domenica 9 giugno 2019

Sono i podisti i ciclisti dei ciclisti?

Dedico questo post a mio cugino Alberto che sulla soglia dei sessant'anni, dopo una gioventu' prettamente motociclistica, ha appena completato la corsa del Passatore (oltre 100 km dalla Toscana all'Emilia) e il resto della settimana smadonna contro i ciclisti sulle strade... 

Come ciclisti  siamo ormai assuefatti, anzi assuestrafatti, a tutta una serie di battutacce che arrivano dal mondo degli automobilisti...

La piu' famosa e' quella del "potete salvare il mondo anche un po' piu' a destra" a tutto il resto proposto, e periodicamente ri-proposto,  dai siti specializzati e da newcomers in vena di spiritosaggini.

Come ciclisti, a parte qualche battuta veramente ben congegnata, queste battute non le troviamo affatto divertenti, anche perche' si tratta del diritto all'accesso alla strada. E anche perche' troppi ciclisti ci hanno lasciato la pelle.

Pero' considerato che le battute sono dirette soprattutto agli stradisti in allenamento, anche sul diritto all'uso della strada si potrebbe discutere in maniera un po' piu' attenta.

Infatti mentre e' facile per uno che utilizza la bici per andare al lavoro rivendicare la parita' di diritto alla strada, e magari al tempo stesso di accusare l'automobilista di volersi arraffare tutto lo spazio  disponibile (lo stesso vale per il turismo), se prendiamo chi sulla strada deve spostare merci la cosa cambia parecchio.

Prendiamo infatti l'incontro tra un gruppo di ciclisti in allenamento e un'autocisterna... beh in quel caso qualche dubbio mi viene, infatti alla fine i ciclisti in allenamento usano la strada per divertirsi, quell'altro ci deve lavorare e del suo lavoro ne beneficiamo tutti in generale... 

Questo ovviamente non significa che l'autista dell'autocisterna abbia diritto a salire sopra i ciclisti, ma anche che certe cose che tanti ciclisti stradali considerano un diritto, ovvero di usare la pubblica strada come palestra, forse non lo e' cosi' tanto.

Passiamo invece ad argomenti molto piu' leggeri e spiritosi... ritornando alle battutacce, se sostituiamo gli automobilisti con noi ciclisti e i ciclisti con i podisti (specie quelli che sentono la musica) poi non mi troverei cosi' in disaccordo... posso dirlo allegramente perche' l'incidentosita' in questo caso e' abbastanza assente, quindi possiamo cazzeggiare in allegria.

Infatti, se consideriamo la risorsa pista ciclabile, diciamo anche ciclopedonale, alla fine lo spazio e' limitato e il mezzo piu' veloce (e piu' produttivo) e' limitato da quello lento, che magari si sta a divertire mentre tu vai al lavoro.  Mettici uno che deve fare le consegne con la cargo bike e hai riproposto pari pari lo stesso problema.. e quindi... che vi devo dire...

Saremo noi gli automobilisti del futuro? E allora saranno i podisti i ciclisti dei ciclisti?



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