Dalla discussione sulla legge relativa alle unioni civili mi sono tenuto alla larga per due motivi: il primo è perché non mi piace che mi si ricordi quanto il mio paese è arretrato, il secondo, piu' importante, è che non mi piace vedere come sia degenerata la capacità di ragionamento nella discussione dei problemi concreti.
Riassumiamo le puntate precedenti, tanto per chiarirci.
Già dall'inizio degli anni 2000 si era manifestata in Italia la necessità di una unione civile alternativa al matrimonio, ed in particolare un po' più light, allo scopo di dare una qualche protezione a quelle coppie che si formavano nei 5 anni di attesa per il divorzio... ma anche a tutti quelli che pur volendosi bene non avevano intenzione di assumere un vincolo ufficiale e completo come il matrimonio, per non essere considerati come semplici sconosciuti da parte delle istituzioni, ospedali in primis.
Questo tipo di unioni, conosciute in Europa come PACS, si prestavano anche a sanare il problema delle unioni tra persone dello stesso sesso, quindi prendendo vari piccioni con una singola fava.
Purtroppo sin dall'inizio la questione nacque con il piede sbagliato, ovvero senza che nessuno cercasse di capire i due istituti si differenziassero dal punto di vista giuridico.
La discussione era inevitabilmente sulle coppie omosessuali (chi fa la donna, chi l'uomo, il tema di fondo alla fine era questo) e in particolare la loro graduatoria delle case popolari e la possibilità, tutta da verificare, di adottare bambini.
Ovviamente le (alte) gerarchie cattoliche colpirono sin dall'inizio molto duramente il concetto, ci ando' di mezzo anche Prodi, che aveva cercato di introdurne una versione edulcorata con i DICO. Il motivo dell'opposizione era di natura chiaramente conservatrice, di quelle cose che tirano giu' un paese... come sabbie mobili.
Travolti i DICO, furono archiviati anche i cattolici adulti, come si defini' Prodi per contrastare in maniera educata la CEI, per un ritorno al cattolicesimo mignottaro e peccatore di stampo Berlusconista. Da allora Questi cattolici adulti non sono piu' ricomparsi, magari era veramente solo Prodi e non altri. La questione venne dunque relegata nella cantina politica e lì rimase. Come l'anello di Sauron sul fondo del fiume.
Nel 2016, dopo la storica decisione della Corte Suprema americana che ha pensato di non poter negare alle coppie gay i diritti acquisiti in uno qualsiasi degli Stati dell'Unione (checche' ne dica Formigoni), la questione si è riproposta tutta, anche perché l'Italia è rimasta il fanalino di coda dell'Europa (e dell'America) civile.
Siamo stati dunque in questi anni stretti per anni tra una sinistra giuridicamente inconcludente, da Muppet Show, una chiesa cattolica che ben conosce i suoi polli eche agisce con determinazione appoggiandosi ai suoi interessati tirapiedi. E una destra fascista che e' sempre pronta a sposare la bigottaggine.
Ma i buoni non arrivano mai? No, e quindi non mi rimproverate perche' preferisco nn sapere!
Questa mia condizione di beata ignoranza è stata brutalmente violata l'altra sera quando, cenando di fronte alla televisione, mi sono imbattuto in un intervista alla senatrice del Pd, già tristemente conosciuta per le follie animaliste quando frequentava il Comune di Roma. Riassumo nella sostanza, non virgoletto...
D: Questa legge è un matrimonio tra omosessuali?
R: Per carità la legge non è un matrimonio, perché non si basa sull'articolo XY della Costituzione ma sull'articolo ZT del codice civile che dice tutta un'altra cosa. Quindi non è un matrimonio, per carita'... (messaggio per NCD, Chiesa... NON C'E' il matrimonio per omosessuali!)
D: E in che cosa differisce dal matrimonio?
R: Gli obblighi giuridici dei contraenti sono gli stessi di un matrimonio, da questo punto di vista non c'è nessuna differenza (messaggio per gli omosessuali: e' come il matrimonio!)
A questo punto capirete bene ho cambiato canale.
Insomma questo e' il risultato di questa vicenda: alla fine, per dare il matrimonio alla comunita' omosessuale, abbiamo una cosa che non è un matrimonio, ma vincola e funziona esattamente come un matrimonio.
Invece di estendere il matrimonio alle coppie omosessuali, che ormai sarebbe stata una cosa normale, e poi pensare a creare un nuova forma di unione che aiutasse chi non si voleva sposare, abbiamo un nuovo istituto con lo stesso effetto di vincolo matrimoniale, almeno se stiamo a quanto affermato dalla relatrice.
Gli etero che volevano un'istituzione piu' leggera se la pigliano in quel posto... e tutto sommato anche la comunita' omosessuale.
Non aggiungo altro per carità di patria.
E oggi il Family Day, con tutti quelli che fanno finta di difendere la famiglia, come se le coppie omosessuali la minacciassero, ma in realta' sono soprattutto bigotti fiancheggiatori (spesso interessati) della chiesa (con la c minuscola) e tutti con una buona dose di omofobia a prescindere. E tutte le tv a fare la claque.
E poi vogliamo fare la nazione moderna...
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