Il popolo italiano ha un insopprimibile istinto autoritario e liberticida.
Con la sua genialità artistica è riuscito a produrne un proprio brand , unico in tutto il mondo, il fascismo. Un cocktail di successo, che chiama anche futurismo, socialismo, etc., ma il cui ingrediente base rimane sempre lo stesso. Imporre agli altri cosa devono fare.
Questo atteggiamento liberticida è anche favorito dalla difficoltà di mantenere una coerenza generale del corpus legislativo, nonchè da una magistratura, anch'essa derente al modello generale, seppur con altre basi e priorità, pronta a colpire sulla base della propria e autonoma interpretazione della legge.
Ciò porta gli amministratori e la polizia a mettersi dalla parte del formentone e a proibire come soluzione più pratica e diretta.
Ora, nel caso specifico, partiamo dai provvedimenti della Presidenza del Consiglio, datati 8, 9 e se non sbaglio 10 o 11 marzo, che seguono l'andamento della crisi.
Tutto bene, per carità, tranne un fatto... i provvedimenti successivi non hanno annullato ma emendato quello originale. Nessuno si è preoccupato di distribuire alle persone una versione consolidata (vigente, o come volete chiamare) ovvero un testo nel quale si possa leggere l'intero combinato-disposto per poter essere compreso nella sua interezza.
Pero' ci sono, pubblicate sul sito della Presidenza del Consiglio, le risposte alle domande, che identificano con chiarezza due punti:
- Si puo' fare attività motoria all'aperto
- I parchi possono rimanere aperti allo scopo (e dove se no?)
Ora Roma è fortunata perchè ha tantissimi parchi, ed ecco che arriva la sindaca che pensa bene di chiuderli.
Tutti? Ovviamente no, solo quelli recintati. Quindi qui abbiamo un altro comportamento anti logico perchè rimanendo aperti pochi parchi gli utenti saranno più densi.
Inoltre abbiamo la distnzione tra chi abita vicino ad un parco non recintato (Villa Borghese, Gianicolo, Caffarella etc.) e chi si trova vicino a parchi chiudibili (Villa Gordiani, De Sanctis, Villa Ada, Villa Chigi)... insomma manco li puoi chiudere tutti.
Però quello che non puoi fare è vietare l'attività motoria all'aperto. Nè chiudere le ciclabili, come quella del tevere.
Quindi uno parte con la bici e si dirige verso il parco aperto più vicino o tranquillo se ne va su una delle gradi ciclabili romane, per esempio la Regina Ciclarum. Se ti fermano forse ti denunciano, ma non credo che un avvocato abbia difficoltà a farti assolvere... C'e' solo da rischiare un pochino e spendere un bel po' di quattrini in avvocato (ma guarda che novità...).
E cosa ne viene fuori? Che in Italia, la patria del diritto, il cittadino dalla legge non ricava mai alcuna certezza, nemmeno quella dell'autoritarismo, puntalmente sconfitto in tribunale dopo aver fatto danni molto pratici. Salvini docet.
Insomma, il cittadino, anche quando ha ragione, come minimo deve pagare un avvocato. E poi ci lamentiamo che il PIL non cresce.
Buona attività motoria.
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