A vedere tutte quelle immagini di Venezia invasa dall'acqua la prima idea che mi era venuta era quella di fare un giro per la città con un kayak o una canoa... ma anche un pattino sarebbe andato benissimo, addirittura un pedalò visto che siamo in un blog di biciclette. Immaginate per esempio entrare dentro San Marco per una visita guidata galleggiante.
Però se la cosa la vedo dal punto di vista del contribuente... Francamente mi gira tanto che ci si trovi con l'acqua alta a Venezia, e quanto alta, specialmente dopo aver speso svariati miliardi per il sistema MOSE.
Il MOSE condivide la storia tragica delle grandi opere pubbliche italiane, nelle quali il cittadino contribuente doppiamente beffato. Infatti i soldi sono andati via ma l'effetto positivo non si manifesta.
Però attenti, anche Roma ha il suo MOSE... non a Venezia ma a Piazza Venezia, e si chiama METRO C.
Ora le ultime notizie danno per scongiurato il seppellimento della povera talpa Filippa.
Zitti che forse non sono perse le speranze, almeno per la mia vita, di vedere una stazione della metropolitana a Piazza Venezia. Infatti ormai stiamo lì lì, con la stazione dei Fori Imperiali ormai avviata e non più bloccabile.Però ai fori Romani già ci arriva la metro B e non possiamo dire di stare proprio al centro.
La vera "soglia del centro" è proprio la piazza Venezia e di lì ci vuole poco a proseguire verso Castel Santangelo (no Corviale). Certo, si spera di riuscire a fare una o due fermate intermedie Largo Argentina e Chiesa Nuova... comunque anche una Metro che da Piazza Venezia arriva direttamente a Castel Santangelo permette di raggiungere il centro storico e di attraversarlo in maniera veloce, soprattutto proveniendo da altre parti della città... senza contare che finalmente avremmo l'effetto di una rete di metro invece delle due linee in croce. Altrimenti i soldi spesi fino ad adesso saranno stati, se non buttati, sicuramente privati di gran parte dell'effetto benefico.
Se andiamo indietro nel tempo recente Marino a modo suo (nota: il suo modo purtroppo e' stato quello che l'ha fregato) ce l'ha messa tutta per far avanzare la metro C, anche se probabilmente al tempo stesso mise le basi per la sua cancellazione... cancellazione che è entrata nell'agenda della giunta Raggi, nei fatti se non nelle parole. L'avversione dei M5S alle grandi opere è proverbiale, ma spesso un paese grande ha bisogno di opere grandi. E a questa legge non si sfugge.
All'inizio gli strali sono andati sulle pretese ruberie ("ammesso che ci siano state"), lungaggini, etc. Tutta roba a prima vista sacrosanta, ma M5S (e i grilllini in genere) hanno il difetto di non distinguere con chiarezza il bambino dall'acqua sporca, e invece di cercare di avere la Metro C senza lungaggini e ruberie hanno preferito (nei fatti) bloccare il tutto. Con atti e soprattutto con omissioni.
Sin dall'inizio in M5S si sono coagulati un bel pò di tutti quelli "che gli sta la metro sul cazzo", a prescindere dal fatto che tutte le grandi città ce l'hanno. Sono cresciuto ricordando le mie prime esperienze di bambino al seguito a Parigi dove si poteva girare tranquillamente con la metropolitana e non ho mai capito per quale motivo a Roma non si sia creduto abbastanza in questo mezzo. Sono rimasto invece stupefatto da quanta gente lo avversi.
Nel club va citato al primo posto buona parte di ATAC che vede nella metro un impegno gravoso, invece del consueto passatempo di andare a spasso con gli autobus facendo salire e scendere un po' di gente, ma senza poi addannarsi a prendere il passeggero troppo sul serio.
Le vicende degll'ultimo anno e mezzo hanno confermato (ammesso ce ne fosse bisogno) che per gestire una metropolitana hai bisogno di serietà e progammazione pluriennale. Non puoi per esempio togliere soldi alla manutenzione delle metro per tappare i buchi di bilancio, tanto per fare finta che non sei un disastro. Poi devi chiudere le stazioni.
E d'altra parte a stazioni chiuse si e' visto quanto trasporto si appoggia sulla metro e quanto tempo perdiamo noi cittadini per spostarci. E quanto inquinamento e traffico in piu' generano i famigerti bus navetta.
Poi la Raggi ha continuato nella sciagurata scelta di Marino di fare finta che Roma Metropolitane fosse in passivo, in modo da avviarne la liquidazione come se non si trattasse di una scelta precisa. Roma metropolitane e' piu' o meno 100% del Comune, lavora solo per il Comune, e fa esclusivamente la stazione appaltante del comune. Quindi se e' in rosso non e' perche' non sa stare sul mercato, ma perche' il suo padrone l'ha portata deliberatamente a quel punto. E perchè? Perchè evidentemente non si vuole avere una stazione appaltante tra il Comune e il General Contractor, cortocircuito purtroppo avviato all'epoca di Alemanno.
Con l'eliminazione di Roma Metropolitane e' a rischio tutta la metropolitana a Roma. Roma ci perde un centro di progettazione forse unico in Italia e sicuramente in grado di ricondurre lo sviluppo nel trasporto su ferro nella città ad un'unica matrice. Voi ce lo vedete il Comune a fare da stazione appaltante per la Metro che da due anni quasi non riescono a fare un appalto?
Le omissioni hanno riguardato l'inerzia nel definire il prosieguo della metro C. E' bastato non metterci energia, incasinare Roma Metropolitane e magari metterla a progettare panbrioscerie come la funivia di Casalotti, non battere i pugni sul tavolo del governo per arrivare a questa situazione. La Raggi voleva i soldi per poi farci quello che diceva lei, laddove in tutto il mondo si presentano i progetti per farli finanziare.
Omissioni che sono continuate fino all'inevitabile tombamento delle talpe, per carità non è colpa del sindaco... o forse no? Beh, al ministero hanno capito che stavano buttando un bel po' di soldi nazionali dalla finestra (la Metro C e finanziata per il 70% dallo stato) e che qualcosa andava fatto. Adesso che siamo in bilico sul baratro speriamo di non fare un terribile passo in avanti.
Vorrei pero' sottolineare l'effetto negativo che ha avuto la comunità ciclistica romana in tutto questo, che è entrata di fatto, se non ufficialmente, nel club "che gli sta la metro sul cazzo", e se non a tutti almeno a qualche membro illustre.
Il primo pensiero va agli esordi della consiliatura di Marino, quando i ciclisti ruppero terribilmente le balle con la pedonalizzazione dei Fori Imperiali come se il Poveraccio non avesse già abbastanza problemi per cercare di resuscitare una città mortificata dal sindaco precedente e in mano alla corruzione. Abbiamo visto infatti che con i compagni di partito che si ritrovava non aveva bisogno di altri avversari. Alla fine, infatti, invece di Ignazio abbiamo avuto Virginia.
Fossi stato Marino avrei elegantemente risposto che che la pedonalizzazione ci sarebbe potuta fare quando la metro C avesse collegato San Giovanni con Piazza Venezia e che quindi stop a rompere i coglioni oltremodo. Abbiamo visto la ridicola sistemazione di via Merulana che non ha portato nulla ai ciclisti ma se ben ricordo e' stata fatta impiegando i fondi della metro C.
E di fatto l'unica ciclabilizzazione che abbiamo visto e' stata la chiusura al traffico privato di Via dei Fori Imperiali per i lavori della Metro.
Poi sono venuti quelli che spiegavano sussiegosamente che erano contro la metro perche' si', incentivava il trasporto pubblico, ma lo spostava sottoterra e quindi non contendeva alle auto lo spazio in superficie.
Ora vediamo tutti che le città grandi, non le piccole, che pedonalizzano lo fanno appoggiandosi ad una robusta rete di metropolitane che permette di spostarsi velocemente anche senza auto a grandi masse di persone. La metro è la condicio sine qua non per la ciclabilità, cari ciclisti lo vogliamo capire?
Poi ci sono tutti quelli che vengono ricattati dicendo che se si fa la metro non ci sono soldi per per piste ciclabili. FALSO. Per le piste ciclabili servono due spicci che possono essere recuperati da qualunque anfratto di bilancio, basta volerlo.
Poi ci sono quelli che dicono che la gente non si deve spostare e deve rimanere in periferia perche' aggiunge degrado al centro storico. Quindi niente metro. In questi vanno inclusi tutti quelli che già abitano al centro storico o dintorni (magari in case del Comune in affitto a quattro soldi).
Poi c'e' la leggenda di un altro grande ciclista che, di fronte ad un'assise incredula di tecnici, avrrebbe fatto un disegnino illustrando come il Colosseo sarebbe crollato con lo scavo dei tunnel della metro C...
Che dire, "provo una profonda amarezza" per come sono andate queste cose. Soprattutto per verificare ancora una volta il livello infimo di troppi concittadini e conterranei che non capiscono quali siano le radici e le strutture portanti di quei paesi evoluti e civili che tanto ammirano.
Non capiscono che l'avvento della mobilità sostenibile che ammiriamo in quei paesi passa necessariamente per un infrastruttura di trasporto pubblico che permette lo spostamento della massa delle persone in maniera più veloce, affidabile ed economica delle automobili.
Vi saluto il MOSE di Roma, che Ramseta non lo tagli a metà.
Nessun commento:
Posta un commento