sabato 26 settembre 2020

Walk/Bike-to-school alle superiori, ma che stiamo aspettando a ridurre l'affollamento dei mezzi pubblici?

Quando parliamo di bike-to-school pensiamo sempre a genitori che accompagnano a scuola torme di "pulcini" sulle loro biciclettine. 

Ma chi utilizza il mezzo pubblico sa benissimo i mezzi pubblici vengono presi d'assalto soprattutto dagli studenti delle superiori, con una percentale di alunni della scuola media nettamente inferiore. 

E che l'apertura delle scuole porta l'affollamento dei mezzi pubblici nell'ora di punta oltre il tollerabile. Quest'anno è ancora peggio, perchè l'affollamento è anche sinonimo di rischio di contagio.

Bene, ma è proprio sicuro che proprio tutti questi/e ragazzotti/e debbano salire sul mezzo pubblico per andare a scuola? In realtà no.

Innazitutto... usiamo i piedi!
Se ricordo la vicenda educativa dei miei figli il primo requisito per chiedere l'iscrizione ad una qualsiasi scuola è la residenza delle vicinanze. 

Fanno eccezione quegli istituti "rari" tipo il tecnico aeronautico, ma la maggior parte degli studenti (dicamo il 50% stimato ad occhio) risiede nel raggio di 2/3 km da scuola, ovvero dai 25 ai 40 minuti di camminata. anche meno con un po' di allenamento e passo veloce.

Già questo aiuterebbe enormemente il sistema del trasporto pubblico, oltre a ridurre in maniera consistente il rischio COVID nei teenager... e farebbe bene anche all loro salute, visto l'aumentare dei casi di obesità.

Per gli altri la bici!
Per quelli che abitano dai 3 ai 10(!) km di distanza da scuola la bicicletta è un'ottima alternativa , che andrebbe opportunamente esplorata e incentivata.

Innazitutto a scuola occorre arrivare vivi, e quindi capisco quanto vi sia resistenza da parte genitoriale a lasciare i "pargoli" sulle due ruote (io andavo in motorino, quindi ancora più rischioso!!). Non dobbiamo comunque scordare che le superiori hanno negli ultimi due anni una percentuale sempre maggiore di maggiorenni che possono fare come dicono loro a prescindere dai genitori, e quindi progressivamente rendersi autonomi con l'uso della bicicletta.

Va però notato che la situazione sicurezza un pochino è migliorata. Per esempio Via Nomentana e Via Tuscolana hanno una loro pista ciclabile. Viale delle Milizie ha una sua pista ciclabile. Viale Angelico ha una sua pista ciclabile. Insomma, le scuole servite da piste ciclabili sono ormai parecchie e altre se ne aggiungeranno all'ormai quasi prossimo completamento dei 160 km promessi dalla nostra ciclosindaca. Penso al Mamiani, servito direttamente da una pista, o al Giulio Cesare e Avogadro a poca distanza dalla Pista della Nomentana.

La stessa politica delle piste potrebbe essere influenzata in questo senso, cercando di includere un buon numero di scuole superiori nei tracciati da realizzare.

Però non basta andare a scuola, bisogna anche tornare!!!! Insomma le biciclette debbono essere parcheggiate in sicurez. per fare questo occorre convincere i presidi a destinare i cortili al parcheggio delle biciclette, cosa probabilmente non facile, ma neanche impossibile. 

Insomma, qualcosa di positico si può fare, basta pensarci un pochino e agire con calma.

Ovviamente le stesse considerazioni valgono per gli studenti universitari...

Ora se si unisse questa misura con una buona dose di smartworking l'affollamento della rete dei mezzi pubblici sarebbe ridimensionato, con vantaggi sostanziali per tutti.

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