Quest'anno, a parte un salutino agli amici il sabato pomeriggio, mi sono tenuto lontano dalla Critical... scusate tanto, capisco, ma mi trovo a disagio sia a Ostia, al suo mare, che ad avanzare piano piano sotto il sole, quindi ho optato per il Reatino.
Insomma, ho letto sulla stampa la critica alla critical avanzata da un consigliere comunale, ripresa da un paio di quotidiani, che alla fine rimproverava ai ciclisti di aver occupato manu militari la Colombo per mezza domenica e di aver rimpiazzato, come un malefico virus, la solita e placida routine del consueto ingorgo di lamiere.
Ovviamente tutti sono caduti dal pero, a cominciare dall'Amminitsrazione, per la quale la critical mass è sempre un evento semi-clamdestino, anche quando a guidarlo sono le auto dei vigili.
Allora, è chiaro che la critical non può essere istituzionalizzata come logicca vorrebbe. Visto che tutti gli anni tranne uno si va ad Ostia, perchè non associarla ad altri eventi romani come la maratone, etc etc.? Dico invitare tutta Roma a godersi la passeggiata in bicicletta fino ad Ostia, con tanto di sponsor, sindaco in testa, consiglio comunale, Renzi e Grillo sul risciò (!!)... insomma farne una festa ufficaile romana, e che cavolo...
Non su può, perchè la Critical nasce per dare agli automobilisti un po' della loro stessa medicina, quindi è il segreto di pulcinella, che tutti sanno ma non si può dire di saperlo.
Più starno è capire perchè, visto che alla fine uno ha sbottato urlando il proprio sconforto per gli automobilisti imbottigliati, una serie di illustri esponenti della ciclabilità si sono stracciati le vesti... ma non era questo che cercavano? E allora allegria, lo scopo è stato raggiunto!!!
PS.: un complimento al Messaggero per il bell'articolo e una tiratina d'orecchie alle altre testate. Il giornalismo significa anche capire che succede, non solo rilanciare le dichiarazioni di qualche politichello locale.
lunedì 2 giugno 2014
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