Quasi tutti gli uomini nella vita hanno una sola certezza: quella di morire. Il ciclista romano ne ha una in piu': che prima di morire qualcuno gli frega la bici.
L'ultima bici rubata, tra i miei compagni, e' quella di Ornella, che la lasciava legata al palo durante il il lavoro ( anche se credo la tenesse nel cortile della scuola).
Ora non sono piu' sicuri nemmeno i box, predati sistematicamente per rubare le bici.
Il grave e' che il contrasto a questo fenomeno e' i ftto insesistente, anche a fronte di seri indizi che le bici non vengono riusate in loco, ma finiscono trasportate in altri paesi o trattate all'ingrosso da ricettatori compiacenti...
cio' significa un impoverimento netto della nazione, un mercato del ricettato praticzmente infinito, ed un arricchimento netto di soggetti che, non sapendo come sbarcare il lunario al proprio paese sono venuti qui a depredarci (vedi la banda di Rumeni fermata circa una settimana fa)
Il quadro e' drammatico ed esteso un po' a tutta la microcriminalita', totalmente scaricata sulle spalle dei cittadini.
In questa condizione mi sarei aspettato un incontro tra sindaco, questore e procurators, per mettere a punto una strategia comune.
Per esempio cominciare a considerare la pericolosita' sociale di comportamenti non occasionali, e negare liberta' provvisoria almeno a coloro che vengono colti in flagranza, specie se stranieri, senza fissa dimora e comunque senza una fonte di sostenfamento cui appoggiarsi nell'ambito familiare in caso di provvedimenti alternativi alla detenzione.
In genre viene imposto l'obbligo di firma, neanche il braccialetto eletrronico, cosi' tra una firma e l'altra continuano attivamente la loro attivita'.
A pranzo ne ho parlato con uno dei nostri avvocati, mi ha detto che non si puo' fare, x' il fatto di essere un poveraccio non significa che continui a delinquere e quindi sarebbe una ineguaglianza. Vabbe', capisco la prima volta, ma in caso di recidiva che fai? Continui a campare delinquendo? Ti metto in galera almeno non delinqui.
Mi ha detto invece che si potrebbero espellere tutti gli stranieri condannati. Intendiamoci, io parlo di accompagnamento alle frontiere, no che gli dai il foglio di via e loro rimangono qua.
Liberarci dei delinquenti stranieri e concentrarci sui connazionali aiuterebbe a disintasare le carceri (ma i radicali perche' non lo propongono invece dell'amnistia che nessuno fara' mai?) e a ridurre i casi di recidiva.
Perche' non lo si faccia attivamente non l'ho proprio capito. O meglio, lo so bene:siamo presi tra una destra inconcludente e una sinistra universalista e irreversibilmente anti-polizia...
Vabbe', ma il cittadino normale, quando si svegliera'? Quando comicera' a chiedersi perche' in Italia dobbiamo tenerci autentici delinquenti che vengono da fuori ( tipo i borseggiatori brasiliani del 64) e non rispedirli a calci nel sedere ai loro paesi?
Sfatiamo un altro luogo comune:"comincia dai politici, e non prendertela coi ladri di polli". Sbagliato. Il danno individuale che deriva dalla microcriminalita' e' clamoroso.
Un paio di anni fa mi hanno rotto uno dei vetri della vecchia Astra. Rimetterlo mi e' costato 100 euro. Prima di farmi un danno individuale di cento euro un politico romano deve fregarsi 300 milioni di euro, uno nazionale 6 miliardi di euro. Ecco perche' e' importante bloccare la microcriminalita'.
Una cosa: se mi date del fascista motivatelo in maniera concreta e esponete la vostra ricetta in alternativa...
Prossimamente: rilanciare l'economia tagliando (finalmente) le mani ai writer...