Al superamento del 1/2 secolo di eta' ci si rende conto che un buon anno e' uno nel quale le cose non peggiorano...
Noi ciclisti romani non facciamo eccezione... infatti, a dispetto del grande successo di pubblico riscosso dalla bicicletta quale mezzo di trasporto, abbiamo assistito al declino, dapprima impercettibile, adesso percepibile con chiarezza, della rete ciclabile.
Quindi, mentre gli anni scorsi l'augurio era di avere piu' piste, adesso speriamo di conservare in buona salute quelle che abbiamo, magari senza tutte le interruzioni che ci vengono scaricate addosso per i motivi piu' vari, ma sempre con identico risultato: interruzione della pista, kissenefrga dei ciclisti.
Come e' possibile che avvenga tutto questo quando i ciclisti crescono anche in Italia e non solo all'estero?
Semplice... perche' anche qui si comincia a fare sul serio. Ormai tra bici normali ed elettriche il mezzo a pedali si sta imponendo e qualcuno comincia a sentirsi realmente minacciato.
Se si comincia a dare ascolto ai ciclisti e si realizzano nuove piste, altri ciclisti arriveranno e cosi' si aggiungeranno altre piste, fino alla conquista di veri spazi, addirittura di qualche posto di parcheggio. Il che potrebbe portare a qualche automobilista che rinuncia alla seconda auto in favore di un piu' ecologico velocipede... e magari lo comincia ad usare per andare al lavoro...
Per scongiurare questa eventualita' si sente il macinare di poteri forti e automobilisti influenti dietro le quinte. Ormai il ciclista non e' piu' un originale mattacchione improduttivo, ma un pericoloso nemico cui non si deve concedere alcun vantaggio. Anzi, va ostacolato per quanto possibile.
Vista la nostra attuale debolezza, con un sindaco ciclista cacciato via, ed un comissario che pensa solo al Giubileo, l'augurio per il 2016 e' la continuazione della crescita della popolazione ciclista e il non arretramento dell'infrastruttura.
Obiettivo minimo che spero tanto si possa raggiungere.
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