La pista Nomentana si snoda, per la gran parte, sotto i platani che fanno da ornamento a questa bellissima strada.
D'estate e' una benedizione perche' viaggi all'ombra e, a parte i platanodonti negli occhi nelle giornate ventose, hai il vantaggio di non essere esposto alla radiazione solare diretta.
Il ciclista astuto gia' capisce pero' che le foglie dei platani, ombrose d'estate, in autunno possono trasformarsi in un pericolo, specie in una città dove le piste ciclabili, come i marciapiedi, rimangono ai margini delle attività della nettezza urbana.
Quello che sta succedendo e' che giorno dopo giorno le foglie dei platani si stanno accumulando sulla sede ciclabile e grazie alla pioggia formano un tappeto sempre piu' spesso. Se non fosse per qualche povero immigrato che offre i propri servizi per lo sgombero (a macchia di leopardo) delle foglie (come nella foto) tutta la pista sarebbe già un gigantesco sottobosco con almeno un centimetro di pasta di foglie, sulla quale slittare e' facile.
Sabato mattina e' successo ad una mia conoscente che al timone di una Uber Jump e' finita lunga. Ha dovuto frenare di colpo sul tappeto foglioso perche' quello scemo davanti a lei prima ha accelerato per passare con il giallo, poi all'ultimo non se l'e' sentita ed ha frenato. Occhiali multifocali danneggiati e un po' di indolenzimento, ma poteva andare peggio.
Nota: questo dovrebbe far riflettere sul fatto che le biciclette a pedalata elettrica portano il principiante a velocità che per una bicicletta già pongono problemi di guida. E' vero che va meno di un ciclomotore, ma le gomme sono molto strette!
Ora è chiaro che all'AMA non possono intervenire tutti i giorni a sgomberare le foglie però mi piacerebbe sapere se una tale operazione sia mai stata programmata ed eseguita. E se la pista sotto i platani possa diventare un soggetto privilegiato di attenzioni nel periodo autunnale.
Lasciando ai posteri l'ardua sentenza di stabilire se il piccolo incidente sia stato un caso di trascuratezza del comune o di banale imperizia di guida, volevo però gettare un allarme sulle modalità di utilizzo di questa infrastruttura. Infatti le foglie per terra rischiano di diventare il catalizzatore di altri incidenti.
Purtroppo malgrado la non più recente apertura, la pista continua ad essere utilizzata da molti pedoni, che spesso ne occupano entrambe le corsie anche in punti critici, per esempio dove si allargano attorno ad un ostacolo. Ancora più pericolosi sono tutti quei pedoni che spesso l'attraversano o scelgono senza preavviso di scendere dal marciapiede e continuare su una delle corsie. Questi episodi non stanno diminuendo, al contrari li vedo sempre piu' frequenti.
In condizioni come questa aumenta il pericolo di dover fare una frenata brusca salvavita e, se avviene sul tappeto di foglie, può andare a finire male, molto male, sia per il ciclista che per il pedone.
Capisco che in una città come Roma sembri fantascienza , ma appunto qualche passaggio sia di AMAper pulire che di vigili in bicicletta per ricordare ai pedoni che non la devono occupare non sarebbe male.
I Vigili con l'occasione possono anche procedere a multare le auto che continuano a parcheggiare sugli attraversamenti ciclopedonali.
Comunque rimane fondamentale procedere alla rimozione periodica delle foglie cadute. La pista non è come la strada, e le biciclette da sole non riescono a macinarle sgombrarle con il loro semplice passaggio, come avviene per le automobili.
1 commento:
MANUTENZIONE... Parola sconosciuta ai più, soprattutto aziende statali e comuni....
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