sabato 30 gennaio 2016

Unioni civili e Family Day...

Dalla discussione sulla legge relativa alle unioni civili mi sono tenuto alla larga per due motivi: il primo è perché non mi piace che mi si ricordi quanto il mio paese è arretrato, il secondo, piu' importante,  è che non mi piace vedere come sia degenerata la capacità di ragionamento nella discussione dei problemi concreti.

Riassumiamo le puntate precedenti, tanto per chiarirci.

Già dall'inizio degli anni 2000 si era manifestata in Italia la necessità di una unione civile alternativa al matrimonio, ed in particolare un po' più light, allo scopo di dare una qualche protezione a quelle coppie che si formavano nei 5 anni di attesa per il divorzio... ma anche a tutti quelli che pur volendosi bene non avevano intenzione di assumere un vincolo ufficiale e completo come il matrimonio, per non essere considerati come semplici sconosciuti da parte delle istituzioni, ospedali in primis.

Questo tipo di unioni, conosciute in Europa come PACS, si prestavano anche a sanare il problema delle unioni tra persone dello stesso sesso, quindi prendendo vari piccioni con una singola fava.

Purtroppo sin dall'inizio la questione nacque con il piede sbagliato, ovvero senza che nessuno cercasse di capire  i due istituti si differenziassero dal punto di vista giuridico.

La discussione era inevitabilmente sulle coppie omosessuali (chi fa la donna, chi l'uomo, il tema di fondo alla fine era questo) e in particolare la loro graduatoria delle case popolari e la possibilità, tutta da verificare, di adottare bambini. 

Ovviamente le (alte) gerarchie cattoliche colpirono sin dall'inizio molto duramente il concetto, ci ando' di mezzo anche Prodi, che aveva cercato di introdurne una versione  edulcorata con i DICO. Il motivo dell'opposizione era di natura chiaramente conservatrice, di quelle cose che tirano giu' un paese... come sabbie mobili.

Travolti i DICO, furono archiviati anche i cattolici adulti, come si defini' Prodi per contrastare in maniera educata la CEI, per un ritorno al cattolicesimo mignottaro e peccatore di stampo Berlusconista. Da allora Questi cattolici adulti non sono piu' ricomparsi, magari era veramente solo Prodi e non altri. La questione venne dunque relegata nella cantina politica e lì rimase. Come l'anello di Sauron sul fondo del fiume.

Nel 2016, dopo la storica decisione della Corte Suprema americana che ha pensato di non poter negare alle coppie gay i diritti acquisiti in uno qualsiasi degli Stati dell'Unione (checche' ne dica Formigoni), la questione si è riproposta tutta, anche perché l'Italia è rimasta il fanalino di coda dell'Europa (e dell'America)  civile.

Siamo stati dunque in questi anni stretti per anni tra una sinistra giuridicamente inconcludente, da Muppet Show, una chiesa cattolica che ben conosce i suoi polli eche agisce con determinazione appoggiandosi  ai suoi interessati tirapiedi. E una destra fascista che e' sempre pronta a sposare la bigottaggine.

Ma i buoni non arrivano mai? No, e quindi non mi rimproverate perche' preferisco nn sapere!

Questa mia condizione di beata ignoranza è stata brutalmente violata l'altra sera quando, cenando di fronte alla televisione, mi sono imbattuto in un intervista alla senatrice del Pd,  già tristemente conosciuta per le follie animaliste quando frequentava il Comune di Roma. Riassumo nella sostanza, non virgoletto...

D: Questa legge è un matrimonio tra omosessuali?

R: Per carità la legge non è un matrimonio, perché non si basa sull'articolo XY della Costituzione ma sull'articolo ZT del codice civile  che dice tutta un'altra cosa. Quindi non è un matrimonio, per carita'... (messaggio per NCD, Chiesa... NON C'E' il matrimonio per omosessuali!)

D: E in che cosa differisce dal matrimonio?

R: Gli obblighi giuridici dei contraenti sono gli stessi di un matrimonio, da questo punto di vista non c'è nessuna differenza (messaggio per gli omosessuali: e' come il matrimonio!)

A questo punto capirete bene ho cambiato canale.

Insomma questo e' il risultato di questa vicenda: alla fine, per dare il matrimonio alla comunita' omosessuale, abbiamo una cosa che non è un matrimonio, ma vincola e funziona esattamente come un matrimonio.

Invece di estendere il matrimonio alle coppie omosessuali, che ormai sarebbe stata una cosa normale, e poi pensare a creare un nuova forma di unione che aiutasse chi non si voleva sposare, abbiamo un nuovo istituto con lo stesso effetto di vincolo matrimoniale,  almeno se stiamo a quanto affermato dalla relatrice.

Gli etero che volevano  un'istituzione piu' leggera se la pigliano in quel posto... e tutto sommato anche la comunita' omosessuale.

Non aggiungo altro per carità di patria.

E oggi il Family Day, con tutti quelli che fanno finta di difendere la famiglia, come se le coppie omosessuali la minacciassero, ma in realta' sono soprattutto bigotti fiancheggiatori (spesso interessati) della chiesa (con la c minuscola) e tutti con una buona dose di omofobia a prescindere. E tutte le tv a fare la claque.

E poi vogliamo fare la nazione moderna...

mercoledì 27 gennaio 2016

Diglielo con il clacson

Lo confesso, ogni tanto prendo ancora l'automobile.

A mia parziale discolpa la uso molto spesso con la bicicletta sul tetto, per scopi puramente trasportistici di bicicletta. Giusto che la bicicletta ogni tanto si faccia qualche giro in macchina.

In questi giri in macchina, però, trovo che l'ambiente automobilistico si stia continuamente deteriorando.

Sarà perché ho una macchina alquanto anziana, con l'aggiunta della bicicletta sul tetto, ma un bel mucchio di gente si dimostra molto sgarbata nei miei riguardi. In altri post ho sottolineato come ogni tanto mi tocchi rimettere le cose e i prepotenti al loro posto.

Ciò non toglie che rispetto a macchine molto più scattanti e veloci della mia, a volte non possa fare altro che protestare usando il clacson.

Di fronte a manovre molto scorrette, a veri colpi di furbizia a rovescio a spese di chi sta nella corsia accanto, manovre fatte da teste di c**** incapaci di calcolare velocità e direzione delle altre auto, per cui non si risolvono in un incidente solo per quello quell'altro frena, una bella clacsonata può aiutare.

La clacsonata in questione ha da esse molto lunga e accompagnare tutto lo svolgimento dell'infrazione, da quando hai capito che si sta avverando fino alla sua conclusione.

Devi piantare la mano sul clacson e lasciare che il clacson dica: "bruttostronzotestadiminchiachacazzostaifacendononvedichesenonfrenavoavevamofattoilbottomaseipropriounincapacetotale"...

La cosa funziona.

Specie se poi 2 chilometri piu' avanti lo ribecchi che sta accostando e uscendo dalla strada,  gli passi accanto e usando sempre il clacson gli dici: " seiancoratubruttostronzotestadiminchiachecazzohaifattoprimaseiunidiotamicamelo sonoscordatotihovistoèsemprelasolitatestadicazzo".

Come ho detto la cosa funziona, le persone sono visibilmente infastidite. In particolare quello che non sopportano e l'attacco alla loro supposta condizione di predatori della strada.

Se facessimo tutti così, in breve il virus testadicazzaggine si estinguerebbe e le strade sarebbero migliori, e anche di molto.

Se poi ogni volta al coro si unissero anche le altre 3/4 auto oggetto della scorrettezza, avremmo vinto la battaglia della cortesia e della sicurezza stradale. Purtroppo l'Italia è un paese dove i disonesti e i figli di puttana vengono ammiati in quanto tali.

Certo, c'è sempre la possibilità che il tizio si incazzi sul serio e cerchi lo scontro fisico. E vabbè, di rischi nel mondo ce ne sono tanti, prima o poi dì qualcosa si dovrà morire. 
L'importante è che una cosa di questo tipo non venga lasciata invendicata, e per recuperare le cose in Italia, e sarebbe ora che dessimo questa impostazione al nostro codice penale.

mercoledì 13 gennaio 2016

Quello che mancava ai marciapiedi di Roma... una bella pietra d'inciampo!

Secondo la moda prevalente ormai affermata in Europa, le vittime dell'Olocausto vengono ricordate con particolari pietre d'inciampo: piccole targhe, di ottone o altro metallo delle dimensioni di un sanpietrino poste sui marciapiedi in maniera leggermente sporgente. 

Quando passa Quando uno passa le tocca con il piede, abbassa lo sguardo, le vede, le legge, e si rammenta della persona o del fatto.

Questa moda e' tale in Europa dove i marciapiedi sono normalmente ben tenuti, e non sono la vergognosa carrareccia che abbiamo normalmente a Roma, consistente in uno strato di asfalto posto direttamente sulla nuda terra. 

Lo sappiamo bene noi ciclisti da marciapiede come sia molto meno confortevole a marciare in bicicletta su marciapiede rispetto alla strada, ed è proprio perché il fondo del marciapiede non è preparato come il fondo della strada.

Il Corriere della Sera, da' notizia che anche una vittima dell'Olocausto Romano, Arrigo tedeschi, è stato ricordato con una pietra d'inciampo posta a Via Po.

Ora, soffermiamoci un attimo sul lato buffo della cosa: una pietra d'inciampo era proprio quello che mancava ai disastrosi marciapiedi romani! 

Vista la situazione uno quando inciampa, invece di abbassare gli occhi e ricordare la povera vittima dell'Olocausto, tira dritto senza abbassare lo sguardo e invece manda un altro sacramento contro l'amministrazione capitolina...

domenica 10 gennaio 2016

E' tornata la primavera!

Evviva, finalmente l'inverno è alle nostre spalle e la primavera sta iniziando.

Dopo ben quattro giornate di tempo cupo pioggia e vento freddo, finalmente il sole è tornato a splendere e la temperatura è risalita ai 20 gradi.

Le Mimose sono in fiore, i mandorli stanno arrivando anche loro, che stanno tornando le rondini dall'Egitto. Che meraviglia... sarà l'età che fa accelerare i tempi, ma mi sembra proprio che quest'anno l'inverno sia passato molto velocemente, quasi non si è visto!

Chissà, magari dalla prossima settimana possiamo cominciare a fare il bagno al mare. Però è strano, perché gli stabilimenti balneari sembrano ancora in letargo!

Un attimo...  dalla regia mi comunicano che devo guardare il calendario... santo cielo, è solo il 10 gennaio!

E io che avevo appena rifatto il cambio di guardaroba!

mercoledì 6 gennaio 2016

Aridatece le polveri sottili!!!

Finalmente è finita il tormento dell'inquinamento. 
L'aria è pulita e i nostri polmoni sono salvi...  che goduria! 

Peccato che tutto questo sia a spese di 5 giorni di maltempo, è il fatto che oggi ci sia stato un po' di sole inaspettato, non cambia la questione centrale, ovvero sono 5 giorni che piove.


Per i prossimi giorni non è che la situazione sembri migliorare molto, si parla sempre di quelle giornate nelle quali non si sa bene se prendere la bicicletta o no. 

Comunque freddo e pioggia assicurati... 

Al che viene voglia da dire preferiamo il sole, aridatece le polveri sottili!

lunedì 4 gennaio 2016

E meno male che la bici è pericolosa...

Oggi, in omaggio alle condimeteo prevalenti, ho deciso di lasciare alll'asciutto la bici e affidarmi al meno esposto tram. Questo anche perché appartengo a quella schiatta fortunata di ciclomobilisti che comunque possono sempre optare per il mezzo pubblico per andare in ufficio.

Il tram, anche se ci mette circa il doppio rispetto alla bicicletta, ha comunque vantaggi non indifferenti, primo tra i quali la arrivare in ufficio con la posta elettronica già esaminata.

Il tragitto tranviario comprende anche circa 12 minuti a piedi tra il capolinea del tram a Termini e Castro Pretorio. Per cui alla fine un pochino di movimento lo si fa comunque. È proprio su questo tragitto è arrivato il bello.

Infatti passo accanto a uno dei semafori che permette di attraversare piazza dei Cinquecento e quello si mette al verde pedonale. Non mi pare vero di questa opportunità e mi accingo ad attraversare piazza dei Cinquecento diretto verso Caracalla.

In quel punto le due direzioni di marcia anno circa tre corsie ciascuna. Le macchine si fermano sulla più esterna, su quella centrale, e io tranquillo sto per avviarmi giù dal marciapiedi. Se non che subentra l'istinto del ciclista, o meglio del centauro in generale... la coda dell'occhio, abituata a spazzare tutta la strada circostante, se n'è accorta. Sulla corsia interna , quella che mi accingo ad attraversare, sta arrivando una macchina a velocità moderata, intorno ai 30 all'ora, ma che non mostra alcuna intenzione di fermarsi al semaforo.

Mi blocco sul marciapiede ed in effetti la macchina mi passa accanto senza il minimo accenno alla fermata al semaforo. Continua per circa 40 metri e poi svolta a destra per andare verso la stazione Termini. Francamente avrei voluto dirgliene 4, ma l'automobilista sembrava realmente distratto. Secondo me il semaforo non l'aveva proprio visto in quanto era preso a cercare l'accesso alla stazione Termini.

Tutto è bene quel che finisce bene, nessuno si è fatto male anche se io un po' di paura me la sono presa. Ovviamente da pedone devi stare attento anche agli sbagli degli automobilisti. Infatti sei sempre tu quello che si fa male...

Vorrei però evidenziare tre lezioni sul fattore umano, ovvero proprio quella cosa che ci differenzia dalle automobili che guidiamo:

a) strade troppo complicate fanno distrarre dalla guida vera e propria. A me è capitato a via Merulana dov'è per tenere i 30 un altro po' metto sotto uno che stava tranquillamente attraversando (non sulle strisce). Infatti ero concentrato sul tenere il contachilometri a 30 all'ora.

b) manca totalmente una sorveglianza dei vigili urbani che possa sanzionare chi commette infrazioni, anche gravi e che comunque la fa franca. Se mi avesse investito anche lui sarebbe finito in un mare di guai, e non credo che fosse la sua intenzione.

c) non potendo avere un vigile ad ogni semaforo, ogni semaforo dovrebbe essere dotato di una telecamera e di un autovelox. In un caso come questo mi sarebbe bastato chiamare i vigili urbani per ottenere il esame del filmato e emettere una sanzione per questo signore, per fagli vedere quale rischio aveva corso. Nel 2016 le telecamere sui semafori cede meriteremmo proprio

Comunque mi congratulo con me stesso per lo scampato pericolo.

venerdì 1 gennaio 2016

Le condizioni per un buon 2016

Al superamento del 1/2 secolo di eta' ci si rende conto che un buon anno e' uno nel quale le cose non peggiorano...

Noi ciclisti romani non facciamo eccezione... infatti, a dispetto del grande successo di pubblico riscosso dalla bicicletta quale mezzo di trasporto, abbiamo assistito al declino, dapprima impercettibile, adesso percepibile con chiarezza, della rete ciclabile.

Quindi, mentre gli anni scorsi l'augurio era di avere piu' piste, adesso speriamo di conservare in buona salute quelle che abbiamo, magari senza tutte le interruzioni che ci vengono scaricate addosso per i motivi piu' vari, ma sempre con identico risultato: interruzione della pista, kissenefrga dei ciclisti.

Come e' possibile che avvenga tutto questo quando i ciclisti crescono anche in Italia e non solo all'estero?

Semplice... perche' anche qui si comincia a fare sul serio. Ormai tra bici normali ed elettriche il mezzo a pedali si sta imponendo e qualcuno comincia a sentirsi realmente minacciato.

Se si comincia a dare ascolto ai ciclisti e si realizzano nuove piste, altri ciclisti arriveranno e cosi' si aggiungeranno altre piste, fino alla conquista di veri spazi, addirittura di qualche posto di parcheggio. Il che potrebbe portare a qualche automobilista che rinuncia alla seconda auto in favore di un piu' ecologico velocipede... e magari lo comincia ad usare per andare al lavoro...

Per scongiurare questa eventualita' si sente il macinare di poteri forti e automobilisti influenti dietro le quinte. Ormai il ciclista non e' piu' un originale mattacchione improduttivo, ma un pericoloso nemico cui non si deve concedere alcun vantaggio. Anzi, va ostacolato per quanto possibile.

Vista la nostra attuale debolezza, con un sindaco ciclista cacciato via, ed un  comissario che pensa solo al Giubileo, l'augurio per il 2016 e' la continuazione della crescita della popolazione ciclista e il non arretramento dell'infrastruttura.

Obiettivo minimo che spero tanto si possa raggiungere.