilmente costi molto piu' alti, meno bici, meno stazioni.

Non voglio sapere cui prodest, ovvero quale realta' industriale dobbiamo aiutare, ma mettere un bike sharing elettrico al centro di Roma e' una cosa francamente poco comprenxibile (stavo per scrivere una palese stronzata ma per fortuna mi sono trattenuto).

Capirei alla Balduina, o a Monte Mario. Si mettono tre o quattro stazioni elettriche alla base e in cima proprio perche' ci si trova di fronte a dislivelli importanti. Ma poi basta.

Cominciare dal centro di Roma a mettere le elettriche significa riaffermare che il romano medio e'  comunque uno smidollato pigro indegno di qualunque buona idea. Inoltre contraddice ad un principio fondamentale del bike sharing, ovvero l'uso breve. Che fai con la bici elettrica, da Piazza del Popolo a Piazza Venezia? E ti serve l'elettrica? Ma non facciamo ridere!

noltre quale futuro ha il bike sharing elettrico? Quanto costa espanderlo in periferia? E quanto costera' di batterie e ricarica? Cose che nncostano nn le riusciamo a fare, vero?

A MENO CHE non ritorniamo al punto di partenza: forse non e' un bike sharing ma solo un altro noleggio. La spia e' la tariffa di noleggio: se non ha la mezz'ora gratuita, e se non e' progressiva allora si tratta di noleggio, non bike sharing. 

Date retta al Marziano.


venerdì 27 giugno 2014

Eppur (qualcosa) si muove...

Dopo un anno di attesa, alla fine sembra che la giunta Marino abbia partorito qualche miglioramento per noi ciclisti, in ciascuna delle aree che ci interessano, ovvero sicurezza, ciclabilità e intermodalità.

Nel campo della sicurezza non poniamo che vedere con favore il primo assalto alla velocità urbana con l'installazione di molti autovelox dentro Roma.

Per la ciclabilità l'apertura del parco lineare di Monte Mario e per l'intermodalità l'annuncio di un'ulteriore allargamento degli orari di trasporto bici nella metro e la comparsa del trasporto bici sui bus e tram. Una bella infornata, almeno in apparenza.

Sicurezza - Autovelox
Ovviamente c'e' stato un diluvio di multe. Le vittime sono molte, a dispetto dell'ampia pubblicizzazione che è stata data all'installazione. Solo che a Roma anche gli automobilisti prudenti vanno a 70 dove c'e' il limite a 50... chiaro che ogni Autovelox miete, all'inizio, una marea di vittime.

Gli automobilisti sono notevolmente incazzati, come ci si poteva attendere. Sembrano colpiti in uno dei diritti apparentemente fondamentali: quello di uscire tardi di casa e provare a recuperare correndo.

A noi ciclisti interessa molto riaffermare il principio del rispetto dei limiti di velocità. Questo è bene e spero che si diffonda rapidamente. Purtroppo se si va a leggere la dislocazione delle macchinette, si tratta soprattutto di strade non frequentate (o non frequentabili da ciclisti).

Non meno grave è la circostanza che gli autovelox raro spenti la notte...  meglio, non avendo il flash, molto semplicemente, non sono in grado di assolvere la loro funzione nelle ore di oscurità. Una bella limitazione, specie durante l'inverno (dalle 5 in poi...). Insomma, a parte le pattuglie, dal tramonto all'alba liberi tutti.

Comunque non facciamo i pessimisti. Speriamo presto in un'estensione ad altre arterie (Casilina, Prenestina, Togliatti) più frequentate da noi ciclisti. In ogni caso occorre continuare a mettere autovelox. Alla fine ci si accorgerà che i tempi di percorrenza non variano ci tanto. In compenso dura di più la benzina, si ha meno stress e soprattutto gli incidenti mortali (e anche le lesioni) alla fine crollano. Potrebbe anche uscirci una riduzione delle assicurazioni (questa no, è veramente da fantascienza...)

Il parco lineare di Monte Mario
Prima che apriate bocca: lo so che non è una pista da ciclomobilismo, ma  comunque è un percorso molto bello che si snoda in una zona molto bella di Roma, Monte Mario e Aurelio.

Parte dal Parco di Monte Ciocci e arriva fino a Piazza Santa Maria della Pietà, un bel percorso con parecchi panorami. E' realizzato sul tetto della galleria che ingloba la ferrovia Roma-Cesano-Viterbo, e per questo ha la fortuna di collegare ben quattro stazioni, da Appiano alla Balduina (mi pare) a Santa Maria della Pietà.

Non è ciclomobilismo perchè manca una vera connessione con Roma. Infatti dalla splendida terrazza di Monte Ciocci si precipita a valle a Via di Sant'Anastasio. Fosse stato seguito il progetto originale, che includeva galleria e viadotto, si sarebbe arrivati alla stazione San Pietro, e allora sì che sarebbe stata una vera pista per collegare un quartiere al centro.

C'e' sempre tempo a farla... per adesso godiamocela così com'e', almeno finché non arriva. la calura estiva!

Bici su metro, bus e tram
Evviva! si ritorna all'attacco dell'intermodalità. Solo chi usa la bici con continuità sa quanto può essere utile contare su di un aiutino da parte del mezzo pubblico.

Sono appena reduce da un brutto caso di squarcio di pneumatico e me lo sono cavata solo perché avevo la pieghevole,altrimenti sarei rimasto per strada.

Va pero 'tenuto conto che comunque la bici sul bus si scontra con un problema di appagamento, per cui rimane sempre una soluzione di emergenza. Più interessante una ulteriore espansione dell'orario di accesso delle biciclette alla metro, che garantisce l'attraversamento della città, molto utile in vari casi.

Si riuscira' a cambiare qualcosa? Forse sì,suvvia, siamo ottimisti per mezza volta...

Prossimamente su questi schermi: NO! Il bikesharing elettrico NO!

martedì 24 giugno 2014

Belle, ma durano pochino...

Quanto sono belle le camere d'aria autoriparanti di Decathlon.

Le uso sulla Bfold 7, perchè non mi porto dietro il materiale per sostiruire la camera d'aria ma solo la bomboletta.

Non avendo i rnozzi a sblocco rapido, occorrerebbe anche avere appresso l'apposita chiave.

Tra quella, la camera d‘aria di scorta, non è tanto il peso e crescere enormemente, ma l'ingombro dell'attrezzatura, ehe non entrerebbe piu' in un'uniea borsa..

Insomma, ad un certo punto mi sono comprato due camere d'aria con il lattice dentro, tiptomettendolmi di installarìe alla prima occasione utile

La prima occasione utile è stata una piccola foratura a prua.

La sera mi sono messo con gli attrezzi, ho smontato la ruota, ho cambiato la camera d‘aria e sono andato a rimontare la ruota. Ruota che, una volta rimontata, mostrava un gioco sospetta in torno al mozzo.

Trattandosi di una bici praticamente nuova, ho teste reinstailato ia ruota e bo portato la bici (in auto) al negozio dove l'avevo acquistata.

La bici è stata presa in assistenza  e alla fine mi e stata dato un cerchio nuovo. La vecchia camera d'aria e stata buttata e al suo posto me ne hanno data una nuova. Ovviamente normale.

Durata della camera auto(ciclo'?) riparante:  mai toccato l'asfalto.

Seeonso episodio: era circa un mese che ai controllo settimanale delle ruote trovavo la pressione un po' giu'.

Passando il tempo, l'intervallo critico andava aumentando, fino a quando, la scorsa settimana, ho rigonfiato la gonma e alla sera era abbastanza provata. Basta pigrizia, mi sono detto, cambia 'sta camera.

Metti l'autoriparante.

Stavolta la procedura va tutta bene, senza problemi, a parte la necessita di una maggore attenzione all'allineamento della ruota, che sembra preda delle deformazioni elastiche del telaio. Bromptoniani e Co. riderarmo sotto i baffi!

Comunque il cambio avviene giovedi e lascio decantare la bici fino e lunedì. Target videoconferenza
importantissima lunedì mattina, ore 08:30

La mattina check del tempo... Bello, fino all'ufficio ci si arriva. Bene, alle 7:45 inforco la bici e mi avvio verso l'ufficio.

Dopo circa 3 km,ultimo tratto di Prenestina, mi allargo per evitare alcuni tombini. Una SMART mi fa il pelo, strombazzando. Capisco che pur non avendo torto, non posso occupare il centro della carreggiata, anche perche dietro a me sento il rumbo di altri motori.

Mi riaccosto a destra, passando sull'ultimo dei tombini (tombini, no Mohicani). Un attimo e la ruota posteriore scoppia con un bel botto. Controllo la bici e mi fermo per vedere cosa è successo.

La gomma e“ completamente sgonfia. Dal lato del pneumatico protrude una lamina metallica che non
riesco ad estrarre. La squarcio e' di circa 3 cm, dai labbri della ferita sgorga il larice arancione.

Nessuna possibilita' di ripararla, Chiudo la bici, attraverso Porta Maggiore e zompo su di un 14 che per fortuna e` semivuoto. Arrivo in ufficio entro i  di ritardo che avevo stimato. Vantaggi delle pieghevoli.

La lamina 
Corne potete vedeere della foto, le lamina e' delle dimensioni di un badge di biketowork, circa quattro cm di lunghezza. Largheza sul 1,5 cm, spessa un bel po', direi un millimetro al centro.

Dal materiale si direbbe una di quelle scaglie che si formano ai lati delle cornici dei tombini, dovute al
martellamento dei mezzi pesanti. Il tombino si è vendicato con la mia bicicletta.

La seconda camera d'aria ha totalizzato quasi tre km prima di tirare le euoia... Un bel progresso indeed!

Le gomma nuova 
Sendza starei piangere treppe su la sera vado da Decathlon ad acquistare pneumatico e Camera d‘arie. E li' l'ulfima sorpresa di una giornata ciclisticamente difficile. Ne` copertoni bfold ne' camere d'aria 20" (ne ho una vecchia riparata). Arriveranno...

Spero di poter riparare la gomma nel weekend e almeno metterla su strada. Certo che e' proprio strano,
consierato il volume delle vendite...

venerdì 13 giugno 2014

L'insalata che pedala

Cosa spinge la bicicletta? Le gambe, ovviamente. Ma cosa spinge le gambe a spingere la bici? Gli spingitori di gambe, ovvero gli addominali... ma quanti ciclisti urbani si curano degli addominali?

E' noto che la tartaruga scompare appena passati i trenta e che la bici, insieme con le bocce e il tiro al piattello e' uno dei pochi sport che ammette, tra i dilettanti, degli autentici panzoni. Acchittati da ciclisti ma pur sempre panzoni.

Per parte mia con il riscoppio del caldo e le prime uscite a torso nudo mi e'presa la vergognerella.

Ho diminuito il cibo e aumentato la ginnastica nella speranza di riprendermi per l'apertura della stagione balneare. In effetti c'e' stato un mezzo miracolo, almeno 3 chili in meno in un mese, con il dimagrimento che continua e la fame che sta tranquilla... Peccato che ormai mi sia trasformato in un'insalata che pedala.

Il risultato già si sente in salita, togliete 3 chili alla bici o al bagaglio e ve ne accorgete subito. Ma la vera ri-sorpresa sono stati gli addominali. Nel programma di ginnastica gli ho dedicato un po' piu' di attenzione, e il risultato e' stato semplicemente sorprendente.

Infatti mi e' sembrato di aver grandemente accelerato il ritmo della pedalata e di tenerlo per maggior tempo. Si sono nettamente abbassati i tempi di percorrenza dei soliti itinerari e comunque riesco a cambiare il ritmo di peldalata  in maniera molto piu' agile.

Tanto che mi sono ripromesso, come la volta scorsa, di non trascurarli piu'.

Prossimamente: il ritorno della tartaruga, una storia avvincente di fame e fatica!

giovedì 5 giugno 2014

Roma insicura? Che Notizia (pron. alla Verdone!)

Un team di scopritori d'acqua calda ha accertato che Roma e' una citta' ingorgata e insicura, dove ogni anno muoiono 150 persone per incidenti stradali e chissa' quante riportano danni permanenti.


Il team ha anche accertato che bisogna fare qualcosa per fermare il massacro... forse bastava leggere questo blog e i suoi simili per accorgersi che forse a Roma qualcosa non va...


La cura? Per favore evitiamo di apporre altri limiti che nessuno rispetta, tipo i 30 all'ora, e andiamo per qualcosa di piu' concreto,che almeno faccia rispettare i limiti che ci sono.


Niente di difficile, vediamo:


Cosa ci vuole?

  1. Protezione dei pedoni dalle auto e da se' stessi
    1. Ridipingere i passaggi pedonali e quando possibile rialzarli
    2. Sgomberare tutte le auto in sosta sulle strisce
    3. Mettere pattuglie che ogni tanto sorveglino qualche passaggio pedonale, tanto per verificare che gli altri le rispettino
    4. Richimare e poi multare anche i pedoni (troppo) indisciplinati
  2. Limitazione della velocita'
    1. Fare più, appostamenti con gli autovelox
    2. Mettere autovelox su tutte le strade a scorrimento veloce
    3. La sera fare piu' controlli contro la guida in stato di ebbrezza
    4. introdurre, dove si rifanno le strade, moderatori di velocità e quegli accorgimenti che limitano le velocità
    5. Rotatorie europee dove possibile
  3. Riduzione della sosta irregolare
    1. Pattugliare le consolari
    2. Dotarsi di sistemi automatici per fare le multe
    3. Mettere piu' dissuasori
    4. Stringere le carreggiate in modo da non consentire la sosta
  4. (E finalmente) Salvaciclisti!
    1. Corsie ciclabili o piste sulle strade a scorrimento veloce
    2. Qualche pista non guasta…


Un piccolo piano molto concreto che a mio parere migliorerebbe di gran lunga la situazione.

Ovviamente nessuno lo attuerà, tantomeno il Sindaco. Lo sfido!

lunedì 2 giugno 2014

Ciemmona: Chi si lamenta di chi si lamenta?

Quest'anno, a parte un salutino agli amici il sabato pomeriggio, mi sono tenuto lontano dalla Critical... scusate tanto, capisco, ma mi trovo a disagio sia a Ostia, al suo mare, che  ad avanzare piano piano sotto il sole, quindi ho optato per il Reatino.

Insomma, ho letto sulla stampa la critica alla critical avanzata da un consigliere comunale, ripresa da un paio di quotidiani, che alla fine rimproverava ai ciclisti di aver occupato manu militari la Colombo per mezza domenica e di aver rimpiazzato, come un malefico virus, la solita e placida routine del consueto ingorgo di lamiere.

Ovviamente tutti sono caduti dal pero, a cominciare dall'Amminitsrazione, per la quale la critical mass è sempre un evento semi-clamdestino, anche quando a guidarlo sono le auto dei vigili.

Allora, è chiaro  che la critical non può essere istituzionalizzata come logicca vorrebbe. Visto che tutti gli anni tranne uno si va ad Ostia, perchè non associarla ad altri eventi romani come la maratone, etc etc.? Dico invitare tutta Roma a godersi la passeggiata in bicicletta fino ad Ostia, con tanto di sponsor, sindaco in testa, consiglio comunale, Renzi e Grillo sul risciò (!!)... insomma farne una festa ufficaile romana, e che cavolo...

Non su può, perchè la Critical nasce per dare agli automobilisti un po' della loro stessa medicina, quindi è il segreto di pulcinella, che tutti sanno ma non si può dire di saperlo.

Più starno è capire perchè, visto che alla fine uno ha sbottato urlando il proprio sconforto per gli automobilisti imbottigliati, una serie di illustri esponenti della ciclabilità si sono stracciati le vesti... ma non era questo che cercavano? E allora allegria, lo scopo è stato raggiunto!!!

PS.: un complimento al Messaggero per il bell'articolo e una tiratina d'orecchie alle altre testate. Il giornalismo significa anche capire che succede, non solo rilanciare le dichiarazioni di qualche politichello locale.